Origine e habitat: Probabilmente originaria delle regioni mediterranee; molto comune in Italia, sia coltivata che allo stato naturale. Cresce nei terreni incolti, nei campi e nelle zone antropizzate, dalla pianura ai 600 metri.
La Calendula officinalis L. (calendula o fiorrancio), appartenente alla famiglia delle Composite, è una pianta erbacea annuale, biennale o perennante, con fusticini eretti o ascendenti, alti fino a 50 cm. Le foglie, intere o sinuato-dentate ai margini, sono obovato-spatolate. I capolini, larghi 3-5 cm, sono di color arancio vivo. Fiorisce da giugno a novembre
La coltivazione viene fatta ponendo a terra i semi in primavera in semenzai provvisti di terriccio leggero. Le piante vengono poi trapiantate in vaso o in piena terra, in luoghi soleggiati. Spesso si dissemina spontaneamente.
Vengono utilizzate le foglie e i capolini appena sbocciati. La raccolta viene fatta in estate. Si possono usare freschi in cataplasmi o fatti essiccare in stati sottili, evitando di farli annerire. Devono essere conservati al riparo della luce e dell'umidità.
Le parti utilizzate sono ricche di oli essenziali, resine e mucillagini.
Proprietà terapeutiche: Emmenagoghe, antispasmodiche, diaforetiche, emollienti. Per uso esterno come lenitivo e antiarrossante.
Viene impiegata per preparare infusi, tinture e cataplasmi.
Calendula - Calendula officinalis L. (foto www.agraria.org)