Tipologia: Parco Nazionale; istituito con legge 8 ottobre 1997, n. 344 e D.P.R. 14 novembre 2002.
Regione: Calabria
Provinca: Catanzaro, Cosenza, Crotone
Il Parco Nazionale della Sila è stato istituito nel 1997 riunificando i due nuclei del preesistente Parco della Calabria, sorto nel 1967; occupa una superficie di 73.695 ettari nelle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone.
Fiume Tacina - Parco Nazionale della Sila (foto www.parcosila.it)
Il Parco è formato dalla Sila Grande (a nord; la cima più elevata è il Monte Volpintesta 1.730 m) e dalla Sila Piccola (a sud; la vetta più elevata è il Monte Gariglione 1.765 m), ricoperte da vaste distese di boschi impenetrabili. Si tratta di un vasto altopiano ondulato, con un'altitudine media di 1.200-1.400 m, con una serie di rilievi arrotondati alti fino a 1500-1.800 m. Nella splendida foresta millenaria della Fossiata (Sila Grande) si trovano le sorgenti dei principali corsi d'acqua dell'Altopiano: il Cecita, il Lese e il Neto. Molti i bacini d'acqua presenti nel Parco, sia naturali che artificiali: il Lago di Cecita (posto a 1.280 m di quota e un bacino di origine artificiale ricco di trote), il Lago di Ariamacina, il Lago Votturino, il Lago Arvo, il Lago Ampollino.
Il bacino dell'Ampollino venne creato tra il 1923 e il 1927 sbarrando il fiume omonimo alla stretta di Trepidò con una diga a gravità, a pianta arcuata, alta 26 metri: ne risultò un invaso con una capacità totale di 67 milioni di metri cubi, un perimetro di 26 chilometri e una lunghezza di circa 9 chilometri. Il lago Arvo, realizzato tra il 1927 e il 1931, copre l'alta valle del fiume omonimo, sbarrata a Nocelle Soprana con una diga alta 21,5 metri; ha una capacità totale di 83 milioni di metri cubi, un perimetro di 24 chilometri e una lunghezza di 8,7 chilometri. Più recentemente si sono aggiunti il lago di Cecita e quello di Ariamacina. Il primo, circondato da una fitta foresta di faggi e pini larici, è stato creato nel 1951 sul corso del Mucone sbarrando la vallata omonima con una grande diga ad arco-gravità lunga 166 metri e alta 55: ne è derivato un lago della capacità massima di 108 milioni di metri cubi, un perimetro di 46 chilometri e una lunghezza di 7,5 chilometri. Il lago di Ariamacina, della capacità di 4 milioni di metri cubi, è stato creato nel 1955 sull'alto corso del fiume Neto, in una conca piatta circondata dai più elevati rilievi silani.
La Sila Grande si estende a sud dei corsi dei fiumi Trionto e Mucone, fino alle valli del Savuto e dell'Ampollino; rappresenta il cuore geografico dell'altopiano, dove le foreste di conifere si susseguono a perdita d'occhio, intervallate soltanto da grandi praterie che illuminano il fondo delle conche fluviali. Nel suo centro la Sila Grande è caratterizzata da conche racchiuse da rilievi selvosi, oggi occupate dai bacini artificiali di cui sopra: il Cecita, l'Arvo, incastonato in una superba cornice di foreste, l'Ampollino, e i piccoli specchi d'acqua del Votturino e di Ariamacina, tutelato da una riserva naturale all'ombra dell'imponente monte Volpintesta.
A sud dei corsi del Savuto e dell'Ampollino si estende la Sila Piccola, che forma un arco convesso a partire dalla val di Tacina (la più bella e incontaminata tra le valli silane) a est, fino a raggiungere la valle del Savuto a ovest.
La pastorizia transumante fra la Pre-Sila ionica e l'altopiano della Sila Grande è una tradizione di origini antichissime.
Nella Sila Piccola, il Parco comprende parte della foresta demaniale di Roncino-Buturo e la foresta Gariglione.
L'ambiente più caratteristico del Parco è la foresta di essenze varie come il faggio e l'abete, ma con predominanza del tipico pino laricio o silano, simbolo botanico dell'area protetta. Il pino laricio, un albero che raggiunge talvolta età venerande e dimensioni eccezionali, popola l'intero altopiano con formazioni pure (Fossiata, Gallonane), o in associazione con il faggio (Paleparto, Botte Donato, Montenero) o con il faggio e l'abete bianco (val di Tacina, Gariglione). In località Fallistro ci sono gli esemplari più imponenti, i cosiddetti "giganti della Sila": cinquantatre piante, compresi cinque aceri montani di circa 450 anni d'età.
Fra le latifoglie, oltre al faggio che è la specie più diffusa, troviamo il cerro e l'ontano.
La fauna della Sila, un tempo ricchissima, è oggi ridotta sia come numero di specie rappresentate sia come numero di esemplari. Tuttavia il lupo annovera qui un branco tra i più numerosi d'Italia, con una trentina di capi. Tra gli ungulati figurano il capriolo, geneticamente contaminato dalle immissioni di esemplari provenienti da altre regioni, il daino e il cervo, reintrodotti dall'uomo. Nei grandi tronchi cavi degli alberi più vecchi hanno la loro tana martore e gatti selvatici; molto diffusi lo scoiattolo, il ghiro e il cinghiale. Le lontre popolano ancora le rive di alcuni affluenti del lago di Cecita. Anche gli uccelli sono ben rappresentati, con specie importanti come l'aquila reale e il capovaccaio, seppure non facilmente avvistabili; fra i rapaci, il biancone, l'astore e il gufo reale; nell'area nidifica anche il picchio nero. Il lago di Cecita è diventato invece luogo di richiamo per molti uccelli acquatici, in primo luogo anatidi e ardeidi (aironi), che svernano, e in alcuni casi nidificano, sulle sue rive.
Lago Cecita - Parco Nazionale della Sila (foto www.parcosila.it)
Pascolo nella Sila - Parco Nazionale della Sila (foto www.parcosila.it)
Accessi al Parco:
- San Giovanni in Fiore (CS): accesso al Monte Gariglione e al settore meridionale del Parco.
- Longobucco (CS): accesso al Bosco Gallopane e
al settore settentrionale del Parco.
Il Sentiero Italia attraversa la Sila Piccola, da Villaggio Mancuso (1.280 m) a Caporosa, sulle sponde del Lago Ampollino.
Gestione:
Ex ASFD
Via V Cortese, 5
88100 Catanzaro
Sito web: www.parcosila.it