Tipologia: Parco Naturale Regionale; istituito con L.R. 8 settembre 1997, n. 36.
Regione: Veneto
Provincia: Rovigo
Il Parco Naturale del Delta del Po occupa una superficie di 12.592 ettari costituita da un complesso di zone umide formate dalla sedimentazione del più grande fiume d'Italia. L'area protetta di trova in Provincia di Rovigo.
Solenne, pacioso e prevedibile per tutto il suo percorso padano, il Po vicino al mare si arruffa, si ingarbuglia, crea nuove terre e ne distrugge altre, vaga indeciso in tanti rivoli e rivoletti inventando un irreale paese in apnea, a metà fra la terra e l'acqua, abitato da un duro popolo anfibio capace di sopravvivere sotto il livello del mare con l'angoscia perenne nel cuore. E' il delta del Po: uno straordinario territorio in cui la natura esibisce se stessa nelle sue forme più struggenti e romantiche. La terra salata rubata al mare al tempo delle grandi bonifiche è costellata da borghi campagnoli tenuti asciutti a furia di pompe.
Po di Maistra - Parco Naturale Delta del Po (foto Emiliano Verza www.ebnitalia.it)
Frutto dell'incessante dialettica tra due potenti forze naturali, il grande fiume e il mare, il Delta del Po è la più giovane terra d'Italia, generata dalla continua trasformazione del paesaggio della foce, creato e cancellato, scomposto e ricomposto nel corso dei secoli come un enorme puzzle geografico. I suoi "pezzi" sono i rami del fiume, le isole e gli scanni, gli immensi regni d'acqua delle valli e delle sacche, le paludi, gli acquitrini e le terre bonificate, strappate all'acqua dall'uomo - terzo attore del Delta - per renderle coltivabili. Eppure, nonostante l'intervento umano, quello del Delta Padano resta un ambiente di straordinario valore naturalistico e paesaggistico per l'inestricabile insieme degli habitat che lo compongono: i boschi di pianura, i bracci del fiume e le golene, i canneti e le valli salmastre, le dune costiere... Un labirinto di vie d'acqua che sintetizza la frontiera - reale e simbolica - fra terra e mare. Spostatosi più volte nel corso dei secoli tra la laguna veneta e le valli di Comacchio, il "Delta attivo" è oggi quasi interamente compreso in territorio veneto e proteso per chilometri nel mare Adriatico. L'idrografia attuale ebbe origine a partire dal 1604, quando la Serenissima, per evitare l'insabbiamento della laguna dove confluivano i rami più settentrionali del fiume, ne deviò il corso a sud, verso la Sacca di Goro, mediante l'apertura di un canale artificiale. Questo intervento, detto "Taglio di Porto Viro", determinò l'inizio della formazione del Delta moderno, con cinque rami secondari disposti intorno a quello principale, rappresentato oggi dal Po di Venezia: il Po di Levante e Po di Maistra a nord, il Po delle Tolle, il Po di Gnocca o della Donzella e il Po di Goro a sud.
Il paesaggio agricolo, solcato dai rami principali del Po, dell'Adige e dei loro canali, è segnato da enormi distese coltivate a mais, erba medica e soia, interrotte solo dagli argini che contengono la forza delle acque. Nonostante le molte tracce dell'uomo, questo rimane un paesaggio da frontiera che in prossimità delle foci si confonde con quello naturale. Qui le linee di organizzazione dello spazio si perdono nell'inestricabile mosaico delle valli, degli scanni, delle sacche e delle bordure sabbiose. Sono gli habitat riproduttivi di moltissime specie avicole. Qui si trova la tipica vegetazione alofita (statice, limonio, salicornia) e palustre (giuncheti e fragmiteti). Nei fondali delle valli si trovano popolamenti di Ruppia maritima, Zostera noltii e tante specie i alghe. La coesistenza di acque dolci e salate diversifica anche la fauna ittica, con specie comuni dei litorali come cefali, triglie, spigole, passere, sogliole, e specie delle acque interne come carpe, scardole e pesci gatto. Interessanti da un punto di vista geomorfologico, i frammenti di cordoni dunali, in qualche punto forestati, oggi collocati a grande distanza dal mare.
Tre le aree Wilderness, per un totale di 5.790 ettari: Delta del Po (5.300 ha circa), Foci del Po di Gnocca (375 ha circa) e Po di Maistra (275 ha circa). Nelle Aree Wilderness è garantito il rispetto dell'habitat, ovvero è proibita ogni sua riduzione nonché tutte le opere suscettibili di modificare l'aspetto esteriore dei luoghi, salvo il ripristino od il recupero di situazioni o manufatti originari fatte salve le eventuali opere esistenti e le necessità di intervento atte a garantire la sicurezza idraulica e/o la regimentazione delle acque e delle arginature quando e per quanto strettamente indispensabile.
Valle Ca' Pisani - Parco Naturale Delta del Po (foto Eddi Boschetti www.ebnitalia.it)
Se si vuol vedere il Delta una giornata non basta, un weekend è appena sufficiente, l'ideale sono 3-4 giorni. Ottimo il livello della cucina: il pesce si pesca sul posto e l'abilità nel preparare i prodotti del mare è sta affinata di generazione in generazione. I mezzi adatti alla visita di questo territorio diviso da canali e argini sono il cavallo, la canoa, la barca, a piedi o la bicicletta. Si percorrono in silenzio le strade sopra gli argini, a volte asfaltate, a volte di terra grigia, sfiorando boschetti incantati, squarci di fiume semisepolti dal verde, una campagna dolcissima. Tra le figure geometriche delle valli e i voli degli uccelli di palude. Dove non si arriva in bicicletta si va in barca. Il parco naturale della foce costituisce un vero paradiso per i “birdwatchers”, che qui possono osservare numerose specie di uccelli tra cui il beccaccino, il cavaliere d'Italia e la garzetta.
- Giardino botanico di Rosolina Mare (Porto Caleri): attraverso tre percorsi didattici, che coprono i 24 ettari del giardino, è possibile scoprire i principali ecosistemi lagunari (lagune aperte, dune fisse, tratti di foresta dunale, macchie a ginepro, pinete e praterie marine, con più di 220 specie botaniche censite).
Gestione:
Sede: Ente Parco Via G. Marconi, 6
45012 Ariano nel Polesine (RO)
Sito web: www.parcodeltapo.org