Le denominazioni di origine controllata "Cinque Terre" anche con l'eventuale specificazione delle seguenti sottozone: "Costa de Sera", "Costa de Campu", "Costa da Posa" e "Cinque Terre Sciacchetrà" anche nelle tipologie "Passito" e "Riserva" è riservata ai vini bianchi ed ai vini bianchi passiti, che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione.
La zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei vini a denominazione d'origine
controllata "Cinque Terre" e "Cinque Terre Sciacchetrà" ricade nella provincia della Spezia e
comprende i terreni vocati alla qualità degli interi comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso
nonché parte del territorio del comune di La Spezia.
La sottozona "Costa de Sera" è così delimitata: dalla
strada litoranea La Spezia - Manarola in corrispondenza dell'ingresso della galleria di Lemmen si
scende seguendo la linea di delimitazione del Foglio di mappa n. 30 con i Fogli n. 31 e 32 fino al
mare, costeggiando il quale, in direzione ovest, si raggiunge la foce del Fosso di Val di Serra che si
segue risalendo fino a ritornare alla quota della strada litoranea. Da qui in direzione est ci si
ricongiunge con il punto di origine. La predetta sottozona risulta compresa nel foglio di mappa n. 30
del Comune di Riomaggiore.
La sottozona "Costa de Campu" è così delimitata: scendendo lungo la
strada provinciale La Spezia - Manarola nel punto in cui si supera il Canale del Groppo si sale lungo
la linea di separazione del Foglio di mappa n. 16 con il Foglio n. 11 fino ad incontrare la strada
comunale di Fiesse che si segue fino ad incontrare la strada comunale di Campo. Da qui si segue, in
direzione ovest, la linea di separazione del Foglio di mappa n. 15 con il Foglio n. 8 fino ad incontrare
la strada comunale della Callora - Donega che si segue, scendendo, fino ad incrociare la strada
comunale del Luogo seguendo la quale, in direzione est, si raggiunge, in prossimità della Chiesa, il
Canale di Groppo e da qui, risalendo, fino al punto di origine. La predetta sottozona risulta risulta
compresa nei Fogli di mappa n. 16 e 15 del comune di Riomaggiore.
La sottozona di produzione "Costa da Posa" è così delimitata: dalla strada provinciale Groppo - Volastra - Corniglia in
corrispondenza del Rio della Valle Asciutta si scende, seguendo questo, fino al mare costeggiando il
quale, in direzione ovest, si raggiunge la foce del Rio Molinello. Si risale il Rio fino ad incrociare la
strada comunale Vecchia Corniglia - Volastra che si segue, salendo, fino all'intersezione della linea di
separazione del Foglio di Mappa n. 4 con il Foglio n. 1 del Comune di Riomaggiore. Da qui si segue
la linea di delimitazione del Foglio n. 4 con il Foglio 1 fino a ritornare sulla strada provinciale
Groppo - Volastra - Corniglia e da qui, verso est, si ritorna al punto di origine.La predetta sottozona
risulta compresa nel Foglio di mappa n. 4 del comune di Riomaggiore.
Cinque Terre e' il nome di un tratto della Riviera Ligure di Ponente che riunisce i comuni di
Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. e' una terra in cui vengono coltivati
vitigni tipici e caratteristici quali l'Albarola, il Bosco e il Vermentino. I primi due hanno origini
ignote mentre il Vermentino, introdotto in queste terre solo recentemente, prima era chiamato
Piccabon, e non aveva alcuna relazione con il vino prodotto nelle Cinque Terre.
Le prime notizie certe della presenza di attività viticole nella zona delle Cinque Terre risalgono ai
secoli Vi-V a.C., quando i Greci, abili navigatori e commercianti, approdano sui lidi della Riviera
Ligure, portandosi prima del vino e dopo, dato il minor costo, producendolo in loco.
E' molto probabile che in seguito i vini della zona avessero trovato una via commerciale nel vino
golfo della Spezia, presso il gran porto di Luni, popolosa e commerciante città dell' Etruria.
Plinio proclama i vini di Luna come i migliori d'Etruria (Etruriae palmam Luna habet).
Alla fine del XI secolo, con la formazione dei Comuni, una rete di rapporti commerciali e culturali
favorisce lo sviluppo dell'agricoltura nella zona delle Cinque Terre.
Nel Medioevo si verifica in tutta la Riviera Ligure di Levante una notevole espansione demografica,
che determina una ulteriore espansione delle aree coltivabili. Le coltivazioni principali dell'epoca, la
vite e l'olivo, probabilmente insieme ad altre colture orticole, sfruttano ogni spazio conquistato
nell'acclività del versante, con appezzamenti sostenuti da muretti a secco (fasce terrazzate o terrazze).
Nel XVIII e nel XIX secolo la zona delle Cinque Terre si specializza nella produzione di vino. La
massima espansione dei terrazzamenti coltivati avviene ne l corso dell'800, con l'espansione
demografica.
Molti testi descrivono i vigneti e gli uliveti terrazzati, notando “l'industria dei coltivatori liguri,
superiore a quanto si conosca al mondo in questo genere”.
Riportando una testimonianza della vita contadina dei primi del 1900, tratta da "Straniero
Indesiderabile" di P. Riccobaldi: " Quelli erano tempi veramente duri. La miseria era spaventosa, a
Manarola l'unica risorsa era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro e
sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato come una dichiarazione di resa.
Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati ai loro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in
proprio."
Nel 1920 le Cinque Terre furono colpite dalla più grave calamità della loro storia millenaria. In
quell'anno la viticoltura fu colpita dalla filossera, un parassita delle piante, che distrusse
irrimediabilmente tutti i tipi di vigna coltivati. All'inizio degli anni '30 le vigne erano decimate e vasti
spazi incolti. Dopo quella distruzione gli abitanti ricostruirono i vigneti con l'impianto delle
barbatelle di vite americana poi innestate coi i vitigni locali tradizionali.
La nascita nel 1973 della Cantina sociale nonché Cooperativa Agricola, e la messa in opera di
numerose monorotaie con carrelli per il trasporto di materiali e persone, anche su pendenze molto
accentuate,hanno ridato impulso, insieme ad altri interventi, all'attività tradizionale per eccellenza
delle Cinque Terre: l'agricoltura
Nel 1999 è stato istituito il Parco nazionale delle Cinque Terre il cui territorio si estende dalla zona di
Tramonti di Biassa e di Campiglia, nel comune della Spezia al comune di Levanto. Il Parco ha la
particolarità di essere l'unico in Italia finalizzato alla tutela di un ambiente antropizzato, uno degli
scopi è infatti la tutela dei terrazzamenti e dei muri a secco che li sorreggono.
La letteratura sul vino delle Cinque Terre e' vasta, ma non c'e' verso o citazione che possa esprimere
l'emozione profonda che dona la vista dei suoi vigneti inerpicati ai limiti del praticabile per coste
scoscese che, in pochi metri, si trasformano da scogliera in montagna, evocando il concetto di collina
solo per assenza recidiva.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio
delimitato come il Bosco, il Vermentino e l’Albarola che ne evidenziano originalità e legame con la
tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da
quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato
gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a
migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del
territorio.
Vitigno Bosco (foto www.in5terre.com)
Base ampelografica
I vini a denominazioni di origine controllata "Cinque Terre" devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi nell'ambito
aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Vitigni principali: Bosco per almeno il 40%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve provenienti dai vitigni Albarola e
Vermentino presenti nei vigneti, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 40%.
Vitigni complementari: quelli idonei per la provincia della Spezia fino ad un massimo del 20% ed
iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
Il vino a denominazione di origine controllata "Cinque Terre" può essere designato con una delle
seguenti sottozone: "Costa de Sera", "Costa da Posa", "Costa de Campu", se esclusivamente ottenuti
da uve prodotte da vigneti situati nelle rispettive zone delimitate nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata "Cinque Terre" devono rispondere, all'atto dell'immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
"CINQUE TERRE"
gradazione alcoolica minima complessiva: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto secco netto minimo: 15,0 g/l.
"CINQUE TERRE COSTA DE SERA":
gradazione alcoolica minima complessiva: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto secco netto minimo: 15,0 g/l.
"CINQUE TERRE COSTA DE CAMPU"
gradazione alcoolica minima complessiva: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto secco netto minimo: 15,0 g/l.
"CINQUE TERRE COSTA DA POSA":
gradazione alcoolica minima complessiva: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto secco netto minimo: 15,0 g/l.
"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ:
gradazione alcoolica minima complessiva: 17,00% vol di cui almeno 13,50% vol svolti;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
acidità volatile massima: 30 meq/l;
estratto secco netto minimo: 23,0 g/l.
"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ" - RISERVA:
gradazione alcoolica minima complessiva: 17,00% vol di cui almeno 13,50% vol svolti;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
acidità volatile massima: 30 meq/l;
estratto secco netto minimo: 23,0 g/l.
E' in facolta del Ministero per le politiche agricole alimentati e forestali modificare i limiti dell'acidità totale e dell'estratto secco netto con proprio decreto.
I vini a denominazione di origine controllata "Cinque Terre" devono rispondere, all'atto dell'immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:
"CINQUE TERRE"
colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo;
profumo: intenso, netto, fine, persistente;
sapore: secco, gradevole, sapido, caratteristico.
"CINQUE TERRE COSTA DE SERA":
colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo;
profumo: intenso, netto, fine e persistente, composito;
sapore: secco, sapido, intenso, gradevole.
"CINQUE TERRE COSTA DE CAMPU"
colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo;
profumo: intenso, netto, fine e persistente, composito;
sapore: secco, sapido, intenso, gradevole.
"CINQUE TERRE COSTA DA POSA":
colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo;
profumo: intenso, netto, fine e persistente, composito;
sapore: secco, sapido, intenso, gradevole.
"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ:
colore: giallo dorato con riflessi ambrati, di bella vivacità;
profumo: intenso di vino passito, caratteristico profumo di miele, piacevole;
sapore: da dolce ad abboccato, armonico, di buona struttura e di buon corpo, piacevole e lungo in
bocca con retrogusto mandorlato.
"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ" - RISERVA:
colore: da dorato fino ad ambrato;
profumo: intenso di vino passito, piacevole, caratteristico;
sapore: da dolce ad abboccato, armonico, di buona struttura e di buon corpo, piacevole e lungo in
bocca con retrogusto mandorlato, gradevole.
In relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno, ove consentita, il sapore dei vini può rivelare percezione di legno.
Variano a seconda della tipologia di vino.