Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Estrildidi
Genere: Ortygospiza
Specie: O. atricollis Vieillot 1817
Facente parte del raggruppamento degli Estrildidi africani. L'Astro Quaglia vive principalmente nell'Africa sub-sahariana. La zona in cui vivono questi uccelli corrisposta al territorio che va dal Senegal, fino all'Etiopia, inoltre di estende a sud fino a Sudafrica orientale e anche Namibia. All'altezza dell'Equatore non lo si trova però nelle foreste pluviali, zone a lui quasi sconosciute. Il suo habitat ideale sono le aree con vegetazione sporadica, scarsamente boscose, ma anche aree sabbiose o rocciose, e zone cespugliose, ma sempre in prossimità di fonti d'acqua permanenti. Esistono ben undici sottospecie dell'Astro Quaglia, che è invece l'unica specie riconosciuta del Genere “Ortygospiza”, classificato ufficialmente nell'anno 1850.
Astro Quaglia - Ortygospiza atricollis (foto http://cheluccicarla.blogspot.it)
Astro Quaglia - Ortygospiza atricollis (foto https://www.flickr.com)
Piccolo uccellino di circa 10 cm di lunghezza. È comunemente stato battezzato “Astro Quaglia” proprio per il suo aspetto, che riporta molto all'estetica dell'omonimo galliforme, soprattutto con le Quaglie più piccole, come quella della Cina. Il suo corpo ha un aspetto robusto, con zampe forti e con corporatura arrotondata. La sua coda è molto corta e squadrata. Il colore prevalente del corpo è il grigio-brunastro, colore che si estende su testa, dorso e ali; quest'ultime tendono a divenire più scure sulle remiganti. Coda di colore nero. La faccia è nera con la presenza di un anello perioculare biancastro e anche bavetta bianca. I bordi del petto e dei fianchi sono bianchi, che al centro hanno il tipico aspetto a scaglie. Becco di colore violaceo. Sottocoda e ventre sono color arancio. Il dimorfismo sessuale è molto evidente in questa specie in quanto nel maschio la faccia è molto più nera e nel complesso l'uccellino è un po' più grande e robusto. Le 11 sottospecie di Astro Quaglia differiscono dalla specie ancestrale solo per differenti colorazioni.
In natura come in moltissime specie originarie del Continente africano, l'Astro Quaglia inizia il periodo della riproduzione in concomitanza al termina della naturale “stagione delle piogge”. La coppia ha l'abitudine di costruire un nido a forma di sfera, situato nell'erba molto alta e ben mimetizzato, anche direttamente sul suolo. Viene costruito con fili d'erba, rametti e steli. Questi uccelli amano vivere al suolo; questo è un altro motivo per cui questo estrildide somiglia alla Quaglia perfino nel comportamento. La femmina solitamente depone da 3 a 5 uova, che cova per una durata di circa 2 settimane. La cova viene svolta da entrambi i genitori, alternandosi sulle uova. Anche nella fase di “imbecco”, i due genitori si alternano per nutrire i pulli con costante impegno. I novelli escono dal nido a circa 30-35 giorni di età.
La sua dieta, essendo un granivoro, è basata da semi che trova al suolo, ma in natura si nutre anche di bacche, frutti, germogli, e perfino di piccoli insetti, per il loro apporto proteico, indispensabile soprattutto nella fase riproduttiva. In cattività questo uccello è poco allevato e molto raro. Difficile trovare questo uccello negli allevamenti degli appassionati di uccelli esotici. Non è semplice aver successo nel farlo riprodurre in gabbia. Sono animali con indole molto riservata e timida e proprio per questo motivo non è semplice farli ambientare ad un luogo, così da permettere il giusto equilibrio per l'inizio della fase di riproduzione. Anche nell'ambito delle mostre ornitologiche, questo estrildide è quasi sconosciuto. Se raramente sono stati esposti alcuni esemplari di questa specie, è stato giudicato nella categoria generica nominata “Estrildidi ancestrali africani”, categoria nella quale vengono classificati ed esposti tutti gli estrildidi meno comuni e meno conosciuti. Non essendo un uccello comune, anche i giudici specializzati in “uccelli esotici”, fanno fatica a valutare la bellezza di questi uccelli, in quanto non vengono quasi mai conosciute alla perfezione le caratteristiche tipiche della specie e quindi si possono sovente commettere errori nel giudizio. Alcuni allevatori, anche in Italia, hanno avuto successo nell'allevarlo e vi sono alcuni casi di allevamento in purezza, ossia senza l'utilizzo di balie, ma è statisticamente provato che si può ottenere migliori risultati alloggiando questi uccelli a coppie in voliere esterne (con ovviamente una zona riparata per le intemperie), con vegetazione al loro interno, per dar loro una sorta di illusione di vita in libertà. Un'altra accortezza fondamentale è integrare la loro dieta quotidiana con alimenti di origine animali, come prede vive (piccoli insetti o tarme della farina).
Scheda realizzata da Federico Vinattieri http://ornitologia.difossombrone.it