Le uve destinate alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Abruzzo”
devono essere ottenute unicamente da vigneti situati su terreni vocati alla qualità, ubicati in zone
collinari o pedemontane comprese in tutto o in parte nei territori dei comuni di seguito elencati.
Sono da escludere i terreni siti nei fondovalle ed in zone umide nonché quelli adiacenti a fiumi o
torrenti.
La zona di produzione del vino a denominazione di origine controllata “Abruzzo” comprende i
comuni di:
1) in provincia di Chieti:
Altino, Archi, Ari, Arielli, Atessa, Bomba, Bucchianico, Canosa Sannita, Carunchio,
Casacanditella, Casalanguida, Casalincontrada, Carpineto Sinello, Casalbordino, Casoli, Castel
Frentano, Celenza sul Trigno, Chieti, Civitella Messer Raimondo, Crecchio, Cupello, Dogliola,
Fara Filiorum Petri, Fara San Martino, Filetto, Fossacesia, Francavilla, Fresagrandinaria, Frisa,
Furci, Gessopalena, Gissi, Giuliano Teatino, Guardiagrele, Guilmi, Lama dei Peligni, Lanciano,
Lentella, Liscia, Miglianico, Monteodorisio, Mozzagrogna, Orsogna, Ortona, Paglieta, Palmoli,
Palombaro, Pennapiedimonte, Perano, Poggiofiorito, Pollutri, Pretoro, Rapino, Ripa Teatina,
Roccamontepiano, Roccascalegna, Rocca San Giovanni, San Buono, Sant’Eusanio del Sangro, San
Giovanni Teatino, Santa Maria Imbaro, San Martino sulla Marrucina, San Salvo, San Vito Chietino,
Scerni, Tollo, Torino di Sangro, Tornareccio, Torrevecchia Teatina, Treglio, Tufillo, Vasto,
Villalfonsina, Villamagna, Vacri;
2) in provincia di L’Aquila:
Acciano, Anversa degli Abruzzi, Balsorano, Bugnara, Canistro, Capestrano, Castel di Ieri,
Castelvecchio Subequo, Civita d’Antino, Civitella Roveto, Corfinio, Fagnano Alto, Fontecchio,
Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Introdacqua, Molina Aterno, Morino, Ofena, Pacentro,
Poggio Picenze, Pratola Peligna, Pettorano sul Gizio, Prezza, Raiano, Rocca Casale, San Demetrio
nei Vestini, Sant’Eusanio Forconese, San Vincenzo Valle Roveto, Secinaro, Sulmona, Tione
d’Abruzzi, Villa S. Angelo, Villa S. Lucia, Vittorito.
3) in provincia di Pescara:
Abbateggio, Alanno, Bolognano, Brittoli, Bussi, Cappelle sul Tavo, Castiglione a Casauria,
Catignano, Cepagatti, Citta Sant’Angelo, Civitella Casanova, Civitaquana, Collecorvino, Corvara,
Cugnoli, Elice, Farindola, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Manoppello, Montebello di Bertona,
Montesilvano, Moscufo, Nocciano, Penne, Pianella, Pietranico, Picciano, Pescara,
Pescosansonesco, Popoli, Rosciano, Salle, San Valentino, Scafa, Serramonacesca, Spoltore, Tocco
Casauria, Torre de’ Passeri, Turrivalignani, Vicoli;
4) in provincia di Teramo:
Alba Adriatica, Ancarano, Atri, Basciano, Bellante, Bisenti, Campli, Canzano, Castel Castagno,
Castellato, Castiglione Messer Raimondi, Castilenti, Cellino Attanasio, Cermignano, Civitella del
Tronto, Colledara, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montefino,
Montorio al Vomano, Morrodoro, Mosciano, Nereto, Notaresco, Penna S. Andrea, Pineto, Roseto
degli Abruzzi, Sant’Egidio, Sant’Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo, Tortoreto, Tossicia e la
frazione di Trignano del comune Isola del Gran Sasso.
