La denominazione di origine controllata “Colline di Levanto” è riservata ai vini che rispondono alle
condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
bianco;
Vermentino;
rosso;
novello.
Le uve destinate alla produzione dei vini a DOC “Colline di Levanto” devono essere prodotte nella zona appresso indicata che interessa la provincia di La Spezia e comprende in parte i territori dei seguenti comuni: Levanto, Bonassola, Framura e Deiva Marina.
Le prime notizie certe della presenza di attività viticole nella zona di Levanto e delle limitrofe
Cinque Terre risalgono ai secoli Vi-V a.C., quando i Greci, abili navigatori e commercianti,
approdano sui lidi della Riviera Ligure, portandosi prima del vino e dopo, dato il minor costo,
producendolo in loco.
E' molto probabile che in seguito i vini della zona avessero trovato una via commerciale nel vino
golfo della Spezia, presso il gran porto di Luni, popolosa e commerciante città dell' Etruria.
Plinio proclama i vini di Luna come i migliori d'Etruria (Etruriae palmam Luna habet).
Alla fine del XI secolo, con la formazione dei Comuni, una rete di rapporti commerciali e culturali
favorisce lo sviluppo dell'agricoltura nella zona di Levanto.
La costruzione del castello nella seconda metà del XII secolo segna il punto di svolta nella storia di
Levanto.
I feudatari Malaspina intesero così rimarcare la preminenza del piccolo borgo affacciato sul mare
rispetto ai villaggi dell’interno. La presenza di un approdo sicuro al fondo del golfo, protetto da una
struttura di tipo militare, permetteva l' esportazione in tutto il Mediterraneo dei prodotti locali (vino,
olio, marmo rosso), favorendo con l' attività mercantile la crescita economica e demografica di tutto
il circondario.
Nel Medioevo si verifica in tutta la Riviera Ligure di Levante una notevole espansione demografica,
che determina una ulteriore espansione delle aree coltivabili. Le coltivazioni principali dell'epoca, la
vite e l'olivo, probabilmente insieme ad altre colture orticole, sfruttano ogni spazio conquistato
nell'acclività del versante, con appezzamenti sostenuti da muretti a secco (fasce terrazzate o
terrazze).
Nel XVIII e nel XIX secolo la zona di Levanto si specializza nella produzione di vino. La massima
espansione dei terrazzamenti coltivati avviene ne l corso dell'800, con l'espansione demografica.
Molti testi descrivono i vigneti e gli uliveti terrazzati, notando “l'industria dei coltivatori liguri,
superiore a quanto si conosca al mondo in questo genere”.
Ma proprio quando la diffusione dei terrazzamenti raggiunge l'apice cominciano a delinearsi le
condizioni che daranno inizio all'abbandono progressivo del territorio, determinato inizialmente dal
calo del reddito agricolo ed, in seguito, dall'esodo dalla campagna verso la città.
Un nuovo e decisivo impulso all'attività agricola e vitivinicola locale sia è avuto grazie alla
creazione, nel 1978, di una Cooperativa Agricola locale la quale, a partire da allora, ha
rappresentato il punto di riferimento per l'agricoltura locale, permettendo la nascita e lo sviluppo di
altre realtà imprenditoriali nel settore.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio
delimitato come il già citato Vermntino e l’Albarola che ne evidenziano originalità e legame con la
tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da
quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno
portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente
esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha
le note del territorio.
Levanto
Base ampelografica
I vini della Denominazione di Origine Controllata “Riviera Ligure di Ponente” devono essere
ottenuti dalle uve provenienti da vitigni inseriti tra quelli “idonei alla coltivazione” per la Regione
Liguria iscritti nel Registro Nazionale delle varieta' di vite per le uve da vino, riportati nel disciplinare.
La denominazione di origine controllata “Colline di Levanto” è riservata ai vini ottenuti dalle uve
provenienti dai vigneti aventi nell'ambito aziendale, la seguente composizione dei vitigni:
“Colline di Levanto” bianco:
Vermentino: minimo 40%;
Albarola: minimo 20%;
Bosco: minimo 5%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 35%, altri vitigni a bacca
bianca, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Liguria, iscritti nel Registro Nazionale
delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
“Colline di Levanto” Vermentino:
Vermentino: minimo 85%;
possono concorrere altri vitigni a bacca analoga, idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria, fino
ad un massimo del 15%.
“Colline di Levanto” rosso e novello:
Sangiovese: minimo 30%;
Ciliegiolo: minimo 20%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 50%, altri vitigni a bacca
rossa, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Liguria, iscritti nel Registro Nazionale
delle varietà di vite per uve da vino,
riportati nel disciplinare.
I vini della denominazione di origine controllata “Colline di Levanto”, all’atto dell’immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Colline di Levanto” bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
“Colline di Levanto” Vermentino:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
“Colline di Levanto” rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo 21,0 g/l.
“Colline di Levanto” novello:
zuccheri riduttori residui: massimo 10,0 g/l.;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo:19,0 g/l.
È facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con proprio decreto, i limiti minimi sopra indicati per l’acidità totale e l’estratto riduttore.
I vini della denominazione di origine controllata “Colline di Levanto”, all’atto dell’immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Colline di Levanto” bianco:
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
odore: delicato, persistente, caratteristico;
sapore: secco, sapido, armonico.
“Colline di Levanto” Vermentino:
colore: giallo paglierino;
odore: intenso, caratteristico, fruttato;
sapore: armonico asciutto, delicatamente mandorlato.
“Colline di Levanto” rosso:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: delicato, persistente;
sapore: asciutto, delicato, armonico, di medio corpo.
“Colline di Levanto” novello:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: vinoso, intenso, fruttato;
sapore: sapido, armonico.
Variano a seconda della tipologia di vino.