Habitat: luoghi incolti dal piano al monte.
Il ginepro contiene un olio essenziale volatile - la gineprina - che, assorbendo l'ossigeno dall'aria, depone la canfora di ginepro ed altre sostanze aromatiche.
Naturalmente la parte più usata è costituita dalle bacche di ginepro: facendone una cura intensa che inizia da cinque bacche ben masticate il primo giorno ed aumentando la dose di una bacca per ogni giorno di cura fino al massimo di quindici e, quindi, regredire fino a tornare a cinque, non solo si faranno scomparire quegli odiosi bruciori di stomaco che tanto spesso ci affliggono, ma lo stomaco stesso ne uscirà rinforzato, mentre l'appetito aumenterà di pari passo.
Questa cura può essere proficuamente sostituita da due tazze al giorno di un infuso preparato versando una tazza d'acqua bollente su sei o sette bacche di ginepro accuratamente schiacciate. L'infuso preparato con tre cucchiai di bacche di ginepro bene schiacciate ed un litro d'acqua bollente e preso nella misura di 3 o 4 tazze al giorno porterà sensibili benefici ai sofferenti di acido urico, quindi agli artritici, ai reumatici, ai gottosi, o a chi è affetto da itterizia, calcoli vescicali, idropisia cardiaca e nefritica, di leucorrea e di blenoraggia.
All'infuso fa seguito, naturalmente, il celebre vino di ginepro, preparato con 60 grammi di bacche schiacciate messe a macerare per sei giorni in un litro di buon vino bianco.
Di questo vino - diuretico e digestivo - se ne bevono due mezzi bicchieri al giorno. Per le essenze volatili in esse contenute e che vengono eliminate attraverso i polmoni, le bacche di ginepro sono pure indicate nei catarri cronici polmonari, nella tubercolosi e nell'asma. Un cucchiaio di bacche schiacciate poste in mezzo litro d'acqua bollente, danno un ottimo tè che preso ben caldo, nella misura di una tazza ogni due ore, farà sudare abbondantemente, faciliterà la respirazione, permetterà un abbondante e facile espettorazione. Anche le regole mensili saranno promosse prendendo la sera, prima di coricarsi, una tazza di tè preparato con acqua bollente e venti bacche di ginepro schiacciate. E, infine, per i numerosi malanni, acciacchi e ... bisogni invernali sarà sufficiente una buona manciata di bacche schiacciate di ginepro in un litro di vecchia grappa nostrana. Si otterrà il migliore gin di questo mondo, in grado di fugare i malanni invernali e gli altri poco sopra ricordati.
Ginepro - Lichene - Melissa
Habitat: sul terreno nudo o rocce zone montane.
E' facile in montagna imbattersi in rocce ricoperte da una pianta che vive e si sviluppa come le alghe, che si allarga, quasi, in foglie inodore, coriacee, di color rosso oliva nella faccia superiore, biancastre in quella inferiore, formando, il tutto, strani cespuglietti alti da terra sei o sette cm.
Quando una tosse secca e persistente scuote il petto, affatica il cuore e toglie il sonno è la Cetraria islandica che porta un immediato sollievo, decongestionando ogni mucosa e favorendo così una pronta espettorazione di catarro.
In questi casi si usa il decotto preparato con una mezza manciata di lichene che si fa bollire per mezz'ora in un litro di acqua. Quest'ultima di butta via e si fa ribollire il lichene per mezz'ora in un altro litro di acqua, si cola, si addolcisce con zucchero o miele, si allunga con un po' di latte e si somministra il decotto così ottenuto quattro o cinque volte al giorno, in tazzine da tè e molto caldo.
Se invece si soffre di debolezza generale, di cattiva digestione, di dissenteria cronica, di febbri intermittenti, di enterogastrite cronica, di gastrite catarrale il decotto si prepara senza rigettare la prima acqua. Ne risulterà una bevanda molto amara - che però si può zuccherare - ma molto efficace per i malanni sopra ricordati.