La presenza della vite e la produzione di buoni vini nell’area di produzione sopra delimitata
risale a Polibio, storico greco vissuto tra il 205 ed il 123 a.C., che narrando le gesta di Annibale
dopo la vittoria di Canne (216 a.C.) lodava i vini di quest’area in quanto avevano guarito i feriti e
rimesso in forze gli uomini. Da allora tanti altri scrittori hanno elogiato le qualità dei vini prodotti
nel territorio abruzzese, quali Andrea Bacci (1524-1600), filosofo e medico di papa Sisto V, che
nell’opera “De naturali vinorum historia de vinis Italiae” scritta nel 1596, parla dei vini di
Sulmona e del territorio dei Peligni, così come Michele Torcia che nell’opera dal titolo Saggio
Itinerario Nazionale pel Paese dei Peligni fatto nel 1792 descrive per la prima volta la presenza
del vitigno Montepulciano in Abruzzo. Dopo il Torcia sono innumerevoli i testi storici ed i
manuali tecnici nei quali vengono descritte le caratteristiche di questo vitigno divenuto a partire
dai primi del 1900 l’emblema di questo territorio: ricordiamo Panfilo Serafini (Sulmona 1817-
1864) che nella Monografia storica di Sulmona, apparsa nel 1854 a Napoli sul notissimo periodico
Il Regno delle Due Sicilie scritto ed illustrato, scriveva: “Le viti più comuni sono il
montepulciano, sia primaticcio, sia cordisco o tardivo....”, il professor Andrea Vivenza con le
Brevi norme per fare il vino del 1867, Edoardo Ottavi e Arturo Marescalchi con l’opera dal titolo
Vade-Mecum del commerciante di uve e di vini in Italia, la cui prima edizione venne pubblicata nel
1897. Quest’ultima è molto importante perché descrive in maniera molto dettagliata le varietà di
uve presenti in Abruzzo: il Camplese o Campolese (ossia la Passerina), il Racciapollone (ossia il
Montonico), il Tivolese, il Verdicchio, la Malvasia, il Moscatello, il Montepulciano (cordisco e
primutico), il Gaglioppo, l’Aleatico, la Lacrima, solo per ricordarne qualcuna.
Anche se molte di queste varietà, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, sono state
sostituite dai più produttivi Trebbiano toscano e Trebbiano abruzzese, quest’ultimo spesso confuso
con il Bombino, fortunatamente non sono scomparse ed oggi, grazie al lavoro ed alla passione di
tanti vitivinicoltori, alcune di esse sono state riscoperte e giustamente valorizzate sia per le loro
eccellenti caratteristiche chimico-fisiche (ottima acidità e grado alcolico naturale) sia per quelle
organolettiche.
Oltre alle radici storiche comunque sono molto importanti anche i fattori umani poiché, attraverso
la definizione ed il miglioramento di alcune pratiche viticole ed enologiche, che fanno parte
integrante e sostanziale del disciplinare di produzione, si riescono ad ottenere oggi prodotti dalle
spiccate caratteristiche e tipicità.
Abruzzo Doc (foto www.consorzio-viniabruzzo.it)
Base ampelografica
I vini della Denominazione di Origine Controllata “Abruzzo” devono essere ottenuti dalle uve
provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografia:
“Abruzzo” bianco:
Trebbiano abruzzese e/o toscano: minimo 50%.
Possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione per
la regione Abruzzo, da sole o congiuntamente, fino ad un massimo del 50%, presenti in ambito
aziendale;
“Abruzzo” rosso :
Montepulciano: minimo 80%.
Possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la
regione Abruzzo, da sole o congiuntamente, fino ad un massimo del 20%, presenti in ambito
aziendale;
“Abruzzo” passito bianco:
Malvasia, Moscato, Passerina, Pecorino, Riesling, Sauvignon, Traminer da soli o congiuntamente:
minimo 60%.
Possono concorrere le uve di altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo, da sole o
congiuntamente, fino ad un massimo del 40%, presenti in ambito aziendale;
“Abruzzo” passito rosso:
Montepulciano: minimo 60%.
Possono concorrere le uve di altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della regione Abruzzo,
da sole o congiuntamente, fino ad un massimo del 40%, presenti in ambito aziendale;
“Abruzzo” spumante bianco:
Chardonnay, Cococciola, Montonico, Passerina, Pecorino, Pinot nero da soli o congiuntamente:
minimo 60%.
Possono concorrere le uve di altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo, da sole o
congiuntamente, fino ad un massimo del 40%, presenti in ambito aziendale;
“Abruzzo” spumante rosé:
Montepulciano, Pinot nero da soli o congiuntamente: minimo 60%.
Possono concorrere le uve di altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo, da sole o
congiuntamente, fino ad un massimo del 40%, presenti in ambito aziendale;
La Denominazione di Origine Controllata “Abruzzo” con le specificazioni aggiuntive del nome di
uno dei vitigni ed eventuali menzioni aggiuntive di cui all’art. 1, è riservata ai vini ottenuti da uve
provenienti da vigneti costituiti per almeno l’85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere
altri vitigni, a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo, presenti in
ambito aziendale, fino ad un massimo del 15%.
I vini a denominazione di origine controllata «Abruzzo» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Abruzzo” bianco:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” rosso:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 22 g/l.
“Abruzzo” passito bianco:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol (di cui almeno 12,00% vol svolto);
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 26 g/l.
“Abruzzo” passito rosso:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol (di cui almeno 12,50% vol svolto);
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 32 g/l.
