Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Estrildidi
Genere: Amandava
Specie: A. formosa Latham, 1790
Originario del Continente asiatico, più precisamente si tratta di una specie endemica dell'India. Il suo areale comprende un ampio territorio che và dal nord-est dell'India, fino a tutta la parte centrale del Paese.
Dall'ultimo censimento eseguito alcuni anni fa, sono state individuate colonie nelle zone del Bihar, del Rajasthan, dell'Uttar Pradesh e del Maharashtra, ma tutt'oggi vi sono anche colonie diffuse nel Kerala settentrionale e nel Lahore, entrambe probabilmente derivanti dall'importazione ed il trasporto di animali. Il suo habitat ideale è rappresentato da radure erbose ed aree cespugliose, ma è di fondamentale importanza per loro avere una fonte d'acqua nelle vicinanze, quindi fiumi, ruscelli o laghetti. Talvolta il Bengalino verde può essere avvistato anche in zone coltivate o in aree utilizzate dall'uomo.
Bengalino verde - Amandava formosa (foto http://avocet.zoology.msu.edu)
Uccellino molto minuto, di circa 10 cm di lunghezza, anch'esso, come il Bengalino petto dorato, tra i più piccoli uccelli del mondo. La sua livrea è riconoscibile rispetto a tutti le specie a lui similari. Dorso, testa e ali sono olivastre, caratteristico colore da cui questo uccellino a preso il nome comune. Il colore giallo-verdastro ricopre invece il petto, la gola e le guance. Il sottocoda ed il ventre sono gialli. I tipici fianchi si distinguono per la colorazione bianca con zebrature nere. Coda di colore nero. Becco color rosso scuro, forte, conico e lievemente allungato. Zampe color carnicino. Occhi sono bruni. Il dimorfismo sessuale è abbastanza evidente in quanto la taglia dei maschi è leggermente più grande, inoltre la femmina presenta colorazioni meno intense e il colore del ventre e del sottocoda sono leggermente meno carichi nelle femmine. Specie strettamente imparentata al Bengalino comune, ma monotipica, ossìa senza alcuna sottospecie.
Bengalino verde - Amandava formosa (foto www.anbvv.nl)
In natura sono uccelli prevalentemente gregari, le colonie sono formate da poche dozzine di soggetti. Si uniscono in queste piccole colonie per ricercare il cibo, nell'erba alta. Sono uccelli in prevalenza granivori, si nutrono principalmente di semi di graminacee, soprattutto di semi immaturi. Durante il periodo della riproduzione diventano “insettivori stagionali”, integrando la loro dieta anche son piccoli insetti, larve e vermi. Comunicano tra di loro con forti richiami insistenti.
Si riproduce quasi sempre nel periodo che coincide tra i mesi di ottobre e gennaio, ossia nel nostro inverno, ma in natura sono state avvistate anche coppie in cova durante i mesi primaverili ed estivi.
Durante il periodo degli amori, questi uccelli nidificano in colonia, con nidi molto vicini e formati da rametti e fibre vegetali di ogni genere. Il nido ha una struttura globosa ed è sempre ben nascosto nel folto della vegetazione. Sia il maschio che la femmina si impegnano nella costrizione della loro dimora e poi si alternano sempre nella cova, come fanno la maggior parte delle specie appartenenti a gli estrildidi. La femmina depone da 4 a 6 uova, di colore biancastro. La cova ha una durata media di 13 giorni. A circa 22-23 giorni di vita i pulli escono dal nido. A circa 60 giorno i novelli diventano indipendenti e lasciano definitivamente i genitori.
Nelle mostre ornitologiche è molto raro, infatti lo si può ammirare molto raramente nell'ambito delle mostre specialistiche dedicate a gli uccelli esotici. La cattura illegale ed il commercio, ha fatto diventare questa specie molto vulnerabile.
Scheda realizzata da Federico Vinattieri http://ornitologia.difossombrone.it