Le uve destinate alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Controguerra” devono essere prodotte nella zona di produzione che comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Controguerra, Torano Nuovo, Ancarano, Corropoli e Colonnella, tutti in provincia di Teramo.
La prima vera testimonianza storica sulla produzione enoica abruzzese, in particolare nell’area
Aprutina, come ricorda Polibio, storico greco vissuto tra il 205 ed il 123 a.C., risale alle famose
gesta di Annibale (216 a.C.) ed alla sua vittoria di Canne. Il territorio citato da Polibio era
proprio quello a ridosso dell’area Piceno-Aprutina ossia la parte nord dell’attuale provincia di
Teramo che, sin da allora, era rinomata per la qualità dei suoi vini che “avevano guarito i feriti e
rimesso in forze gli uomini”. Dopo Polibio sono stati numerosi gli autori che nei loro scritti
hanno descritto ed elogiato la vitivinicoltura della terra Aprutina. Ma accanto alle eloquenti
parole di scrittori famosi, si affiancano anche quelle altrettanto chiare dell’avvocato Gian
Francesco Nardi (1746-1813) che, nell’opera Saggi su l’Agricoltura Arti e Commercio della
provincia di Teramo pubblicata nel 1789, a proposito della vitivinicoltura nel circondario
teramano riferisce: “Noi tutto giorno attendiamo a coltivare le vigne. Elleno sono così feraci, che
in alcuni anni restano invendemiate per mancanza di vasi, che ne rattengano il liquore. Eppure
ancora non sappiamo fare un buon vino, che compriamo dall’Estero, quando ce ne venga la
voglia. Sono infinite le qualità delle nostre uve, si maturano perfettamente, e divengono
dolcissime; ma ignoranti ed indolenti fino alla stupidezza ci è incognito fino il di loro nome
vero”. Ma grazie instancabile opera del senatore e ministro del Regno d’Italia Giuseppe
Devincenzi (1846-1903) la viticoltura teramana si avviò ben presto verso un rapido
rinnovamento che pose questo territorio tra i primi in Italia. Il Devincenzi, Ministro
dell’Agricoltura Industria e Commercio dal 1871 al 1874 nonché Presidente della Società dei
Viticoltori Italiani, costituita nel 1884, in un Indirizzo ai proprietari ed ai coltivatori del 1885
faceva importanti considerazioni sulla coltivazione e sulla qualità dei vini, indicando anche gli
indirizzi agronomici ed enologici da prendere ad esempio per produrre buoni vini.
Accanto al senatore Devincenzi va giustamente evidenziato anche l’operato dell’avvocato
Giuseppe Montori (1819-1899) che nel 1872, quando venne istituito a Teramo l’Istituto Tecnico
ne fu il primo preside. Un importante contributo alla conoscenza della viticoltura abruzzese di
fine ‘800 ci viene anche dall’opera di Ottavi e Marescalchi dal titolo Vade-Mecum del
commerciante di uve e di vini in Italia, i quali scrivevano che “In provincia di Teramo le uve
predominanti erano il Trebbiano, la Malvasia, il Moscatello e la Greca, tra le bianche, il
Montepulciano, il Montonico e il Sangiovese, tra le nere. La produzione totale era di 630.00
ettolitri di cui il 39% rosso ed il 61% bianco”.
Il lungo percorso storico che caratterizza la viticoltura dell’alto teramano ha trovato nel
riconoscimento della DOC “Controguerra”, a metà degli anni ’90 del novecento, uno dei punti di
maggiore qualificazione della produzione vinicola dell’area, considerata tra le migliori
d’Abruzzo.
Controguerra Doc (foto www.tenutatorretta.com)
Base ampelografica
I vini della Denominazione di Origine Controllata “Controguerra” devono essere ottenuti dalle
uve provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografia:
- “Controguerra” rosso, anche nella tipologie riserva e novello, e “Controguerra” rosato:
Montepulciano nero minimo 70%;
possono concorrere alla produzione di detti vini le uve di altri vitigni a bacca rossa, idonei alla
coltivazione per la Regione Abruzzo, fino ad un massimo del 30%.
- “Controguerra” bianco: Trebbiano toscano e/o abruzzese minimo 50%; Passerina minimo 10%;
possono concorrere alla produzione di detto vino le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla
coltivazione per la Regione Abruzzo, fino ad un massimo del 40%.
- “Controguerra” passito bianco: Trebbiano toscano e/o abruzzese, Malvasia, Passerina, da soli o
congiuntamente: minimo 60%;
possono concorrere alla produzione di detto vino le uve di altri
vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, fino ad un massimo del
40%.
- “Controguerra” passito rosso: Montepulciano nero minimo 70%;
possono concorrere alla
produzione di detto vino le uve di altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la
Regione Abruzzo, fino ad un massimo del 30%.