“Abruzzo” spumante bianco metodo charmat:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
- zuccheri residui: nei limiti ammessi dalla normativa comunitaria per la tipologia brut.
“Abruzzo” spumante rosé metodo charmat:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
- zuccheri residui: nei limiti ammessi dalla normativa comunitaria per la tipologia brut.
“Abruzzo” spumante bianco metodo classico:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 6,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
- zuccheri residui: nei limiti ammessi dalla normativa comunitaria per la tipologia brut.
“Abruzzo” spumante rosè metodo classico:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 6,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
- zuccheri residui: nei limiti ammessi dalla normativa comunitaria per la tipologia brut.
“Abruzzo” Cococciola:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Cococciola superiore:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Malvasia:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Malvasia superiore:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00 % vol;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Montonico:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Montonico superiore:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 17 g/l.
“Abruzzo” Passerina:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Passerina superiore:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
“Abruzzo” Pecorino:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
“Abruzzo” Pecorino superiore:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00 % vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
È in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Comitato Nazionale Vini DOP e IGP - modificare i limiti dell’acidità totale e dell’estratto non riduttore con proprio decreto.
I vini a denominazione di origine controllata «Abruzzo» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Abruzzo” bianco:
- colore: giallo paglierino più o meno intenso;
- odore: fruttato, caratteristico, delicato, gradevole;
- sapore: secco, fresco, armonico.
“Abruzzo” rosso:
- colore: rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendente al granato con
l’invecchiamento;
- odore: profumi di frutti rossi, spezie, intenso, etereo;
- sapore: corposo, secco, armonico, giustamente tannico.
“Abruzzo” passito bianco:
- colore: dal giallo paglierino intenso all’ambrato;
- odore: intenso, etereo e caratteristico;
- sapore: dolce, corposo, armonico, vellutato.
“Abruzzo” passito rosso:
- colore: rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento;
- odore: intenso, etereo e caratteristico;
- sapore: dolce, pieno, armonico, vellutato.
“Abruzzo” spumante bianco metodo charmat:
- spuma: fine e persistente
- colore: giallo paglierino più o meno carico, anche con riflessi ramati;
- odore: fine, ampio e composito;
- sapore: fresco, gradevole e armonico.
“Abruzzo” spumante rosé metodo charmat:
- spuma: fine e persistente
- colore: rosa/ramato più o meno intenso;
- odore: fine, ampio e composito;
- sapore: fresco, gradevole e armonico.
“Abruzzo” spumante bianco metodo classico:
- spuma: fine e persistente
- colore: giallo paglierino più o meno carico anche con riflessi ramati;
- odore: fine, ampio e composito;
- sapore: fresco, gradevole e armonico.
“Abruzzo” spumante rosè metodo classico:
- spuma: fine e persistente
- colore: rosa/ramato più o meno intenso;
- odore: fine, ampio e composito;
- sapore: fresco, gradevole e armonico.
“Abruzzo” Cococciola:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi dorati;
- odore:gradevole, floreale, fruttato;
- sapore: secco, armonico, persistente.
“Abruzzo” Cococciola superiore:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi dorati;
- odore: gradevole, floreale, fruttato;
- sapore: secco, armonico, persistente.
“Abruzzo” Malvasia:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi dorati;
- odore: intenso, gradevole, caratteristico;
- sapore: secco, armonico, persistente.
“Abruzzo” Malvasia superiore:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi dorati;
- odore: intenso, gradevole, caratteristico;
- sapore: secco, armonico, persistente.
“Abruzzo” Montonico:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli;
- odore: intenso, gradevole, caratteristico;
- sapore: secco, armonico, persistente, gradevolmente acidulo.
“Abruzzo” Montonico superiore:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli;
- odore: intenso, gradevole, caratteristico;
- sapore: secco, armonico, persistente, gradevolmente acidulo.
“Abruzzo” Passerina:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi ambrati;
- odore: gradevole, fresco, fiorale, fruttato;
- sapore: secco, armonico, persistente.
“Abruzzo” Passerina superiore:
- colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi ambrati;
- odore: gradevole, floreale, fruttato;
- sapore: secco, armonico, persistente.
“Abruzzo” Pecorino:
- colore: giallo paglierino più o meno intenso con riflessi da verdognoli a dorati;
- odore: gradevole, floreale, fruttato;
- sapore: secco, armonico, persistente, caratteristico.
“Abruzzo” Pecorino superiore:
- colore: giallo paglierino più o meno intenso con riflessi da verdognoli a dorati;
- odore: gradevole, fresco, floreale, fruttato;
- sapore: secco, armonico, persistente, caratteristico.
I vini a denominazione “Abruzzo”, eventualmente sottoposti al passaggio o conservazione in recipienti di legno, possono rivelare lievi sentori di legno.
Variano a seconda della tipologia di vino.