Habitat: selvatica e coltivata dal piano ai monti.
Molto comune e conosciuta, cresce spontanea nei prati o coltivata negli orti, presenta in piena fioritura dei caratteristici fiori di un azzurro cielo intenso. La cicoria contiene la "cicorina" ed altri principi amari che la rendono molto pregevole ed importante come tonico, digestivo, lassativo e depurativo. Non solo, ma il sale contenuto nella cicoria - il nitrato di potassio - è un efficace stimolante dei reni ai quali facilita la liberazione del sangue da tutte le impurità in esso contenute.
Il più usato terapeuticamente è il decotto di cicoria che si prepara bollendo un buon pugno di cicoria in mezzo litro di acqua. Di questo decotto se ne berranno tre bicchieri al giorno, a stomaco vuoto, prolungando la cura per diversi giorni. In breve sarà realizzata una completa ed efficace depurazione generale, ed anche dalle pelle scompariranno impurità ed affezioni varie, grazie alla maggiore attività sviluppata dal fegato e dall'intestino. Questa cura depurativa e tonificante delle funzioni epatiche ed intestinali può essere sostituita o, meglio, completata da abbondanti scorpacciate di cicoria fresca condita con olio e limone. Lo stomaco - grazie ai principi attivi contenuti nella cicoria fresca - assumerà un ritmo più armonico, digerirà meglio e, infine, sarà messo in grado di sopportare anche qualche peccatuccio di gola.
Una cura prolungata di questa insalatina amarognola serve, con risultati talvolta sorprendenti, a rassodare il seno, tonificandone la muscolatura. Ecco dunque a nostra completa disposizione una di quelle piante medicinali facili a trovarsi è vero, ma dai principi attivi e medicamentosi molto efficaci e, spesso, sconosciuti. Crescendo dalla primavera fino ad autunno inoltre la cicoria ci mette in grado di provvedere, in qualsiasi momento, ad una sana e completa azione depurativa. Cura che, in un mondo sempre più sfrenato, in un'atmosfera sempre più inquinata, in presenza di cibi non sempre genuini, se non sofisticati, si rende ogni giorno più necessaria, anzi indispensabile, come un buon sonno o una lunga passeggiata distensiva nei boschi.
Cicoria - Nocciolo - Pino
Habitat: dal piano alla zona montana.
Le foglie di nocciolo sono tuttora ricercate per donare all'epidermide la purezza e la freschezza desiderata.
La sostanza contenuta in queste foglie ha una decisa azione astringente, migliora lo stato dei pori troppo dilatati, riducendo la secrezione grassa; ha, ancora, una efficace azione tonificante sulla pelle sì da renderla fresca e candida come quella dei fanciulli e questa azione esplica tutta la sua efficacia soprattutto su quelle persone che, per essere vissute in ambienti malsani o per aver abusato di impiastri chimici, accusano una pelle aggrinzita ed afflosciata; serve, infine, a fare scomparire i punti neri e a smorzare le lentiggini.
Per queste ragioni, sia che si voglia mantenere intatta la propria bellezza, sia che si voglia correggere tutte quelle imperfezioni sopraricordate, si faccia uso del decotto di foglie di nocciolo, con il quale ci si laverà sovente, riuscendo così ad allontanare dal viso la patina del tempo.
Per completare questa cura di bellezza a base di foglie di nocciolo sarà opportuno suggerire qualche altra pianta con effetti ... estetici.
Impacchi di erba giovane di prato leggermente battuta tonifica la pelle ringiovanendo i tessuti.
Le acque ossigenate, usate per imbiondire i capelli e che troppo spesso danneggiano e bellezza e salute, possono essere sostituite da un decotto di "centaurea" - chiamata anche "biondella" - con il quale ci si laveranno i capelli.
E, infine, un suggerimento pratico per aumentare il fascino dei propri occhi. Si facciano macerare due pizzichi di fiori di sambuco in cento grammi di olio di mandorle. Con quest'olio medicamentoso si ungano tutte le sere i bordi delle palpebre e le ciglia: i risultati saranno eccellenti e ... affascinanti.
Habitat: boschi delle zone montane.
Tutti conoscono il profumo di una pineta, quel senso di sollievo e di liberazione che si prova respirando quell'aria balsamica. Questo si deve alle resine che, sotto forma di minutissime goccioline invisibili, vengono sparse tutt'intorno dalle piante maestose che ornano le nostre montagne.
Molteplici sono i benefici delle varie parti delle piante resinose sul nostro organismo e sul nostro apparato respiratorio in particolare.
Un decotto preparato con venti grammi di foglie di pino silvestre ed un litro d'acqua, e bevuto nel corso della giornata, è una cura efficace contro le tossi stizzose e catarrali che può venire completata lasciando aperto nei pressi del proprio letto un vaso nel quale sia stata raccolta la resina del pino silvestre.
Per i reumatici e i gottosi ottimo il decotto preparato con trenta grammi di gemme per litro d'acqua e bevuto a tazzine nella misura di mezzo litro al giorno.
Contro le infiammazioni e il catarro alla vescica si prendano trenta grammi di gemme di pino e si versi sulle stesse un litro di acqua bollente, lasciando in infusione per circa mezz'ora. Si coli e si beva un bicchiere abbondante al giorno di questo benefico infuso.
Per tutti coloro che soffrono di infiammazioni alla gola, od hanno gli organi vocali in cattivo stato, o sottoposti ad una particolare usura come nel caso di cantanti, oratori, predicatori, professori e così via, una cura indicata, anzi indispensabile, è quella delle così dette "ciorciole", le pigne o frutto del pino. Si prendano tre pigne frantumate e si bolliscano in mezzo litro di acqua. Con questo decotto - una volta che si sia raffreddato - si fanno quattro gargarismi al giorno. I risultati saranno sorprendenti, purché si abbia l'accortezza di usare pigne fresche che si conservano, per l'inverno, in un vaso d'acqua, perché quelle secche non hanno alcuna azione medicamentosa.
Quanto accennato sui princìpi attivi delle varie parti del pino silvestre, vale, in egual misura, anche per le parti delle altre essenze forestali, dal pino nero al pino marittimo, dal pino mugo all'abete.
Ferrante Cappelletti Dalle erbe la salute Piante medicinali dell'arco alpino Publilux Trento 1977
Cicoria - Cichorium intybus (foto www.herbworld.com)