Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Estrildidi
Genere: Uraeginthus
Specie: U. ianthinogaster
Estrildide presente in gran parte della zona orientale dell'Africa. Il suo territorio di appartenenza va dalla Etiopia alla Somalia e si estende a Sud fino alla Tanzania. Il suo habitat è caratterizzato da zone cespugliose, arbusti e boscaglie aride tropicali, ma anche zone a macchia spinosa.
Granatino purpureo - Uraeginthus ianthinogaster (foto http://avise-birds.bio.uci.edu)
Granatino purpureo - Uraeginthus ianthinogaster (foto http://serinuspt.wordpress.com)
Uccellino di circa 14 cm di lunghezza. Il colore predominante del piumaggio è il bruno. Una delle caratteristiche tipiche della specie è la mascherina all'apice della testa, di colore blu cobalto. Le guance sono viola,. La gola è di colore nero. Il suo codione è violetto. Le zampe sono grigie chiare. Il becco è rosso. L'occhio è nero. La sua coda è affusolata. In questa specie il dimorfismo sessuale è ben evidente in quanto la femmina presenta colori nettamente differenti dal maschio, con assenza del colore violaceo sulla testa e sul petto. La loro voce è udibile quando passano in stormi, anche se il suo richiamo è flebile.
Si tratta di un uccello stanziale in natura. In cattività non è un estrildide facile da far riprodurre, ma comunque abbastanza robusto. È un uccello esotico che ha bisogno di temperature calde, mai inferiore ai 20° C. L'ideale è alloggiarlo in un locale dove la temperatura ambientale oscilli tra i 20° e i 25° C. Il calore solare è molto importante e quindi, se alloggiato all'esterno è buona norma posizionare la gabbia o voliera dove possa arrivare la luce solare diretta. In gabbia è sempre in movimento. Nonostante tutti i soggetti visibili oggi in Europa sono nati in cattività, ha mantenuto molto dell'istinto selvatico, perciò si rivela sempre piuttosto agitato quando è in presenza di persone. Durante tutto l'anno si rivela una specie molto aggressiva, perciò si consiglia di tenerli divisi per coppie. Durante il periodo amoroso entrambi i soggetti lavorano, soprattutto il maschio, che assume il compito della costruzione del nido, una cosa alquanto inusuale per la maggior parte degli esotici dove è la femmina che sovente costruisce il nido. Il nido da utilizzare è quello a cassetta, o a forma di pera in vimini; in ogni caso si adatta bene ad ogni tipo di nido. Per foderare il nido utilizza fibre vegetali: fibre di cocco, fili d'erba. In natura costruiscono un nido tondeggiante, posto in un cespuglio, fatto d'erba, con l'entrata di lato, con una imbottitura di penne. La durata della cova è di circa tredici giorni. La coppia, se ben affiatata, andrà in amore senza grosse difficoltà, ma il problema sussiste al momento in cui nascono i piccoli, poiché in natura questi esotici vivono a temperature molto calde, per cui allo stato libero loro non sono soliti riscaldare i piccoli nel nido, e per questo motivo molto pulli muoiono di ipotermia. I piccoli nascono ricoperti di un nero piumino, anche la pelle è di un nero cupo. L'uso di balie permette di provvedere adeguatamente ai nuovi nati. La loro dieta è a base di misto da esotici, pastoncino all'uovo, integrato con semi germinati. Frutti e verdura possono essere forniti a volontà. Fondamentali sono gli alimenti di origine animale, quindi durante le cove necessita di prede vive in abbondanza. Bevono molto raramente, infatti nel loro habitat naturale l'acqua è una risorsa rara e quindi loro si sono adattati a farne poco uso, metabolizzando ottimamente quella presente nella frutta e nella verdura.
Alle mostre ornitologiche questi uccellini esotici si possono ammirare raramente. Per vedere alcuni esemplari di Granatino purpureo si deve andare a visitare una delle mostre ornitologiche specialistiche di esotici, che vengono organizzate, solitamente da settembre a dicembre, su tutto il territorio nazionale. Essendo poco presente alle mostre ornitologiche, questa specie viene giudicata nella medesima categoria di tanti altri estrildidi africani e australiani meno comuni, categoria denominata “altri estrildidi ancestrali”. Il G. purpureo non va confuso con il Granatino comune, il quale è distribuito geograficamente più a Sud del Continente africano, rispetto al suo omonimo.
Scheda realizzata da Federico Vinattieri http://ornitologia.difossombrone.it