La denominazione di origine controllata “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie: rosso e con riferimento al nome dei vitigni Aleatico, Cabernet, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Canaiolo, Ciliegiolo, Merlot, Pinot nero e Sangiovese.
La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” ricade nella provincia di Terni e comprende i terreni vocati alla qualità dell’intero territorio amministrativo dei comuni di Allerona, Alviano, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Guardea, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto, Porano e S. Venanzo.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio. Ad Orvieto tutto profuma di uva e di
vino perché la coltivazione della vite ne ha da sempre caratterizzato il paesaggio e l’economia:
vigneti curati si dispongono intorno alla rupe in un disegno armonico dove le linee parallele dei
filari si intersecano con quelle ondulate delle colline. Per la città, dunque, il vino è un’importante
risorsa, una peculiarità distintiva che si protrae ininterrottamente nei secoli e a testimoniarlo sono
l’archeologia, l’arte, la storia, l’artigianato e la letteratura, tanto che la produzione dell’Orvieto di
qualità è stata apprezzata e celebrata nel tempo da poeti, papi, artisti e viaggiatori.
Ma prima ancora delle parole, il ruolo fondamentale del vino nella vita quotidiana e nei riti culturali
di Orvieto è attestato negli importanti dipinti delle tombe etrusche del territorio (seconda metà del
IV sec. a.C.) e nella ricca varietà di ceramiche etrusche e greche destinate alla conservazione, alla
mescita e alla degustazione della celebre bevanda. Gli affreschi della tomba Golini I, conservati
presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, riproducono le fasi preparatorie del banchetto
etrusco dove la macellazione delle carni e l’accurata sistemazione delle bevande nei recipienti e dei
cibi sulle mense da parte dei servi – tra la frutta si individua facilmente anche un grappolo d’uva -
affiancano il banchetto vero e proprio.
Le Doc dell'Umbria (foto www.stradevinoeolio.umbria.it)
Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” devono essere
ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione
ampelografica.
Per la tipologia “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso”:
Aleatico, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Canaiolo R., Ciliegiolo, Merlot, Montepulciano,
Pinot Nero, Sangiovese, da soli o congiuntamente per almeno il 70%.
Possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca di colore analogo idonei alla
coltivazione per la regione Umbria, da soli o congiuntamente nella misura massima del 30%, iscritti
nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino approvato, riportati nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” con la
specificazione di uno dei vitigni indicati sopra, devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai
corrispondenti vitigni presenti, nell’ambito aziendale, per almeno l’85%.
Possono concorrere alla produzione dei predetti vini altri vitigni a bacca di colore analogo idonei
alla coltivazione per la regione Umbria, da soli o congiuntamente nella misura massima del 15%.
Per la produzione del vino Cabernet possono concorrere, congiuntamente o disgiuntamente, le uve
delle varietà di vitigno Cabernet franc e Cabernet sauvignon.
I vini a denominazione di origine controllata “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” devono rispondere, all’atto dell’immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso”:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Aleatico:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol, di cui almeno 9,50% vol svolto;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Cabernet franc o Cabernet sauvignon:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Canaiolo:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Ciliegiolo:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Merlot:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Pinot nero:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Sangiovese:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare, con proprio
Decreto, i limiti sopra indicati per l’acidità totale e l’estratto non riduttore minimo.
In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rivelare
percezione di legno.
I vini a denominazione di origine controllata “Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” devono rispondere, all’atto dell’immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso”:
colore: rosso rubino vivace intenso, talvolta con riflessi violacei;
odore: vinoso intenso, talvolta erbaceo;
sapore: morbido, elegante, vellutato.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Aleatico:
colore: rosso granato con tonalità violacee;
odore: finemente aromatico, caratteristico;
sapore: tipico, morbido, vellutato, talvolta amabile o dolce.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Cabernet franc o Cabernet sauvignon:
colore: rosso rubino intenso con lievi riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: intenso, persistente, caratteristico;
sapore: asciutto, con retrogusto caratteristico, delicatamente erbaceo.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Canaiolo:
colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: delicato, caratteristico;
sapore: vellutato con bouquet tipico.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Ciliegiolo:
colore: rosso rubino intenso;
odore: vinoso, delicato;
sapore: fruttato, con retrogusto caratteristico.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Merlot:
colore: rosso rubino con riflessi violacei, talvolta tendenti al rosso mattone con l’invecchiamento;
odore: vinoso, gradevole;
sapore: pieno, morbido, armonico.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Pinot nero:
colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: intenso, persistente, caratteristico;
sapore: asciutto, di corpo, caratteristico, armonico.
“Rosso Orvietano” o “Orvietano Rosso” Sangiovese:
colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: vinoso, caratteristico;
sapore: asciutto, armonico, gradevolmente tannico se giovane, piacevolmente amarognolo, fruttato,
caratteristico.
In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rivelare percezione di legno.
Variano a seconda della tipologia di vino.