Classe: Anfibi
Ordine: Urodeli
Famiglia: Salamandridi
Genere: Salamandra
Specie: S. salamandra
La specie è presente in buona parte dell'Europa centrale, orientale e meridionale. Sono segnalate 14 sottospecie oltre la sottospecie nominale S. s. salamandra. In Italia è rappresentata da Salamandra salamandra salamandra propria delle regioni alpine e da Salamandra salamandra gigliolii, endemismo italico distribuito nelle Alpi Marittime e in tutto l'Appennino, sino alla Calabria.
Raramente supera i 20 centimetri. Facilmente riconoscibile a causa della sua colorazione di fondo nero lucida ornata da vistose macchie gialle, questo magnifico anfibio caudato ha un capo relativamente piccolo dal quale sporgono due grandi occhi rotondi dotati di pupille rotonda con iride scurissima, talvolta nera. Sulla testa presenta due grandi ghiandole paratoidi in rilievo.
Il corpo tozzo è ricoperto da piccole ghiandole, le quali secernono una sostanza alcaloide irritante e dal gusto sgradevole che ha la funzione di proteggere la pelle dalle infezioni batteriche, dalla disidratazione e dai predatori; inoltre è dotato di 4 zampe ed una coda relativamente corta, della stessa colorazione del dorso.
Lo stadio larvale è caratterizzato da una forma molto simile a quella dell'adulto, ma più gracile e di colore brunastro uniforme. Ai lati del corpo presenta ciuffi branchiali temporanei ed ha, alla base degli arti, una caratteristica macchia chiara. Altre informazioni >>>
Frequenta ambienti boscati freschi e umidi (in particolare quelli di latifoglie) attraversati da piccoli corsi d'acqua, spesso fondamentali per la riproduzione. Anche la struttura e le caratteristiche dei corsi d'acqua nei quali avviene la deposizione delle larve giocano infatti un ruolo molto importante nel determinare la distribuzione della specie. Corsi d'acqua poco profondi, dall'andamento naturale, con ricchezza di rifugi e substrato ben diversificato hanno maggiori probabilità di ospitare questo urodelo. Anche la qualità dell'acqua è importante. La salmandra depone infatti solitamente in torrenti poco o per nulla inquinati con ampia disponibilità di macroinvertebrati (crostacei, larve di insetto ecc..) di cui le larve si nutrono. In alcuni casi la salmandra utilizza per la deposizione anche lavotoi, vasche e piccoli stagni alimentati da sorgenti che garantiscono un livello di ossigenazione adeguato.
Durante il periodo degli amori il maschio si esibisce in un complesso rituale di corteggiamento, alla fine del quale lascia sul terreno una spermatofora, contenente gli spermatozoi, che viene raccolta dalla femmina tramite le labbra cloacali. Nella primavera successiva la femmina depone, in ruscelli ben ossigenati, 20-40 larve provviste, ai lati della testa, di branchie piumose esterne.
Salamandra Pezzata (foto http://tapazovaldoten.altervista.org)
Salamandra Pezzata (foto Didier Descouens)