Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Pergola» devono essere prodotte nell'ambito dei territori amministrativi dei comuni di Pergola, Fratte Rosa, Frontone, Serra Sant'Abbondio, San Lorenzo in Campo (tutti in provincia di Pesaro e Urbino).
Città fondata dagli Eugubini attorno al 1220, fu contesa dai Malatesta di Rimini e poi distrutta nel
1455 da Francesco Sforza.
Già il nome Pergola riconduce ad un pergolato viticolo ed il vitigno “Pergola” è giunto dalle colline
umbre, dove già si trovava, probabilmente arrivato dalla vicina Toscana.
Lo scorrere dei secoli ha permesso la selezione di una “vernaccia rossa di Pergola”, come riporta la
documentazione storica del 1600.
Ai nostri tempi, nel xx secolo a memoria d’uomo, si parla di un vino locale chiamato “Vernaccia di
Pergola” che i documenti storici riportano al 1520.
La vite giunse nel territorio in quanto portata da un nobile eugubino a Grifoleto, località inclusa nel
territorio delimitato, nell’anno 1200.
Nel 1500 un discendente della proprietà di cui sopra, agricoltore, curò la diffusione del vitigno,
intuendone pregi e qualità, e ne curò la sua diffusione nell’areale.
Con l’arrivo della fillossera nell’area il vitigno ha conosciuto il suo completo declino. Il suo
ripristino è trascurato anche quando avviene, all’inizio del 1900, l’avvio della nuova viticoltura su
piede americano.
Un primo serio studio del vitigno è opera di un Accademico Agrario di Pesaro, Giuseppe Mamiani,
che effettuò nel 1833 uno studio comparato tra i vitigni autoctoni pesaresi con quelli della Toscana
individuando una “Vernaccia nera” e un “Aleatico” ai quali si può ricondurre, per recenti ricerche
ampelografiche, la “Vernaccia di Pegola”.
Nel 1875 ”l’Esposizione agraria regionale” svoltasi in Ferrara, vede la partecipazione di viticoltori
con bottiglie di “Vernaccia”, sia pura che tagliata, con la dicitura “vino di lusso”.
Nel Trattato di Ampelografia di N. Marzotto del 1925, sui vitigni più pregiati per la provincia di
Pesaro cita le uve nere “Vernaccia nera, Vernaccia, Aleatico e San Gioveto. Oggi, sulla base di
ricerche scientifiche, è stato sciolto qualsiasi dubbio sulla identificazione del vitigno che non può
essere considerato una varietà a se stante ma un clone del vitigno Aleatico. Questo vitigno ha
trovato, a suo tempo, un’area elettiva di coltivazione nel territorio del Comune di Pergola e nei
Comuni limitrofi per produrre il vino “Vernaccia di Pergola”.
Da pochi decenni, con l’impianto di nuovi vigneti, il vitigno riprende il suo ruolo per l’opera di
illuminati viticoltori.
La prima difficoltà si è manifestata con la mancata disponibilità del materiale di propagazione che è
stato recuperato da antichi vitigni presenti su viti maritate all’acero nel territorio del già citato
Grifoleto. e su viti presenti nel chiostro di un convento di Pergola.
L’attività vivaistica ha fatto il resto.
Recuperata la base ampelografica e sostenuti dalla secolare tradizione produttiva che ancora
riproduce nelle campagne l’alberata marchigiana (vite maritata all’acero), che per la Vernaccia
sembra desse i migliori risultati, oggi sostituita dall’allevamento a controspalliera con potatura
lunga a doppio archetto dei moderni vigneti, ne è conseguita la scelta di procedere al
riconoscimento della denominazione.
Pergola Doc
Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata «Pergola» devono essere ottenuti da uve provenienti
da vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- «Pergola» Aleatico: Aleatico per non meno dell'85%;
possono inoltre concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella Regione Marche,
fino ad un massimo del 15%.
- «Pergola» rosato o rosé: Aleatico per non meno del 60%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, altri vitigni a bacca nera, fino ad un massimo del
40%, idonei alla coltivazione per la Regione Marche, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di
vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
- «Pergola» rosso: Aleatico per non meno del 60%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, altri vitigni a bacca nera, fino ad un massimo del
40%, idonei alla coltivazione per la Regione Marche, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di
vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata «Pergola» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Pergola» Aleatico:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Pergola» Aleatico superiore:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l.
«Pergola» Aleatico riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l.
«Pergola» Aleatico spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Pergola» Aleatico passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol di cui effettivo 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l;
acidità volatile massima: 30 meq;
limite massimo di anidride solforosa totale: 350 mg/l.
«Pergola» rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Pergola» rosé o rosato spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Pergola» rosato frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo:18,0 g/l.
«Pergola» rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Pergola» rosso riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l.
«Pergola» rosso superiore:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l.
«Pergola» rosso novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
I vini a denominazione di origine controllata «Pergola» Aleatico e «Pergola» rosso, possono avere
diritto alla menzione «riserva» se sottoposti ad invecchiamento di almeno 24 mesi dei quali 2 di
affinamento in bottiglia. L'invecchiamento decorre dal 1° novembre dell'anno di vendemmia.
È facoltà del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali modificare, con proprio
decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l'acidità totale e per l'estratto non riduttore minimo.
I vini a denominazione di origine controllata «Pergola» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Pergola» Aleatico:
colore: da rosso rubino con eventuali riflessi violacei a granato con note violacee;
odore: intenso, caratteristico floreale;
sapore: da secco a dolce, pieno, armonico.
«Pergola» Aleatico superiore:
colore: da rosso rubino con eventuali riflessi violacei a granato intenso;
odore: intenso, caratteristico floreale, etereo;
sapore: pieno ed armonico ben strutturato.
«Pergola» Aleatico riserva:
colore: da rosso rubino con eventuali riflessi violacei a granato intenso;
odore: intenso, caratteristico, etereo;
sapore: pieno ed armonico ben strutturato.
«Pergola» Aleatico spumante:
spuma: persistente a grana fine;
colore: rosso rubino con eventuali riflessi violacei;
odore: caratteristico floreale;
sapore: da dosaggio zero a dolce, caratteristico, pieno, armonico, vivace.
«Pergola» Aleatico passito:
colore: da rosa tenue a rosso chiaro o granato tendente all'aranciato con l'affinamento;
odore: intenso, etereo;
sapore: da secco a dolce, morbido, vellutato.
«Pergola» rosato:
colore: rosato vivace;
odore: floreale fruttato;
sapore: fresco, vivace.
«Pergola» rosé o rosato spumante:
spuma: persistente a grana fine;
colore: rosato vivace;
odore: floreale, fruttato;
sapore: da dosaggio zero a dolce, pieno, armonico, vivace.
«Pergola» rosato frizzante:
spuma: fine, evanescente;
colore: rosato vivace;
odore: floreale, fruttato;
sapore: da secco a dolce, fresco vivace.
«Pergola» rosso:
colore: da rosso rubino a granato;
odore: intenso caratteristico;
sapore: pieno ed armonico.
«Pergola» rosso riserva:
colore: da rosso rubino a granato intenso;
odore: intenso caratteristico etereo;
sapore: pieno ed armonico ben strutturato.
«Pergola» rosso superiore:
colore: da rosso rubino a granato intenso;
odore: intenso caratteristico etereo;
sapore: pieno ed armonico ben strutturato.
«Pergola» rosso novello:
colore: rosso rubino;
odore: floreale;
sapore: armonico, vivace.
In relazione alla eventuale conservazione in recipienti di legno, con l'esclusione del vino novello, nel sapore dei vini di cui sopra si potrà rilevare sentore di legno.
Variano a seconda della tipologia di vino.