Classe: Insetti
Ordine: Ditteri
Sottordine: Brachiceri (sezione Ciclorafi)
Famiglia: Tripetidi
Genere: Rhagoletis
Specie: R. cerasi L.
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Ciliegio
La Mosca delle ciliegie è un piccolo Dittero i cui adulti misurano circa 3-4 mm di lunghezza; essi hanno il corpo nerastro, con la parte dorsale dell’ultimo segmento toracico color giallo-ocra. Gli occhi, composti, sono verdastri e le ali, trasparenti, presentano chiazze scure trasversali.
Le larve, che sono biancastre e lunghe circa 5-6 mm a maturità, sono carpofaghe.
Il danno si manifesta a livello della drupa (ciliegia) ed è provocato dall’azione trofica delle larve; queste completano il loro sviluppo all’interno dei frutti, nutrendosi della polpa fino al nocciolo. Infatti, è facile vederle tra polpa e nocciolo.
Le ciliegie attaccate hanno la polpa che perde di consistenza in modo più o meno evidente e comunque vengono deprezzate commercialmente sul mercato interno; inoltre è vietata l’esportazione di partite infestate, ai sensi dei regolamenti internazionali sulla commercializzazione della frutta.
I frutti colpiti possono:
L’intensità dell’attacco può variare anche in funzione di una certa recettività varietale; ad esempio il Ciliegio acido è sicuramente meno sensibile di quello dolce, così come tra questi ultimi vi sono varietà più colpite di altre (varietà più tardive, varietà a polpa bianca ed altre).
Larva di mosca della ciliegia (foto di Francesco Sodi)
La Mosca delle ciliegie sverna allo stadio di pupa, nel terreno, interrata di qualche centimetro.
Gli adulti sfarfallano in primavera, circa dalla seconda metà di aprile fino a tutto maggio; questi adulti volano sopra chioma e si accoppiano per ovideporre, di norma, quando le ciliegie invaiano (cambiano colore dal verdastro al giallo-rosato).
Le femmine, mediante il loro ovopositore, depongono un uovo all’interno delle drupe. Per ogni ciliegia viene deposto un uovo; questo è reso possibile dalla marcatura feromonale che la femmina esegue sulla drupa, per impedire altre ovideposizioni che determinerebbero competizioni nutrizionali ed eventuali cannibalismi.
Esistono comunque dei casi in cui in una ciliegia vengono deposte più uova con sviluppo di più larve.
Le larve neonate scavano le gallerie nella polpa, con il loro potente apparato boccale masticatore trasformato in uncini e si stabiliscono tra polpa e nocciolo.
Raggiunta la maturità si lasciano cadere al suolo dove si interrano e, successivamente, si impupano per svernare. La Mosca delle ciliegie compie una generazione all’anno.
Adulto di mosca della ciliegia (foto www.gencziraat.com)
La lotta contro la Mosca delle ciliegie è di tipo chimico.
Di norma è una lotta preventiva e si avvale di un eventuale campionamento della popolazione, con bottiglie trappola (riempite con una soluzione di Fosfato ammonico) o con trappole cromotropiche giallastre che vanno messe in maggio.
In ogni caso le aziende a rischio elevato o impossibilitate a eseguire i monitoraggi possono avvalersi delle indicazioni fornite dai bollettini tecnici provinciali o zonali.
Il trattamento deve essere fatto su tutta la chioma, si esegue all’invaiatura.
L’intensità del potenziale infestante può essere ridotta con esche alimentari avvelenate; questa pratica è possibile anche per Ceratisis capitata e per Bactrocera oleae; viene attuata contro gli adulti trattando settori limitati della chioma.