La Corritrice Indiana è probabilmente una delle più antiche anatre domestiche al mondo, le prime testimonianza risalgono a più di mille anni fa: si tratta di alcune sculture nella pietra in un antichissimo tempio a Giava in Indonesia. I primi esemplari arrivarono in Europa nei primi anni dell’Ottocento, più precisamente in Gran Bretagna, anche se probabilmente i primi contatti tra quest’anatra e gli europei fu con marinari Olandesi.
Nel Museo Marittimo di Amsterdam, si possono consultare documenti che provano l’utilizzo per uso alimentare da parte dell’equipaggio di una nave olandese di anatre e uova di Corritrice acquistate in Indonesia, durante il sedicesimo secolo. La carne e le uova delle anatre erano conservate sotto sale e servivano a migliorare la dieta dei marinari durante i lunghi mesi del ritorno a casa. Come per molte altre razze, in quel periodo, le prime Corritrici Indiane, che arrivarono in Inghilterra, furono donate al parco zoo di Londra nel 1837, dal XIII Conte di Derby presidente della Zoological Society.
Molti autori scientifici, nella seconda metà dell’Ottocento, descrissero la Corritrice Indiana, purtroppo creando malintesi che durarono per molti decenni. Nolan, Zollinger, Wallace e Charles Darwin confusero l’origine, assegnandole una provenienza dal subcontinente indiano e coniarono il nome di “Anatra Pinguino”.
Charles Darwin, nel suo libro “La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico”, la definisce come l’esempio più interessante tra le anatre domestiche e la descrive così: “essa cammina con il suo corpo estremamente eretto e con il suo collo sottile teso verso l’alto.”
L’appellativo di “Anatra Pinguino” dura fino alla prima esposizione di una Corritrice Indiana in Inghilterra, a Dumfries nel 1877. Durante questo avvenimento viene inventato il nome “Indian Runner”.
Fino al 1890 c’è una forte confusione sull’origine e sulla denominazione di questa razza di anatra, dovuta al fatto che era evidente un forte contrasto tra le anatre Corritrici che continuavano ad essere importate dalle isole dell’Indonesia, impeccabili nel loro portamento eretto, e le linee di Corritrice Indiana presenti in Gran Bretagna, probabilmente incrociate con le anatre domestiche inglesi.
Molti allevatori e appassionati inglesi cercarono alla fine dell’Ottocento la Corritrice Indiana in India, naturalmente fallendo. È probabile che il malinteso fu generato dal fatto che il primo Comandante di nave che portò le Corritrici Indiane in Gran Bretagna appartenesse alla Compagnia delle Indie Orientale.
E’ il piccolo pamphlet di J. Donald del 1890 “The India Runner Duck: its History and Description” a fare chiarezza sul nome e sulla provenienza, che deve essere ricondotta alle isole dell’Arcipelago indonesiano.
Le prime Corritrici che arrivarono in Inghilterra nell’Ottocento presentavano principalmente tre diverse colorazioni: “white”- bianco, “fawn” - camoscio e “fawn and white” – camoscio pezzato bianco. Il primo standard della Corritrice Indiana fu redatto in Inghilterra nel 1901 e descrive una sola colorazione: la “fawn and white” – camoscio pezzato bianco.
Vista la grande e repentina diffusione della Corritrice Indiana in Inghilterra, si formarono subito due “scuole di pensiero” in merito alla selezione e allo standard della Corritrice Indiana.
Da un parte un nutrito gruppo di allevatori, i “puristi”, che in seguito fondarono l’Indian Runner Duck Club (IRDC). Dall’altra un piccolo gruppo di allevatori “utilitaristi” appoggiati da William Cook (creatore della razza Orpington) che fondarono l’UDC, l’Utility Duck Club. La grande e veloce diffusione comportò sicuramente un elevato numero di incroci con le razze locali, e lo scontro tra le due “scuole di pensiero” scaturì probabilmente da questo problema.
