Con l’approssimarsi dell’inverno una delle precauzioni dell’apicoltore è quella di controllare le scorte e talvolta è necessario intervenire con un’alimentazione di soccorso, ma vi sono altre occasioni:
La nutrizione artificiale può essere a base di: miele, candito, sciroppo.
Pratica non più tanto diffusa che ha perfino degli svantaggi come la tendenza al saccheggio, dato l’odore intenso di questa sostanza e la possibilità di trasmettere malattie.
Inoltre il miele vecchio presenta livelli elevati di idrossimetilfurfurale, una sostanza potenzialmente tossica per le api.
E’ una miscela di saccarosio e acqua oppure si utilizza sciroppo ricavato dall’amido di mais o altri cereali.
Sono da evitare gli sciroppi ottenuti da idrolisi acida degli zuccheri perché comportano livelli di HMF elevati.
Il sacchetto del candito può essere forato ed adagiato direttamente sul foro di nutrizione del coprifavo (foto www.agraria.org)
Il candito si prepara mescolando zucchero a velo e miele riscaldato a 40-50°C in rapporto 3:1, l’impasto dev’essere compatto senza incollare.
Può essere impiegato anche nei periodi più freddi dell’anno ed è facile da conservare e si maneggia facilmente. L’alimentazione artificiale rappresenta un potente strumento di condizionamento della vita dell’alveare e perciò deve essere usato con estrema cautela.