Classe: Insetti
Ordine: Ditteri
Sottordine: Brachiceri (sezione Ciclorafi)
Famiglia: Agromizidi
Genere: Liriomyza
Specie: L. trifolii Burgess
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Colpisce diverse piante, sia da fiore (Gerbera, Crisantemo, Primule, Cineraria, ecc.) sia ortive.
Il Minatore fogliare è un piccolissimo Dittero (circa 1-2 mm di lunghezza) di colore giallo-nerastro.
Le larve, di colore giallo-aranciato, vivono all’interno del mesofillo dove scavano gallerie che si manifestano, al’esterno, con caratteristici disegni; spesso nella parte centrale della mina, più chiara rispetto al verde della foglia, si nota una linea nerastra di escrementi lasciati dagli stadi larvali nel loro movimento trofico.
Il danno è costituito dalle mine scavate dalle larve sulle foglie ed è direttamente proporzionale al numero delle mine stesse; infatti le foglie molto colpite disseccano per cui si hanno danni estetici e funzionali, per il rallentamento dell’attività foto sintetica.
Adulto di minatore delle foglie (foto www.forestryimages.org)
Foglia di Crisantemo con mine (foto www.ukflymines.co.uk)
Il ciclo biologico della Liriomyza trifolii è molto variabile a seconda che avvenga su piante in coltura protetta o in pieno campo.
Nel caso delle coltivazioni protette il susseguirsi delle generazioni è praticamente continuo.
Anche in pieno campo il numero delle generazioni non è standardizzabile ma varia molto a seconda delle condizioni climatiche.
Gli adulti, una volta sfarfallati, si accoppiano quasi subito e le femmine ovidepongono, con il loro robusto ovopositore, all’interno del mesofillo.
Attualmente la lotta è di tipo chimico anche se sono stati ottenuti buoni risultati anche con interventi di lotta biologica.
La lotta chimica, che comunque non sempre ottiene risultati soddisfacenti, viene eseguita con prodotti larvicidi ad azione endoterapica, che uccidono le larve all’interno delle mine.
In serra sono stati ottenuti risultati incoraggianti anche con trappole cromotropiche gialle. Infine buoni risultati sono stati ottenuti utilizzando, con tecniche di lotta biologica, l’Imenottero Eulofide Diglyphus isaea, parassito ide ectofago delle larve di Liriomyza trifolii. Questo parassito ide viene allevato in alcune biofabbriche europee (Olanda, Italia, Francia ed Inghilterra) e lanciato allo stadio adulto. La femmina del parassitoide immobilizza la larva dell’ospite, all’interno delle mine, quindi ovidepone vicino il suo uovo; le larve neonate si nutriranno della larva dell’ospite; inoltre la femmina dell’entomofago può esercitare un’azione predatrice diretta sulle larve più giovani di Liriomyza.