I “puristi” dell’ IRDC cercarono di mantenere quindi la purezza delle linee delle anatre importate dalle isole indonesiane e si sforzarono di creare una rete di contatti per ottenere nuove importazioni, cosa che tra l’altro avvenne tra il 1908 e il 1909 con sei esemplari, e tra il 1924 e il 1926.
Dall’altra parte v’era un piccolo ma testardo gruppo di allevatori, che teorizzava l’utilità della Corritrice Indiana. Il loro scopo ultimo era quello di creare una razza utile, che fosse perfetta nella produzione di grandi uova.
Mathew Smith dell’IRDC criticò molto chiaramente il lavoro di questi allevatori “utilitaristi” affermando che: “nel cogliere l’ombra essi smarrirono la sostanza!”
Secondo gli “utilitaristi”gli esemplari troppo perpendicolari e con schiene troppo strette erano da scartare perché non potevano avere tanto spazio tra le ossa del bacino e per questo non potevano deporre uova larghe.
L’ideale Corritrice Indiana per i “puristi” era un’anatra che ricordasse nella forma e nella linea la bottiglia della soda. Fu Reginald Appleyard, segretario dell’ UDC, uno dei maggiori allevatori inglesi del Novecento, a dirimere la questione. Tra il 1925 e il 1926, con una serie di articoli su The Feathered World, Appleyard descrisse la sua idea di Corritrice Indiana. Con una serie di schizzi delineò i tratti della sua ideale “Indian Runner”, da quel momento praticamente senza più alcuna discussione la sua ideale Corritrice divenne l’animale che ancora oggi alleviamo.
Secondo Chris e Mike Ashton, autori di numerosi libri sulla Corritrice Indiana, bisogna accettare alcuni fatti: in primo luogo che le linee per gli “show” non devono anche essere per forza le migliori nella produzione di uova, se si cerca la semplice produzione di uova bisogna optare per le anatre Campbell. In secondo luogo bisogna accettare che le attuali Corritrici Indiane da esibizione siano sicuramente differenti rispetto alle prime Indian Runner importate in Inghilterra.
Se il termine “Indiana” è chiaro ormai che derivi da un errore geografico, il termine “Corritrice” deriva da una usanza ancora praticata dagli allevatori indonesiani. I quali alla fine dell’estate portano i loro branchi di Corritrice Indiana (composti a volte anche da mille esemplari) dai villaggi fino al mercato. La distanza è coperta a piedi e l’allevatore fa camminare le anatre tutto il giorno. Ogni sera si ferma presso dei campi di riso o sui prati, in modo che le anatre possano pascolare liberamente dentro un recinto smontabile. Alla fine del viaggio all’arrivo al mercato, le anatre ormai adulte e fortificate dal lungo viaggio vengono vendute al migliore. Probabilmente questa usanza, che perdura da millenni ha comportato il miglioramento della caratteristica eretta dell’anatra e ha sviluppato anche la sua peculiarità di ottima pascolatrice, da qui la spiegazione più plausibile del termine “Corritrice”.
La straordinaria produttività di queste anatre è sicuramente merito di una rigorosa selezione avvenuta nelle isole indonesiane e durata probabilmente svariati secoli. Questa spiccata attitudine alla deposizione è il frutto di un attento e rigoroso percorso di selezione durato parecchi secoli, forse millenni, da contadini, allevatori e commercianti indonesiani.
Notevole l’importanza storica della Corritrice Indiana, che ha contribuito alla formazione di varie razze tra cui l’anatra Campbell e l’Orpington.
Ottima pascolatrice e molto rustica, depone fino a 200 uova (65/70 g) all’anno. La deposizione inizia tra il 5 e il 6 mese. L’anatra Corritrice Indiana di norma non cova. Il motivo è semplice, quando si seleziona per millenni una razza per una determinata specialità (deposizione), risulta praticamente automatico perdere molte altre caratteristiche naturali (ad es. la deposizione). La produzione di uova è maggiore nelle femmine giovani, le uova però delle femmine di due o tre anni sono di solito più grandi rispetto alle uova delle femmine giovani.
Attualmente si alleva in tutti i continenti del mondo Asia, Africa, Oceania, America e naturalmente Europa. Ad oggi è allevata in tutto il mondo in quasi trenta colorazioni differenti.
Corpo slanciato, elegante, sottile, praticamente perpendicolare e portamento diritto, specie se l’animale è spaventato. Di solito ha un comportamento frenetico e mai rilassato. Quando non è allarmato o si muove il corpo può essere inclinato tra i 50 e gli 80 gradi. Il petto non deve mai essere prominente e staccato in maniera netta dall’attacco del collo. La forma ideale è quella del cono o della bottiglia della soda, la linea che dal collo scende fino alla pancia deve essere dolce. Questo difetto è molto tipico nelle femmine. Ci sono differenze sostanziali in peso e altezze tra lo standard italiano e quello inglese. Nello standard inglese gli esemplari sono più pesanti (circa 300 grammi in più in media) e più alti (5 cm almeno) e producono un maggior numero di uova e di maggiori dimensioni. Alcuni esemplari di maschi di Corritrice indiana di ceppo inglese arrivano a misurare 80 cm di altezza.
Peso:
Standard inglese:
- Maschi: fino a 2,3 kg
- Femmine fino a 2 kg
Standard italiano:
- Maschi: 1,6 - 2,3 kg
- Femmine: 1,5 - 2,1 kg
a cura di Giacomo Cellini
Femmina di anatra Corritrice Indiana colorazione trota (foto www.agraria.org)
Maschio di anatra Corritrice Indiana pezzata (foto www.agraria.org)
I – GENERALITA’
Origine: India Orientale. La razza progenitrice, per quanto riguarda la forma, è l'Anatra Pinguino dell'India Orientale Meridionale. Selezionata alla fine del XIX o secolo in Inghilterra.
Uovo
Peso minimo g. 65
Colore del guscio: bianco verdastro.
Anello
MASCHIO : 13
FEMMINA : 13
II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE
Anatra vigorosa, con la caratteristica forma a bottiglia allungata, dal portamento verticale ed elegante. Mantenere la forma tipica, la precocità e la buona produttività.
III – STANDARD
Aspetto generale e caratteristiche della razza
1- FORMA
Tronco: Ben disegnato, slanciato, a forma di bottiglia.
Testa: Lunga, stretta, a forma di cuneo, con linea orizzontale che va dalla punta del becco alla nuca, originando un angolo quasi retto con la linea del collo.
Becco: A forma di cuneo, forte, diritto.
Occhi: Piccoli, posizionati molto alti.
Faccia: Piatta, con guance poco evidenti.
Collo: Lungo, sottile, a forma di collo di bottiglia, si prolunga armoniosamente nel tronco; la gola forma un angolo quasi retto.
Spalle: Strette, arrotondate.
Dorso: Allungato, leggermente bombato, stretto, molto arrotondato sui fianchi.
Ali: Mediamente lunghe, strette, ben aderenti, portate alte.
Coda: Corta, chiusa, che segue la linea del dorso.
Petto: Poco evidente, arrotondato ai lati, senza chiglia.
Zampe: Gambe evidenti, fini e mediamente lunghe; tarsi di media lunghezza, con ossatura fine, dita lunghe e ben distanziate.
Muscolatura: Sviluppata.
Pigmentazione: Molto intensa.
Pelle: Morbida e bianca.
Ventre: Ben sviluppato.
2 – PESI
MASCHIO : Kg. 1,6-2,3
FEMMINA : Kg. 1,5-2,1
Difetti gravi:
Portamento orizzontale; testa grossa; becco debole o piegato; collo corto, grosso; tronco massiccio; unghiata chiara ad eccezione della colorazione bianca.
Maschio: peso inferiore a kg. 1,3
Femmina: peso inferiore a kg. 1,2
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: Molto largo, ben aderente, non abbondante.
