La zona di produzione delle uve destinate alla produzione del vino a denominazione di origine controllata “Casteller”, comprende il territorio amministrativo dei comuni di: Ala, Albiano, Aldeno, Arco, Avio, Besenello, Brentonico, Calavino, Calliano, Cavedine, Cembra, Cimone, Civezzano, Drena, Dro, Faedo, Faver, Garniga, Giovo, Isera, Lasino, Lavis, Lisignago, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nago-Torbole, Nave San Rocco, Nogaredo, Nomi, Padergnone, Pergine, Pomarolo, Riva del Garda, Roverè della Luna, Rovereto, San Michele all’Adige, Segonzano, Tenna, Tenno, Ton, Trambileno, Trento, Vezzano, Villalagarina, Volano, Zambana.
La denominazione prende il nome dalla località “Casteller”, mirabile collina vitata a sud di Trento, dove la tradizione vuole che sia nata questa tipologia di vino, il cui apprezzamento a fatto si che la sua produzione si sia estesa all’attuale territorio delimitato. Il suo nome appare per la prima volta nelle Cronache del Concilio di Trento scritte dal Michelangelo Mariani nel 1673.
Grappolo di Merlot
Composizione ampelografica:
Merlot, minimo 50%; Schiava grossa, Schiava gentile, Lambrusco a foglia frastagliata (Enantio),
Lagrein e Teroldego da soli o congiuntamente, per la differenza.
Il vino a denominazione di origine controllata “Casteller” all’atto dell’immissione al consumo deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 4,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
Il vino a denominazione di origine controllata “Casteller” all’atto dell’immissione al consumo deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
- colore : rosso rubino, più o meno intenso;
- odore: vinoso, gradevole;
- sapore: asciutto, armonico e caratteristico.
Si abbina a tagliatelle con sughi e funghi, a piatti a base di carne, carni arrosto e grigliate, frittate e formaggi stagionati. Temperatura di servizio: 16-18°C.