L'assaggiatore opera nella massima concentrazione, dovuta alla responsabilità professionale che gli si chiede e ad un codice deontologico cui deve attenersi. Il suo esaminare l'olio consiste nel valutarlo sotto gli aspetti percepibili con i diversi sensi e precisamente:
- Vista/colore
Questa valutazione non viene effettuata in quanto colore e aspetto visivo non hanno significato circa la qualità dell'olio: il campione viene infatti presentato all'assaggiatore in un particolare bicchiere di vetro scuro (blu, marrone, nero) che non consente di vedere il colore del contenuto.
- Olfatto
Il bicchiere viene posto, coperto, su una piastra riscaldata e termostatata a 28°C, avvicinandolo poi al naso e cercando di cogliere gli odori.
L'operazione è delicata e difficile perché le sensazioni sono tenui ma tali da ottundere la capacità percettiva delle terminazioni nervose dell'olfatto. In questa fase si deve cercare di coglierle, separare le une dalle altre positive o negative che siano, valutarle in base all'intensità con cui vengono percepite.
- Gusto
Si porta alla bocca olio per circa l'equivalente di un cucchiaio da thè, investendo con quello tutta la lingua e la cavità orale. Si aspira violentemente aria quasi a nebulizzare l'olio stesso poiché l'aereosol che si forma facilita il percepire, attraverso le papille gustative a diversa specializzazione, le varie sensazioni da ricercare. Nella massima concentrazione, questo "stripping" viene ripetuto più volte espellendo l'aria inspirata dal naso ed infine liberandosi dell'olio in esame.
Valutazione
Durante queste operazioni si analizzano le sensazioni positive e negative, memorizzandole e valutandone la intensità con la quale sono percepite.
Per ogni attributo, la scala prevede un range di valori, da nulla a "infinito", che vengono tradotti tagliando la linea corrispondente in un punto intermedio più vicino alla origine o tanto più verso destra quanto maggiore è la intensità di percezione, ricorrendo alla propria esperienza e ad una gamma così costruibile:
- l'intensità dell'attributo non è percettibile, è "assente";
- l'intensità con cui si avverte l'attributo è "appena percettibile", cioè quell'attributo si riconosce con difficoltà;
- l'intensità con cui si avverte l'attributo è "leggera" ma consente di identificarlo qualitativamente con sicurezza quasi certa;
- l'intensità con cui si avverte l'attributo è "media", cioè si ha certezza dell'attributo percepito;
- l'intensità con cui si avverte l'attributo è di percezione "grande";
- l'intensità con cui si avverte l'attributo è di percezione "estrema".
Definizione della categoria
Con la scheda attualmente in uso, il giudizio relativo all'olio in esame è attribuito in base al "fruttato" e al difetto segnalato con la intensità maggiore.
Le singole schede, redatte dai componenti del panel (minimo otto persone), sono raccolte da un capo-panel che ne controlla la correttezza formale ed elabora i risultati con rigidi criteri statistici calcolando la mediana dei difetti, considerando quella dell'attributo negativo percepito con l'intensità più alta, e quella del fruttato.
I due parametri organolettici affidati alla valutazione di un panel, in base alle due mediane assegnano l'olio ad una delle categorie previste dalla legge, cioè:
1. olio extravergine di oliva: se la mediana dei difetti è pari a 0 e quella del fruttato è superiore a 0;
2. olio vergine di oliva: se la mediana dei difetti è compresa fra 0 e 2,5 e la mediana del fruttato è superiore a 0;
3. olio di oliva lampante: se la mediana dei difetti è superiore a 2,5 o, in alternativa, la mediana dei difetti è inferiore a 2,5 e quella del fruttato è pari a 0.
Solo per memoria si ricorda che con la scheda precedente proposta dal reg CE 2568/91 il giudizio della definizione della categoria scaturiva dalla elaborazione delle singole schede assegnando il punteggio in base al quale l'olio esaminato risultava:
- extra - vergine, se il punteggio medio risultava uguale o superiore a 6,5;
- vergine, se aveva totalizzato almeno 5,5 punti;
- vergine corrente, se fra 5,49 e 3,5; (questa categoria è stata eliminata con il reg CE 1513/01)
- vergine lampante, se inferiore a 3,5.
