Origine: Italia.
Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA
La storia del Lupo Italiano ha inizio nel 1966, da un cucciolo nato dall'incrocio tra un pastore tedesco e una lupa selvatica proveniente dall'Appennino dell'Alto Lazio. L'esemplare, che fu chiamato Zorro, è da ritenersi il capostipite della razza Lupo Italiano. In seguito, attraverso una severa programmazione genetica, le caratteristiche intermedie si sono fissate stabilmente e si sono trasmesse, in trent'anni, in maniera omogenea e costante.
Nel caso di una razza come questa, nata da apporti genetici importanti da parte del lupo, è fondamentale che, oltre all'identità morfologica, ci sia equilibrio nelle caratteristiche psichiche ottenute e soprattutto che ci sia compatibilità con l'uomo.
Il Lupo Italiano, razza protetta della quale sono vietate la commercializzazione e la riproduzione fuori dall'Ente di tutela, è allevato - senza fini di lucro - dall'Ente per la tutela Lupo Italiano (ETLI - Presidente Mario Messi) ed è affidato gratuitamente ad enti, associazioni e persone che si impegnano ad impiegarlo in soli scopi di protezione civile o comunque di interesse pubblico.
Il Corpo forestale dello Stato utilizza principalmente questo cane, anche se qualche forestale si avvale ancora del Pastore tedesco. Il Lupo Italiano quando accompagna la pattuglia forestale è sempre sicuro e affidabile. Ha una spiccatissima attitudine ai compiti di soccorso in caso di valanga, sotto le macerie e in particolare per la ricerca di persone e anche animali dispersi. Sono poco più di 500 gli esemplari esistenti.
Il cane di razza Lupo Italiano appare robusto, resistente alla fatica e dimostra notevole acutezza sensoriale: qualità che, assieme all'aspetto esteriore, lo avvicinano al lupo.
Traboccante di vivacità, dotato di carattere fiero ed indipendente, obbedisce per convinzione, mai per servilismo. È molto affettuoso con le persone con cui vive, alle quali si affeziona in modo esclusivo; è diffidente verso gli estranei ed ha uno spiccato senso della proprietà e della difesa delle persone che gli sono affidate.
La sua forza e la potenza della presa sono straordinarie. Le caratteristiche di originalità, omogeneità, costanza ed equilibrio anche sul piano genetico, morfologico e psichico, ne fanno un caso esemplare nella storia delle razze e nel rapporto uomo-ambiente.
Lupo Italiano (foto www.lupoitaliano.it - Ente per la tutela del Lupo Italiano)
Stefania Belmondo madrina del Lupo Italiano
Jocelyne Pointeau che nel terremoto de Il Cairo del 1992
con il lupo Italiano Lougy
salvò una persona sepolta da oltre tre giorni e mezzo (foto www.lupoitaliano.it)
Altezza:
- maschi da 60 a 70 cm
- femmine da 58 a 65 cm.
Tronco: robusto, non troppo lungo, torace ben disceso, ben costruito, formante un profilo sinuoso e particolarmente armonioso tra le linee della gola, del petto, dello sterno e del ventre; linea dorso-lombare diritta; groppa non troppo bassa.
Testa e muso: asciutta e ben modellata; muso tipico del lupo, un po’ affinato verso la punta; mascella e mandibole forti;.
Tartufo: nero.
Denti: dentatura a forbice, robusta e bianchissima.
Orecchie: orecchie medie, portate prettissime e perfettamente parallele quando l’attenzione è desta, mobilissime secondo gli umori e i movimenti dell’animale.
Occhi: di media grandezza, piuttosto obliqui, non sporgenti, mai troppo scuri, preferibilmente a fondo dorato; espressione intensa e leale.
Arti: perfettamente appiombati, robustissimi ma asciutti, non devono dare per nulla l’impressione di eccessiva pesantezza; non troppo angolati i posteriori.
Coda: piuttosto lunga e ben fornita, ma senza esagerazioni; tenuta basa e pendente in riposo e all’erta, si eleva con curva armoniosa e non eccessiva quando l’animale è in agitazione, senza che il suo asse principale raggiunga mai la verticale; deve essere portata in modo aggraziato e sciolto.
Andatura: sciolta e leggera; l’animale anche della massima taglia e peso, deve dare sia nel passo che nel trotto e nel galoppo, che è serrato e veloce, un’impressione di forza elegante, richiamando l’andatura del lupo selvaggio; caratteristica la posizione allineata delle orme quando il trotto è veloce; piede ovale. L’insieme del tronco e degli arti mette in evidenza la scioltezza e la potenza delle articolazioni e delle inserzioni con risultati di grande funzionalità a livello dei movimenti della spalla e dell’anca.
Pelo: di lunghezza e durezza medie, liscio o alquanto mosso limitatamente al tronco e alle cosce, più fine e corto su testa e arti, con folto sottopelo nei soggetti che vivono all’aperto.
Colore: grigio, variante segnato, più o meno scuro con fondo a sfumature diversi da soggetto a soggetto sino al fulvo o beige; anche con sella scura; gorgiera ben delineata; ventre, arti, specie nella parte inferiore, interno e posteriore delle cosce più chiari: grigio o grigio ruggine, fulvo chiaro o beige; in ogni tipo di manto è ammessa una piccola macchia bianca al petto; variazioni stagionali.
da Ente per la Tutela del Lupo Italiano www.lupoitaliano.it