IV – COLORAZIONI
BIANCA
MASCHIO E FEMMINA
Bianco puro brillante; piumino bianco.
Difetti Gravi:
Qualsiasi traccia di colore diverso dal bianco.
CAMOSCIO PEZZATA BIANCO
MASCHIO
parte superiore della testa e guance bruno scuro; stretta orlatura bianca alla base del becco, occhi orlati di bianco che si fonde con il bianco del collo. I due terzi superiori del collo e la gola sono di colore bianco, la terza parte inferiore del collo e il petto sono di colore bruno delimitati uniformemente in modo circolare al collo. Remiganti primarie e secondarie bianche. Il ventre è bianco delimitato dal petto con una linea netta e diritta. Gambe brune. Le copritrici del piumaggio compreso fra le gambe e la coda sono colar capriolo.
FEMMINA
come il maschio, la parte superiore della testa, le guance, il dorso e la coda sono bruno capriolo.
Difetti gravi:
Bianco nelle parti brune; bruno nelle parti bianche; molto bruno nelle remiganti: riccioli bianchi.
NERA
MASCHIO E FEMMINA
Piumaggio di fondo e piumino nero puro con riflessi verde scarabeo, in particolare nel maschio.
Difetti gravi:
Riccioli bianchi; macchie bianche sulla gola; presenza colorazione molto bruna alla base delle ali.
BLU
MASCHIO E FEMMINA
Blu brillante uniforme su tutto il corpo, senza specchio alare. E' tollerata la presenza nel piumaggio di alcune penne nere isolate.
Difetti gravi:
Eccessiva presenza di nero.
SELVATICA
MASCHIO
testa e collo verde brillante; la terza parte inferiore è divisa, dalla macchia bruna rossastra scura del petto, da un anello bianco aperto dietro. Le copritrici delle ali sono grigio bruno scuro, specchio alare blu orlato di nero e di bianco argento; remiganti grigio bruno scuro, interno delle ali grigio bianco. Dorso grigio bruno scuro che diventa verde nero sulla groppa e nei riccioli. Coda bruno scuro, leggermente più chiara alla base. Parte inferiore del corpo e ventre, grigio perla con disegno ondulato regolare di colore nero.
FEMMINA
testa e collo bruno chiaro, con una striscia di colore bruno, su entrambi i lati della testa, non troppo chiaro che parte dal becco e passa attraverso l'occhio raggiungendo
la nuca. Copritrici delle ali e dorso bruno, ogni penna ha una sottile listatura bruno nera ben netta. Specchio alare identico al maschio. Remiganti, coda e ventre di colore bruno. Petto bruno con disegno più scuro.
Difetti gravi:
Maschio: anello del collo chiuso; riccioli bianchi.
Femmina: disegno insufficiente.
TROTA
MASCHIO
testa e collo verde brillante; anello bianco aperto dietro. Ali e dorso grigio argento con specchio alare blu. Coda bruna con estremità un po' più chiara, groppa e riccioli verde nero. Petto bruno-rosso, ventre grigio perla chiaro con disegno ondulato regolare che diventa più chiaro verso l'ano.
FEMMINA
testa e collo bruno chiaro, con una linea bruno chiaro, su entrambi i lati della testa, che parte dal becco e passa attraverso l'occhio raggiungendo la nuca. Copritrici delle ali listate di bruno; specchio alare blu. Dorso, petto e ventre avorio con dei puntini bruni: disegno della trota.
Difetti gravi:
Assenza del disegno trota; anello del collo chiuso; riccioli bianchi.
GIALLO PISELLO
MASCHIO
testa e collo grigio bruno, anello bianco aperto dietro; la terza parte inferiore del collo e il petto sono bruno-rossastro (ruggine). Specchio alare crema bordato di grigio bruno fino a divenire color pisello. Dorso col or pisello. Groppa, riccioli e coda un po' più scuri. Ventre e gambe colar crema chiaro.
