La IGT “Narni” è riservata ai seguenti vini:
Narni bianco;
Narni bianco frizzante;
Narni bianco passito;
Narni rosso;
Narni rosso passito;
Narni rosso novello;
Narni rosato;
Narni rosato novello.
La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la IGT “Narni” comprende in tutto i territori dei comuni di Attigliano, Giove, Penna in Teverina, e in parte i territori dei comuni di: Alviano Amelia Calvi dell’Umbria Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Narni, Otricoli, Sangemini, Terni, in provincia di Terni.
Questa Indicazione Geografica Tipica prende il nome dalla cittadina di Narni, borgo in provincia di
Terni di origine antichissima. Fu insediamento preromano con il nome di Nequinum, quindi nel 300
a.C. divenne al centro degli interessi di Roma, che la fece assediare con il console Quinto Appuleio
Pansa ottenendo tuttavia risultati infruttuosi vista la sua impervia posizione. Ci volle oltre un anno
per compiere l'impresa, avvenuta nel 299 a.C. grazie al tradimento di due persone locali che
permisero ai Romani l'ingresso tra le mura. Divenne così colonia romana col nome latino di Narnia.
Non si hanno molte notizie relative a quel periodo, si pensa però che la città potesse aver avuto un
ruolo di una certa importanza durante il corso della prima e della seconda Guerra Punica. Lungo il
fiume Nera, nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città
romana, è stato infatti recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un
cantiere navale romano. Dell'antica navigabilità del fiume Nera si hanno peraltro notizie su
Strabone e Tacito. Noto il passo in cui il console Gneo Calpurnio Pisone, nel 19, decise di
imbarcarsi a Narni con la moglie Plancina al fine di raggiungere Roma senza destare sospetti.
Divenne Municipium nel 90 a.C. Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il
suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII
secolo per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese, anche se fino alla fine del XIX secolo
si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l'antico nome di Narnia.
I primi insediamenti nella zona si fanno risalire con buona probabilità ai tempi degli Etruschi, certa
e documentata è invece la presenza della civiltà romana: di essa sono rimaste tracce dell’ antica Via
Cassia, o Via Traiana Nova, di cui sono stati rinvenuti tratti di selciato e due colonne miliari.
Il territorio di produzione si sovrappone con quello dell’ Orvieto, zona ricca di storia e cultura
enologica millenaria che parte dagli etruschi e passa attraverso i secoli ai romani ed al
Cristianesimo. Testimonianze certe se ne hanno dai ritrovamenti di copiose quantità di ceramiche
che testimoniano il consumo corrente della bevanda già a quell’ epoca. E’ noto infatti che gli
etruschi – abitanti di quella zona – producessero e commercializzassero il rinomato vino dell’ area.
La IGT Narni istituita con DM 18 Novembre 1995 per valorizzare una zona che ricade all’interno
dell’allora DOC COLLI AMERINI, oggi AMELIA, basata su un vitigno in particolare, il
CILIEGIOLO, l’unico che può essere menzionato in etichetta con la specifica del vitigno, tra quelli
utilizzabili per produrre vini ad IGT NARNI.
L’origine del Ciliegiolo non è certa, in passato sembrava che fosse stato portato da alcuni pellegrini di
ritorno dalla Spagna nella seconda metà dell’ottocento, altre fonti lo inquadrano nel CIRIEGIOLO
DOLCE, dall’aroma fragrante di cui parla il Sederini nel seicento. Ricerche più recenti lo danno come
uno dei progenitori del Sangiovese, quindi di sicura origine Italica. Come indicato nel disciplinare per
produrre vini a IGT Narni possono essere impiegati tutti i vitigni autorizzati e raccomandati nella lista
varietale regionale, ma senza la specifica del vitigno in etichetta.
Il Ciliegiolo storicamente coltivato nel territorio, veniva vinificato e commercializzato in purezza
dalla CANTINA DEI COLLI AMERINI fin dalla sua fondazione (1975), prima come novello e poi
come vino d’annata, successivamente seguita da altre aziende locali; venne quindi messo come
elemento fondamentale di tale IGT, perché rinomato sia sul mercato locale oltre che in quello
nazionale ed internazionale, e riconosciuto nella sua origine di produzione, NARNI.
Narni (foto www.promoumbria.com)
Base ampelografica
I vini ad IGT “Narni” bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti
composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca di colore corrispondente, idonei alla
coltivazione nella Regione Umbria, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da
vino, riportati nel disciplinare.
L’indicazione geografica tipica “Narni” con la specificazione di uno dei vitigni idonei e/o in
osservazione per la regione Umbria, è
riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, per almeno
l’85% dal corrispondente vitigno idoneo alla coltivazione nella Regione Umbria.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei vini sopra indicati, le uve dei
vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nella Regione Umbria e presenti nei
vigneti in ambito aziendale nella misura massima del 15%.
L’indicazione geografica tipica “Narni” con la specificazione di due vitigni, è riservata ai vini
ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, dai corrispondenti vitigni,
alle seguenti condizioni:
- il vino derivi esclusivamente da uve prodotte dai due vitigni ai quali si vuole fare riferimento;
- il quantitativo di uva prodotta di uno dei due vitigni deve essere comunque superiore al 15% del
totale;
- l'indicazione dei vitigni deve essere riportata in etichetta in ordine decrescente rispetto all'effettivo
apporto delle uve da essi ottenute.
I vini ad IGT “Narni” anche accompagnati con la specificazione del vitigno, all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Narni” bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l ;
estratto non riduttore minimo: 13,0 g/l.
“Narni” rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/ l ;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
“Narni” rosso novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l ;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
“Narni” rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/ l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
“Narni” rosato novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/ l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
“Narni” bianco frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l ;
estratto non riduttore minimo: 13,0 g/l.
“Narni” rosso passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
“Narni” bianco passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
I vini ad IGT “Narni” anche accompagnati con la specificazione del vitigno, all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Narni” bianco:
colore: giallo paglierino;
odore: gradevole, caratteristico;
sapore: dall’asciutto al dolce, fresco, di gusto leggermente fruttato.
“Narni” rosso:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: vinoso, delicato, con profumo caratteristico;
sapore: dall’asciutto al dolce, sapido, di buon corpo.
“Narni” rosso novello:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: vinoso, delicato, con profumo caratteristico;
sapore: dall’asciutto al dolce, sapido, di buon corpo.
“Narni” rosato:
colore: rosato più o meno intenso;
odore: vinoso delicato;
sapore: dall’asciutto al dolce, armonico, fresco.
“Narni” rosato novello:
colore: rosato più o meno intenso;
odore: vinoso delicato;
sapore: dall’asciutto al dolce, armonico, fresco.
“Narni” bianco frizzante:
colore: giallo paglierino;
odore: gradevole, caratteristico;
sapore: dall’asciutto al dolce, fresco, di gusto leggermente fruttato.
“Narni” rosso passito:
colore: rosso più o meno carico tendente al granato;
odore: caratteristico ed intenso;
sapore: dall’asciutto al dolce, armonico e vellutato.
“Narni” bianco passito:
colore: giallo tendente all’ambra a seconda dell’invecchiamento;
odore: intenso, fruttato;
sapore: dall’asciutto al dolce, caratteristico.
I vini a indicazione geografica tipica “Narni” con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.
Variano a seconda della tipologia.