Originaria della Sardegna. Si ritiene appartenga al ceppo Podolico. Evidenzia una buona rusticità associata però ad una scarsa attitudine produttiva. Allevata in Sardegna si adatta bene all'ambiente difficile.
Dal 1985 è stato istituito il Registro Anagrafico delle popolazioni bovine autoctone e gruppi etnici a limitata diffusione. Tale registro è stato istituito per salvaguardare le razze bovine minacciate di estinzione che risultano allevate in Italia e per la salvaguardia di questi patrimoni genetici. Sono state ammesse le seguenti razze: Agerolese, Bianca Val Padana (Modenese), Burlina, Cabannina, Calvana, Cinisara, Garfagnina, Modicana, Mucca Pisana, Pezzata Rossa d'Oropa, Pinzgau, Pontremolese, Pustertaler, Reggiana, Sarda, Sardo-Modicana, Varzese.
Mantello: fromentino di varia tonalità, nero con riga mulina rossiccia, grigio con riga mulina chiara,
roano di varia tonalità ed intensità; con presenza, talvolta, di macchie e striature di vario colore e
ampiezza.
Cute: variamente pigmentata ed elastica.
Taglia: piccola.
Altezza al garrese: maschi adulti cm. 125; maschi di 15 mesi cm. 110; femmine adulte cm. 118.
Testa: profilo quasi rettilineo; occhi grandi e vivaci; orecchie di media grandezza; narici larghe;
musello ampio di colore dal nero al rosato; mascelle forti e robuste; corna di varia forma,
grandezza e direzione.
Anteriore: collo lungo e leggero; garrese più rilevato nei maschi; spalle leggere; petto di media
grandezza con torace profondo; ventre voluminoso e fianco ampio particolarmente nelle femmine.
Linea dorsale: quasi rettilinea, con spina sacrale rilevata; lombi robusti.
Groppa: leggermente spiovente ed inclinata; coda lunga con attacco alto e fiocco abbondante.
Arti: pastoie di media lunghezza; arti robusti ed asciutti con appiombi regolari; piedi forti con
unghioni duri; coscia asciutta nelle femmine, più muscolosa nei maschi; garretti asciutti.
Mammella: di varia forma e grandezza, normalmente ben attaccata con quarti regolari e simmetrici
e con capezzoli di media grandezza e ben disposti; vene perimammarie di norma poco evidenti,
più evidenti quelle sottocutanee addominali.
Altre caratteristiche: difetti tollerati nelle femmine: cinghiatura, linea dorso-lombare avvallata,
groppa molto spiovente e garretti chiusi posteriormente.
La razza, per i suoi indici somatici, appartiene al tipo morfologico lattifero, ma grazie alla grande
facilità di parto, la buona attitudine materna e l’elevata capacità di utilizzazione di pascoli scadentiè dotata dei requisiti per poter essere impiegata come razza materna per la produzione di vitelli da
ristallo, destinati all’ingrassamento in zone diverse da quelle di provenienza. Il vitello alla nascita
non ha bisogno di particolari cure ed attenzioni; normalmente segue la madre per tutto il periodo
dell’allattamento che si protrae per 5-6 mesi durante il quale esso poppa tutto il latte materno ad
eccezione di 1,5-2 mesi, nel periodo primaverile in coincidenza con la massima produzione
foraggera, quando viene praticata la mungitura, anche per evitare l’inselvatichimento della vacca.
In tale periodo il vitello viene separato dalla madre durante le ore notturne e rinchiuso in appositi
recinti; al mattino, dopo la mungitura in genere parziale della vacca, viene rimesso in libertà con
questa. La quantità di latte munto è limitata (3-5 litri al giorno) e in parte viene caseificato per
ottenere formaggi a pasta filata destinati all’autoconsumo.
Lo svezzamento, di norma graduale e spontaneo, avviene ad un età compresa tra i 5-7 mesi. Le
femmine eccedenti la quota di rimonta vengono macellate intorno ai 6-8 mesi di età, i maschi
intorno ai 15-18 mesi.
Vacca di razza Sarda
Toro di razza Sarda
Un particolare mantello della razza che è il tigrato, piuttosto insolito nei bovini.
Vacca Sarda a mantello tigrato