Il motocoltivatore è una macchina agricola semovente, monoasse, normalmente provvista di due ruote motrici e guidata dall'operatore appiedato tramite la stegola (manubrio).
Al motocoltivatore possono venire applicati, tramite la presa di potenza, diversi attrezzi che permettono di compiere svariate operazioni colturali.
La motozappatrice è una piccola trattrice monoasse che, come il motocoltivatore, è condotta dall'operatore appiedato mediante la stegola (manubrio). Gli organi lavoratori sono costituiti da zappette rotative.
Si distinguono i seguenti tipi:
Per le modeste dimensioni di ingombro queste macchine permettono l'effettuazione di operazioni colturali dove la trattrice non può entrare a causa della limitata supercicie (tunnel, serre, vivai) o comunque non è convenientemente utilizzabile.
Motocoltivatore con fresa
Sia il motocoltivatore che la motozappatrice sono costituiti principalmente dai seguenti componenti:
- il telaio o struttura portante: sorregge il motore e tutti gli altri organi.
- il motore: può essere a combustione interna con alimentazione a benzina, a gasolio o miscela, da 2 a 4 tempi.
- la stegola: è la struttura (manubrio) dotata di impugnature munite di manopole, tramite le quali è permessa la guida della macchina e l'azionamento dei comandi da parte dell'operatore appiedato. La stegola deve essere regolabile in senso verticale rispetto al terreno per permettere all'operatore di mantenere una corretta posizione durante il lavoro. Può essere regolata lateralmente per consentire al conduttore di camminare a fianco della macchina senza calpestare il terreno lavorato. Per applicare certi attrezzi è necessario che la stegola sia reversibile e che il senso di rotazione dell'albero di trasmissione del moto venga invertito tramite un invertitore di marcia situato sul blocco motore.
- dispositivi di emergenza: sono il motor stop o gli altri dispositivi "uomo presente" che assicurano una maggiore sicurezza durante il lavoro.
- gli organi di comando:
posizionati sia sulla stegola che direttamente sul blocco motore, devono essere comunque raggiungibili facilmente e in condizioni di sicurezza; sono: frizione, freni destro e sinistro, leva per l'inserimento dell'organo lavoratore, acceleratore, leva del bloccaggio del differenziale, cambio.
- i dispositivi di avviamento: possono essere ad accensione elettrica o a strappo, con o senza il recupero automatico della cordicella.
- gli organi di propulsione: nei motocoltivatori sono costituiti in genere da una coppia di ruote gommate pneumatiche con battistrada, dotate di forti costole di aderenza. A seconda delle tipologie di lavoro e delle caratteristiche strutturali del terreno possono essere installate ruote metalliche del tipo a gabbia o sovracingoli.
Motozappatrice
Gli attrezzi si applicano direttamente alla presa di potenza del motocoltivatore tramite una flangiatura oppure interponendo l'attacco rapido. Il rimorchio a ruote libere e il carrello di trasferimento si attaccano invece al gancio di traino.
La fresa, gruppo rotativo impiegato per la lavorazione del terreno, è l'applicazione che più generalmente troviamo montata sul motocoltivatore. La rotazione dell'asse su cui sono inserite le zappette viene assicurata tramite un rinvio ad angolo ed ingranaggi contenuti all'interno di una scatola posta sul piano della fresa. La profondità di lavorazione può essere regolata tramite una leva posta sulla fresa, mentre la larghezza di lavorazione dipende dal numero di zappette. La velocità di rotazione della fresa e la velocità di avanzamento sono controllate tramite apposite leve poste sulla stegola di guida.
Al motocoltivatore si possono assemblare, oltre alla fresa, molti altri attrezzi che impongono la presenza dell'operatore alla guida della macchina, come l'aratro monovomere, l'assolcatore e l'aratro scavapatate. In altri casi è necessario che l'operatore, prima di iniziare la lavorazione, ruoti la stegola di 180° e inserisca l'invertitore di marcia che è situato nel blocco motore. In alcuni modelli la rotazione della stegola a 180° determina automaticamente l'inversione delle marce. Alcuni esempi sono: la barra falciante, il rasaerba, lo spazzolone a rullo, il turboneve.
esistono inoltre applicazioni secondarie che vengono sempre assemblate alla presa di potenza del motocoltivatore ma che non impongono la presenza dell'operatore alla guida (es. trituratore e pompa d'irrigazione).
Le motofalciatrici vengono impiegate in agricoltura per il taglio dell'erba. Se ne possono trovare di tre tipi: