Origine: Francia.
Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA
Molti appassionati di caccia locali, a volte si divertivano a creare nuove razze, avendo per base i “Segugi Saintongeois”. In questo modo si riuscì ad ottenere un nuovo tipo di Segugio. Fu il prodotto di incroci tra cani inglesi, “Saintongeois” e “Guascon”, presso la muta du Parc Soubise del Conte Chabod. Incrociando un maschio appartenente ad un’altra muta, con una femmina di Chabod, produsse il progenitore dei Segugi creati, intorno all’anno 1780, da Rogatin Levesque, i quali presero successivamente il suo nome. La razza nuova fu talmente apprezzata da pervenire al riconoscimento ufficiale della Federazione Internazionale. In seguito la razza fu ritirata dalla classificazione FCI, dai francesi, perché secondo molti, poteva essere considerato, tutt’al più, una varietà del “Gascon Saintongeois”. Attualmente scomparso.
Cane di grande taglia, con arti molto lunghi. La sua testa è quadrata e moderatamente convessa. La razza unisce la potenza ad una rara distinzione. Il cane ha una discreta costruzione, con giuste proporzioni e giusti rapporti tra testa, tronco ed arti. Possiede una buona muscolatura, ben sviluppata ed evidente. L’ossatura è di buone dimensioni, in rapporto alla mole e al tronco. La varietà di colore con la quale la razza era più facilmente visibile è il bianco e nero, con talvolta sfumature e contorni marroni chiaro. La lunghezza degli arti era uno degli aspetti tipici della razza.
Razza molto resistente e rustica. Le mute formate con questi cani non mancavano mai il cervo con qualsiasi condizione atmosferica. In grado di sopportare pioggia, vento e neve senza eccessivi problemi. Razza molto ben riuscita sul piano caratteriale. Si sostiene che il riconoscimento come razza, fu dovuto più alle sue qualità che alla sua stabilità morfologica. Definito un ragionevole ausiliario dell’uomo.
Levesque
Chien Levesque (foto www.afla.fr)
Fu emesso quando la razza venne riconosciuta ufficialmente, poi venne ritirato. La razza è attualmente esclusa dalla Classificazione F.C.I.
a cura di Vinattieri Federico - www.difossombrone.it