E' bene tener presente come il giudizio del panel-test deve essere interpretato come garanzia della assenza di difetti nell'olio, ma non è idoneo ad indicarne i pregi.
Altre informazioni: www.olea.info
Acqua di vegetazione
Flavor caratteristico acquisito dall'olio a causa di cattiva decantazione e prolungato contatto con le acque di vegetazione.
Amaro
Sapore caratteristico dell'olio ottenuto con olive verdi o invaiate; può essere più o meno gradevole secondo l'intensità.
Aspro
Sensazione caratteristica di alcuni oli che all'assaggio producono una reazione orale - tattile di stringenza.
Cetriolo
Flavor che si riproduce nell'olio durante un imbottigliamento ermetico eccessivamente prolungato, particolarmente in lattine.
Cotto
Flavor caratteristico dell'olio dovuto ad un eccessivo e/o prolungato riscaldamento durante l'ottenimento.
Dolce
Sapore gradevole percepito quando non primeggiano gli attributi amaro, astringente e piccante.
Erba
Flavor caratteristico dell'olio che ricorda l'erba appena tagliata.
Fieno
Flavor caratteristico dell'olio che ricorda l'erba più o meno secca.
Fiscolo
Flavor caratteristico dell'olio ottenuto con fiscoli sporchi di residui fermentati.
Ferro (metallico)
Dovuto a cattive condizioni igienico nel corso della lavorazione o dello stoccaggio; è un difetto facilmente identificabile.
Foglia
Un sapore amarognolo dovuto alla molitura, insieme alle olive, della foglie.
Fruttato
Flavor caratteristico dell'olio che ricorda l'odore ed il gusto del frutto sano, fresco e colto al momento ottimale.
Mandorlato
Può manifestarsi in due modi, quello tipico della mandorla fresca, o quello tipico della mandorla secca e sana; si apprezza come un retrogusto e si associa agli oli doci e di sapore smorzato.
Mela
Flavor caratteristico dell'olio che ricorda questo frutto.
Morchiato
Un olio vergine, se non viene filtrato, decantando può liberare delle impurità vegetali che, se vengono lasciate a contatto con l'olio, gli comunicano il caratteristico sapore stantìo detto appunto morchiato.
Muffa
Caratteristico sentore avvertibile immediatamente all'esame olfattivo che deriva da frangitura di olive ammuffite.
Rancido
Difetto molto comune che si verifica soprattutto per invecchiamento, esposizione prolungata alla luce, calore o aria. Aumenta con il passare del tempo fino a sovrastare ogni gusto.
Riscaldo
Flavor caratteristico dell'olio ottenuto da olive ammassate che hanno sofferto un grado avanzato di fermentazione.
Saponoso
Flavor con una sensazione olfatto - gustativa che ricorda quella del sapone verde.
Stanco
Difetto di un olio troppo invecchiato e languente.
Terra
Flavor caratteristico dell'olio ottenuto da olive sporche di terra e non lavate; in qualche caso si manifesta insieme al sapore di muffa.
Verme
Difetto grave causato dalla mosca olearia e dalle sue larve; produce un olio dal sapore molle e leggermente putrido, di solito accompagnato da acidità accentuata.
I pregi da richiedere ad un olio saranno l'armonia dei sapori evidenziabile sia all'olfatto che al gusto: nell'olio non devono infatti prevalere le note aromatiche particolarmente marcate.
L'olio deve possedere una sua rotondità, presentando un corpo pastoso che riempia e soddisfi l'assaggio: il sapore deve pertanto essere uniforme sia all'inizio dell'assaggio che nel retrogusto.
Un altro pregio dell'olio è di essere vivo, unire cioè una certa freschezza ad un fruttatino, che in qualche caso può causare lievi pizzicori in gola, ma che è garanzia della freschezza dell'olio acquistato.
a cura della prof.ssa Tiziana Brocchi dell'Istituto Tecnico Agrario di Firenze