Se al primo decotto pettorale di lichene precedentemente ricordato - quello cioè al quale si toglie la prima acqua di ebollizione - si aggiunge mezzo cucchiaino di potassio, o calcio carbonato, e si lascia macerare il tutto per 24 ore, si otterrà una sostanza gelatinosa, costituita prevalentemente da amido di lichene. Questa gelatina, che può essere convenientemente mescolata con marmellata o amalgamata e dolcificata, a piacere, con del miele, costituisce una sostanza nutritiva di primo ordine che, mangiata, è indicatissima, inoltre, per le persone o convalescenti, nelle infiammazioni intestinali, nei raffreddori ribelli e, in particolare, per i bambini sfiancati ed esauriti dai numerosi accessi di tosse convulsa o tosse canina.
Habitat: terreni freschi incolti dal piano alle zone montane.
Questa erba, comunemente chiamata melissa o cedronella, cresce nei luoghi incolti, lungo le siepi, nei campi oppure è coltivata nei giardini.
Le virtù medicinali della melissa sono contenute nelle sommità fiorite, oppure nelle foglie che contengono uno speciale olio essenziale che dà alla pianta un grato odore ed un gustoso sapore di limone. La melissa è sempre stata consigliata nei postumi delle paralisi, nelle debolezze muscolari, nei tremori dei vecchi, nei languori fisici e morali susseguenti a lunghi patimenti. Così la melissa è molto indicata nelle convulsioni, nelle nevrosi, nell'isterismo ed in ogni forma patologica afferente il sistema nervoso. Risulta molto utile, ancora, nello stimolare l'appetito, nel rinforzare lo stomaco in caso di indigestioni, nell'espellere gli eccessivi e noiosi gas intestinali.
Se famoso era lo "spirito di melissa", altrettanto celebre era "l'acqua di melissa" dei Carmelitani scalzi. Quest'ultima si prepara con 150 grammi di melissa fresca o 60 di secca, 30 grammi di buccia di limone grattugiata, 15 grammi di cannella, 15 di chiodi di garofano, 15 di polvere di noci moscate, 5 grammi di radice di angelica e 5 di coriandoli. Il tutto viene bollito per cinque minuti in mezzo litro di acqua, vi si aggiunge mezzo litro di grappa e si espone al sole in un vaso ermeticamente chiuso per circa tre settimane. Alla fine si filtra e si conserva il liquido così ottenuto in bottiglie ben chiuse.
Quest'acqua di melissa si prende nella misura di un cucchiaino di caffè diluito in un po' d'acqua prima dei pasti principali. L'acqua di melissa dà gli stessi risultati se presa nella misura di trenta o quaranta gocce su di una zolla di zucchero.
Per i bambini o le persone allergiche all'alcol, l'acqua di melissa può essere sostituita, con gli stessi effetti, dal decotto. Lo si prepara bollendo per qualche minuto due cucchiai di melissa in mezzo litro d'acqua e si prende nella misura di un bicchiere prima dei pasti. Nei disturbi nervosi questo decotto sarà più efficace se con la melissa verrà bollito un cucchiaio di radici di valeriana. L'infuso, invece, preparato con un cucchiaino di melissa, uno di menta ed una tazza di acqua bollente, sarà efficace ristoro nei vomiti nervosi delle donne incinte.
Il vecchio famoso spirito di melissa è un ottimo calmante, facilita le digestioni difficili, combatte le nausee ed il vomito, ridà colore alla faccia nei frequenti mal d'auto o di mare. Si prepara con 150 grammi di melissa, 450 di alcol puro e 450 di acqua. Si mette in bottiglia, si espone al sole per tre giorni, si filtra e se ne prende un cucchiaino da caffè in una tazzina d'acqua o trenta gocce su una zolletta di zucchero tre volte al giorno.
Nelle fredde sere invernali, poi, non c'è niente di più indicato di un cucchiaio di acqua o di spirito di melissa in una tazzina di acqua molto calda da prendersi prima di coricarsi.
Ferrante Cappelletti Dalle erbe la salute Piante medicinali dell'arco alpino Publilux Trento 1977
Ginepro - Juniperus communis (foto www.floracyberia.net)