Classe: Mammiferi
Ordine: Artiodattili
Famiglia: Camelidi
Genere: Camelus
Specie: dromedarius
Il Dromedario è diffuso in Asia, Africa settentrionale e, introdotto dall'uomo, anche in Australia. Durante la dominazione araba era presenta anche in Sicilia e Spagna (Andalusia).
In base ai resti fossili ritrovati, l'animale popolava alcuni millenni or sono anche l'America del Nord, ma è assai probabile il suo addomesticamento sia avvenuto nella Penisola Araba tra il IV e il V millennio a.C., diventando indispensabile per i nomadi beduini delle aree steppose e desertiche (per la soma e per la produzione di latte, carne e pellame).
Il mantello può assumere le più diverse sfumature del beige, giungendo a tonalità assai scure, fin quasi al nero o al contrario, assai chiare, fino al bianco ed al pezzato. Le zampe sono formate da due dita rivestite da uno spesso strato calloso, che gli permette di camminare sulla sabbia senza sprofondarvi. Il muso è lungo e le narici sono molto strette, per essere riparate dalla sabbia quando viene sollevata dal vento.
Le femmine sono particolarmente apprezzate per il carattere meno irrequieto e per la produzione di latte. Può vivere fino a 40-50 anni.
Di esso si utilizza pressoché tutto: carne (molto digeribile), grasso (molto apprezzato quello della gobba), latte (2-14 litri al giorno), pelle (elastica e morbida), pelo (per la produzione di tessuti pregiati) e sterco (disseccato al sole, viene impiegato come combustibile). Il latte prodotto dal dromedario è il cibo più importante e completo per i nomadi del Sahara, abituati a vivere solo di quello anche per settimane. E vanta una lunghissima tradizione anche tra le comunità stanziali di questi territori. Lo zrig è una bevanda dissetante a base di latte fermentato diluito con acqua, che viene offerta ovunque nell'Africa sahariana, servita nella calebasse, un recipiente comune ricavato da una zucca, fatta passare tra i commensali.
Il latte di dromedario ha eccellenti proprietà alimentari: non solo è il maggiore veicolo di vitamina C per milioni di persone che si nutrono raramente di frutta e verdura; rispetto al latte di vacca, ha colesterolo e percentuali di grasso più basse (in Mauritania, per esempio, tra il 2,5 e il 3,5% secondo la stagione). Caratterizzato da un basso valore di zuccheri (lattosio) e da un elevato contenuto di minerali, non coagula naturalmente ed è quindi molto digeribile.
In molti Paesi arabi del Golfo, il dromedario viene impiegato come animale da corsa, su percorsi molto lunghi e rettilinei, in quanto non ama effetuare rapide evoluzioni e curve.
La riottosità dell'animale non lo ha reso particolarmente adatto all'impiego bellico e ad esso gli Arabi hanno quasi sempre preferito il cavallo (i guerrieri arabi giungevano sui luoghi della battaglia cavalcando il dromedario e trascinandosi dietro il cavallo, per montare questo al momento del combattimento).
Dromedario - Camelus dromedarius (foto www.scientificlib.com)
E' una varietà a pelle liscia che si alleva in Mauritania per la produzione di latte. È una razza particolarmente resistente e tenace. La femmina è leggermente più grande del maschio, che spesso trova impiego nelle gare di corsa e nelle carovane a lunga percorrenza. Il peso è leggermente superiore a quello del dromedario medio, e le femmine sono rinomate per l’eccezionale abbondanza del loro latte. Durante la stagione delle piogge (tra agosto e ottobre) una femmina sana può dare anche 20 litri di latte. Nei mesi aridi, però, la produzione cala a un solo litro.
Il latte del dromedario Melda si consuma fresco, ma trova impiego anche in un gran numero di piatti locali come pudding di riso o di miglio, torte di mais ecc. Il contenuto di materia grassa è ridotto, ma in compenso il latte è ricco di calcio ed è molto apprezzato per il suo gusto. Anticamente i nomadi lo bevevano mentre viaggiavano per il deserto.
I dromedari Melda vengono allevati nelle regioni della Mauritania che afferiscono al Sahara e al Sahel, tra cui le aree di Hodh, Assaba, Brakna, Tagant e Trarza. Il dromedario Melda rischia oggi di scomparire, perché nei mesi aridi (specialmente in giugno e luglio) i cammelli risultano piuttosto ricchi di carne e i macellai sono disposti a pagare somme anche ingenti per acquistarli e rivenderli come carne. Lo Stato ha tentato di arginare questa pratica, che sta avendo un impatto negativo sulla popolazione della varietà. Dal momento che la produzione di latte è meno valorizzata in termini economici di quanto meriterebbe, gli allevatori non esitano a vendere le femmine e i maschi per la macellazione.