FEMMINA
testa con linea di colore crema che passando attraverso l'occhio raggiunge la nuca. Testa, collo, dorso e petto, fino alla coda, giallo pisello. Gola crema. Specchio alare identico al maschio.
Difetti gravi:
Maschio: anello assente o molto largo; assenza di rosso-bruno nella parte superiore del petto; gola bianca.
Entrambi i sessi: specchio alare verde brillante.
BRUNA
MASCHIO E FEMMINA
Bruno più omogeneo possibile. A causa di un fattore legato al sesso , il maschio è un po’ più scuro nella testa , nel collo, nello specchio dell’ala e nelle copritrici della coda. Becco: grigio-bruno scuro. Tarsi: bruni.
SELVATICA ARGENTO
MASCHIO
Colore di fondo è bianco crema argentato. Petto, base del collo, nuca, e spalle bruno-rosso con orlatura bianco argento. Ventre e piumaggio dei fianchi bianco crema argentato. Parte bassa del dorso grigio argento con macchi e scure, ogni penna orlata di bianco. Codione bruno nero. Coda grigio-giallo con orlatura esterna più chiara. Riccioli della coda neri. Ali bianche leggermente frammiste di grigio; con specchio verde brillante bordato di bianco. Testa nera a riflessi verdi con anello bianco non troppo stretto e ben chiuso nella parte posteriore. Becco: da grigio verde a verde salice. Tarsi: arancio.
FEMMINA
Colore di fondo bianco giallastro. Parte alta del petto, base del collo, nuca e dorso leggermente striato di bruno. Parte bassa del dorso grigio-giallo con macchioline scura e orlatura delle penne bianca. Il colore di fondo è chiaramente visibile. Parte bassa del petto e ventre bianco crema. Parte terminale del dorso fortemente macchiato di bruno. Sulle ali specchio blu nettamente delimitato. Piume della coda bruno chiaro. Testa giallo-brunastra con striature scure. Colore della testa e della parte alta del collo ben differenziata dalla base del collo più chiara nei soggetti giovani. Becco: da grigio a grigio verde. Tarsi: un po’ più scuri che nel maschio.
CAPRIOLO PEZZATA BIANCO DISEGNATO
MASCHIO
parte superiore della testa e guance nero bruno opaco; un'orlatura bianca che cerchia gli occhi si estende dividendo la macchia calotta/guance e si unisce al bianco del collo. Testa e becco divisi da un fine filo bianco. I due terzi superiori del collo sono bianchi; il terzo inferiore capriolo. Il piumaggio del dorso capriolo, quando esaminato da vicino,
mostra una superficie leggermente striata da leggere ombreggiature più scure. Coda nero bruno opaco. Parte alta delle ali e spalle capriolo della stessa intensità del petto. Remiganti primarie e secondarie bianche; le remiganti con la parte bassa del petto formano una "V" rovesciata bianca, mentre visto da dietro il bianco ha forma di cuore. Petto capriolo e bianco equamente diviso a metà fra lo sterno e le gambe; la sezione superiore capriolo e quella inferiore bianca. Ventre bianco eccetto un'indistinta linea capriolo che va dalla parte bassa della coda alle gambe.
FEMMINA
testa come nel maschio di colore capriolo di media intensità. Il corpo pezzato come nel maschio. Le parti capriolo hanno penne con margine più chiaro, il disegno invece di tonalità più scura. Il disegno è più evidente sul dorso e sulle ali. Coda dello stesso colore del dorso. Il colore di fondo capriolo d'intensità uniforme senza chiari/scuri. Nei due sessi: tutte le parti colorate ben nettamente divise, senza sfrangiature. Le parti bianche di un bianco puro senza penne di altro colore. Occhi: bruni. Becco: giallo con macchie verdastre, unghiata nera; ammessa unghiata più chiara. A parità di soggetti preferire quello con unghiata nera. Tarsi: giallo arancio. Unghie: da corno chiaro a scuro.