La zona di produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata "Terre di Offida" Passerina passito e "Terre di Offida" Passerina spumante, comprende gli interi territori comunali di Acquaviva Picena, Appignano del Tronto, Casteldilama, Castorano, Castignano, Cossignano, Montefiore dell'Aso, Offida , Ripatransone, nonchè parte dei territori comunali di Ascoli Piceno, Colli del Tronto, Campofilone, Carassai, Cupramarittima, Grottammare, Montalto Marche, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montedinove, Monteprandone, Pedaso, Petritoli, Rotella, San Benedetto del Tronto, Spinetoli.
La coltivazione della vite nel Piceno ha origine antichissime, millenarie, se ne parla infatti in
numerosi scritti di autori latini quali Catone, Varrone, Columella, Plinio il vecchio.
Poiché per tutto il corso dei secoli quella della vite è sempre stata la coltura caratterizzante del
territorio e l’incidenza determinante nel suo sviluppo qualitativo è testimoniata dalla continua e
costante evoluzione dei fattori tecnico produttivi, che hanno portato oggi alla costituzione del
vigente disciplinare di produzione, quali la base ampelografica, le forme di allevamento, i sistemi di
potatura e le pratiche enologiche
La base ampelografica é costituita da un vitigno base che é la Passerina da sempre coltivata in
questo territorio, appartenente alla grande famiglia dei trebbiani, considerato autoctono dell’Italia
centro adriatica; poiché gli acini erano di colore giallo dorato essi erano appetiti dagli uccelli e da
qui sembra derivare il termine Passerina.
È vitigno dotato di buona produttività e di un buon livello qualitativo delle uve, soprattutto per
quello che riguarda la componente acidica, dalla quale ne scaturisce la sua attitudine alla
spumantizzazione.
Con il passare del tempo, le forme di allevamento sono cambiate; in epoca antica i vigneti erano
allevati, in questa zona, con forme bassemedioevali, senza alcuna frammistione con gli arativi ed in
aree protette da clausure di siepi, si é passati poi agli arativi vitati, nella forma della folignanata ed
alle alberate, forme di allevamento che prevedevano sesti d’impianto molto ampi nei quali la vite
era sempre coltivata in consociazione ad altre colture siamo arrivati infine alle odierne, forme
classiche a spalliera potate a Guyot o a Cordone Speronato.
La coltivazione delle viti con forme a spalliera ha sortito effetti positivi sia per quanto riguarda la
razionalizzazione della gestione della chioma finalizzata a raggiungere un equilibrio vegeto
produttivo delle viti e quindi ottenere prodotti finali di qualità sia per quanto riguarda la scurezza
del lavoro.
Le tecniche enologiche sono quelle tradizionali della zona per la produzione di vinsanto e passito e
per quanto riguarda lo spumante, quelle classiche Charmat e metodo classico.
I vini Offida sono stati riconosciuti DOC nel 2001 (DPR 23 maggio 2001) , per la tipologie
Passerina spumante, vinsanto e passito é stato variato il nome in Terre di Offida. (DM 15 giugno
2011)
Zona di produzione dei vini Terre di Offida Doc
Base ampelografica
I vini "Terre di Offida" Passerina nella tipologia passito,Vino santo e spumante devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell'ambito
aziendale, la seguente composizione ampelografica:
"Terre di Offida" Passerina nella tipologia Passito, Vino santo e spumante:
Passerina: minimo 85%;
Possono concorrere da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15% tutti gli altri vitigni non
aromatici, a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche.
I vini a denominazione di origine controllata «Terre di Offida» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Terre di Offida" Passerina spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
"Terre di Offida" Passerina passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,50% vol. (di cui almeno 13,00% svolto);
acidità totale minima: 4,5 g/l;
acidità volatile massima: 30 meq/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
"Terre di Offida" Passerina Vino santo:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,50% vol. (di cui almeno 13,00% svolto);
acidità totale minima: 4,5 g/l;
acidità volatile massima: 30 meq/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
I vini a dominazione di origine controllata "Terre di Offida" di cui al presente articolo, elaborati
secondo pratiche tradizionali in recipienti di legno, possono essere caratterizzati da leggero sentore
di legno.
È in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare con proprio
decreto i limiti indicati dell'acidità totale e dell'estratto non riduttore minimo.
I vini a denominazione di origine controllata «Terre di Offida» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
"Terre di Offida" Passerina spumante:
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino tenue;
odore: gradevole, lievemente fruttato;
sapore: da dosaggio zero ad abboccato, tipico, caratteristico,
gradevolmente acidulo.
"Terre di Offida" Passerina passito:
colore: giallo-ambrato più o meno intenso;
odore: caratteristico, etereo, intenso;
sapore: dal secco al dolce, armonico, vellutato.
"Terre di Offida" Passerina Vino santo:
colore: dal giallo dorato al giallo ambrato più o meno intenso;
odore: caratteristico dell'appassimento, etereo, intenso;
sapore: dal secco al dolce, armonico, vellutato.
I vini a dominazione di origine controllata "Terre di Offida" di cui al presente articolo, elaborati secondo pratiche tradizionali in recipienti di legno, possono essere caratterizzati da leggero sentore di legno.
L’Offida Passerina spumante è fresco, estremamente piacevole e riesce a sprigionare bene il patrimonio acidico tipico del vitigno Passerina. Per questo, anche grazie al perlage, si presta a un impiego molto ampio, dall’aperitivo al tutto pasto, come nei più classici abbinamenti delle bollicine. Grazie alla piacevole sensazione di pulizia che è in grado di regalare, ai profumi delicati e al piacevole retrogusto lievemente amarognolo, accompagna molto bene la frittura di paranza.
L’Offida Passerina passito esalta quelle che sono le caratteristiche più nascoste del vitigno Passerina: la dolcezza e un corpo piacevolmente vellutato ne fanno il compagno ideale per tutta la pasticceria secca e i formaggi stagionati.