Originario della Romagna, è un tacchino di piccola mole, gran pascolatore, rustico e resistente al freddo e alle malattie.
E' una razza molto discussa in quanto ne sono riconosciute molte livree ma al tempo stesso sono pochi gli esemplari ascrivibili al gruppo del romagnolo.
In passato a causa della pelle gialla e delle ridotte dimensioni era snobbato nei mercati locali ,ma non all'estero dove le sue carni erano molto apprezzate, in particolare in Francia ,in Italia lo si allevava principalmente per il forte istinto materno delle tacchine. Secondo gli scrittori del secolo scorso il Romangolo non era vera razza, ma piuttosto un ecotipo di tacchino frutto di varie ibridazioni tra le varie razze locali.
Caratteristiche del Romangolo sono il colore della pelle, che va dal giallastro al paglierino, la taglia ridotta, e le remiganti primarie che non risultano mai barrate ma sempre a tinta unita o con disegno orlato variopinto.
Come per il pollo Romangolo, anche nel tacchino romangolo le colorazioni non vengono selezionate singolarmente quindi esemplari di varie livree vengono allevati in promiscuità.
Entrambi i sessi raggiungono la maturità sessuale a 7 mesi; le femmine depongono uova dal colore colore marroncino tendente al rosa con puntini scuri, il cui periodo di incubazione è 28 giorni.
Allo stato attuale il suo allevamento e la sua conservazione sono a tutela principalmente di allevatori amatoriali e di associazioni, in particolare l'A.R.V.A.R. che da anni si impegna nella tutela e nel recupero della razza.
Peso:
- maschio adulto 5-6 kg
- femmina adulta 3-4 kg
Livree: varie tra le quali spiccano sulle altre: bronzato, bianco picchiettato di marrone, grigio, bianco picchiettato di nero e bronzato ad ali nere.
Pelle: da giallastra a paglierino
a cura di Pasquale D'Ancicco
Gruppo di tacchini Romagnoli (foto Simone Broccoli Simo71)