Le uve destinate alla produzione dei vini "S. Anna di Isola Capo Rizzuto" devono essere prodotte nella zona appresso indicata che comprende tutto il territorio amministrativo comunale di Isola Capo Rizzuto e parte dei comuni di Crotone e di Cutro.
Quello che prende nome da Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto è da sempre celebrato come un vino di altissima qualità. Quando l’imperatore Federico Barbarossa sbarcò a Sant’Anna con le sue truppe, vi trovò tali possibilità di vettovagliamento, ma soprattutto un vino così buono che decise di fare sosta nella contrada per ben sei mesi. Ma già molti secoli prima che nascesse il Sacro Romano Impero, Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto era stato il più importante centro della Magna Grecia per la produzione di frutta, e di uva in particolare. Il vino che si otteneva da tale uva serviva all’approvvigionamento di Crotone, ma soprattutto all’esportazione, che allora si spingeva fino a Creta e all’Egitto. La produzione di questo vino ebbe ulteriore impulso quando, agli albori del Cristianesimo, i Benedettini, impegnati nella divulgazione della parola di Cristo, iniziarono a costruire in quest’area monasteri, attorno ai quali proliferava la coltura della vite. Dalle citazioni precedenti, si evince che l’uomo nel corso degli anni, tramandato gli antichi metodi di coltivazione della vite in questi importanti luoghi.
S. Anna di Isola Capo Rizzuto Doc
Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata “S. Anna di Isola Capo Rizzuto”, rosso e rosato,
devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti aventi nell’ambito aziendale le seguenti
composizioni ampelografiche:
Gaglioppo dal 40% al 60% ;
Nocera, Nerello mascalese, Nerello cappuccio, Malvasia nera, Malvasia bianca e Greco bianco da
soli o congiuntamente, dal 40% al 60% con una presenza massima dei vitigni a bacca bianca non
superiore al 35% del totale.
I vini a denominazione di origine controllata «S. Anna di Isola Capo Rizzuto» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“S. Anna di Isola Capo Rizzuto” rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 6,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“S. Anna di Isola Capo Rizzuto” rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 6,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di modificare, con proprio decreto, i limiti sopra indicati per l’acidità totale e l’estratto non riduttore minimo.
I vini a denominazione di origine controllata «S. Anna di Isola Capo Rizzuto» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“S. Anna di Isola Capo Rizzuto” rosso:
colore: rosso più o meno carico;
odore : vinoso, caratteristico;
sapore: asciutto, armonico, rotondo.
“S. Anna di Isola Capo Rizzuto” rosato:
colore: rosato più o meno carico;
odore : vinoso, caratteristico;
sapore: asciutto, armonico, rotondo.
S.Anna di Isola di Capo Rizzuto rosso: si accompagna a primi piatti, secondi di carne, frittate, formaggi ovini. Temperatura di servizio: 16° - 18°C.
S.Anna di Isola di Capo Rizzuto rosato: si accompagna a carni bianche e rosse oppure piatti di formaggi e salumi tipici calabresi, minestre asciutte e in brodo, pasta e fave. Temperatura di servizio 12° - 14°C.