- “Controguerra” spumante metodo classico: Trebbiano toscano e/o abruzzese: minimo 60%;
Chardonnay, Verdicchio, Pecorino, da soli o congiuntamente minimo 30%;
possono concorrere
alla produzione di detto vino, le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la
Regione Abruzzo, fino ad un massimo del 10%.
- La Denominazione di Origine Controllata “Controguerra” con la menzione di uno dei seguenti
vitigni “Merlot”, “Passerina”, “Chardonnay”, “Pecorino”, è riservata ai vini ottenuti da uve
provenienti da vigneti costituiti per almeno l’85% dal corrispondente vitigno;
possono
concorrere alla produzione di detti vini, le uve di altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei
alla coltivazione per la Regione Abruzzo, fino ad un massimo del 15%.
- La Denominazione di Origine Controllata “Controguerra” con la menzione del vitigno “Cabernet” è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti costituiti per almeno l’85%
dai vitigni Cabernet franc e/o Cabernet sauvignon;
possono concorrere alla produzione di detti
vini, le uve di altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione per la Regione
Abruzzo, fino ad un massimo del 15%.
I vini a denominazione di origine controllata «Controguerra» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Controguerra” rosso:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 22,00 g/l.
“Controguerra” rosso riserva:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00 % vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 24,00 g/l.
“Controguerra” rosato:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18,00 g/l.
“Controguerra” rosso novello:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 20,00 g/l.
“Controguerra” bianco:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 17,00 g/l.
“Controguerra” spumante metodo classico:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,50g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,00 g/l.
“Controguerra bianco passito”:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,00% vol;
acidità totale minimo: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 21,00 g/l.
“Controguerra rosso passito”:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,00% vol;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 24,00 g/l.
“Controguerra Merlot”:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 20,00 g/l.
“Controguerra Cabernet”:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 20,00 g/l.
“Controguerra Passerina”:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 17,00 g/l.
“Controguerra Chardonnay”:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 17,00 g/l.
“Controguerra Pecorino”:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,50 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18,00 g/l.
È in facoltà del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali modificare, con proprio
decreto, i limiti sopra indicati per l’acidità totale e l’estratto non riduttore minimo.
I vini “Controguerra” eventualmente sottoposti al passaggio o conservazione in recipienti di
legno possono rivelare lieve sentore di legno.
I vini a denominazione di origine controllata «Controguerra» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Controguerra” rosso:
- colore: rosso rubino intenso;
- odore: vinoso, intenso;
- sapore: secco, leggermente tannico, caratteristico.
“Controguerra” rosso riserva:
- colore: rosso rubino più o meno intenso;
- odore: etereo, fine, persistente;
- sapore: asciutto, leggermente tannico, armonico, caratteristico.
“Controguerra” rosato:
- colore: rosa ciliegia più o meno intenso;
- odore: vinoso, fruttato, gradevole;
- sapore: asciutto, delicato, caratteristico.
“Controguerra” rosso novello:
- colore: rosso rubino;
- odore: fruttato;
- sapore: secco, sapido, leggermente acidulo.
“Controguerra” bianco:
- colore: giallo paglierino;
- odore: fruttato;
- sapore: asciutto, con leggero retrogusto amarognolo.
“Controguerra” spumante metodo classico:
spuma: perlage fine e persistente;
odore: giallo paglierino più o meno intenso;
profumo: fine e persistente;
sapore: da brut natur a dry, fresco, pieno, lungo, elegante.
“Controguerra bianco passito”:
colore: dal giallo paglierino all’ambrato intenso;
odore: etereo, caratteristico;
sapore: da secco ad amabile, armonico, vellutato.
“Controguerra rosso passito”:
colore: da rosso rubino intenso al granato;
odore: etereo, caratteristico;
sapore: amabile, armonico, pieno, vellutato.
“Controguerra Merlot”:
- colore: rosso rubino;
- odore: fruttato e caratteristico;
- sapore: asciutto, caratteristico.
“Controguerra Cabernet”:
- colore: rosso rubino ;
- odore: erbaceo, caratteristico;
- sapore: asciutto, caratteristico.
“Controguerra Passerina”:
- colore: giallo paglierino con riflessi dorati;
- odore: tenue;
- sapore: asciutto, fresco, sapido.
“Controguerra Chardonnay”:
- colore: giallo paglierino poco intenso;
- odore: delicato, gradevole, caratteristico;
- sapore: secco, armonico.
“Controguerra Pecorino”:
- colore: giallo paglierino più o meno intenso;
- odore: delicato, gradevole, caratteristico;
- sapore: secco, armonico.
I vini “Controguerra” eventualmente sottoposti al passaggio o conservazione in recipienti di legno possono rivelare lieve sentore di legno.
Variano a seconda della tipologia di vino.