Tipologia: Parco Naturale Regionale; istituito con L.R. 23 aprile 1987, n. 21.
Regione: Marche
Provincia: Ancona
Il Parco Naturale Regionale del Conero, istituito nel 1987, è un'oasi ambientale nata attorno al monte Conero in provincia di Ancona. Il monte Conero è l’unico rilievo (572 metri) a picco sul mare da Trieste al Gargano, in simbiosi con le città di Ancona e Camerano e con i centri turistici balneari di Sirolo e di Numana. Il monte Conero prende il nome da un suo antico prodotto, il Komaròs, per gli antichi greci, il "ciliegio marino" o Corbezzolo per noi. Il corbezzolo è un arbusto tipico della macchia Mediterranea. Il Parco regionale del Conero è gestito solo dal 1991; ha una superficie di 6.011 ettari. Il parco comprende quel tratto di costa nord che dal Passetto va al Trave, prosegue con la baia di Portonovo, quindi il Monte Conero e le colline interne, e giunge sino alla costa sud che va da Sirolo a Marcelli di Numana sino a terminare lungo la pianura del fiume Musone. Diverse le antiche testimonianze d'arte, cultura e storia che il Parco del Conero ospita nel suo ambiente incontaminato, come Santa Maria di Portonovo, San Pietro al Conero, Antiquarium sulla civiltà picena a Numana e la Torre di Guardia. I confini dell'area protetta comprendono, però, anche altri settori circostanti, la cui presenza contribuisce alla creazione di un insieme di ambienti e paesaggi, naturali ed umani, di grande varietà ed interesse. Nel parco è possibile passeggiare nei 18 sentieri che si snodano fra i boschi, da soli o accompagnati da guide esperte.
Parco del Conero, a destra "Le Due Sorelle" (foto Nelli Elena - Firenze)
Nel massiccio montuoso del Conero sono concentrati i maggiori contenuti biologici e fisici che hanno portato ad istituire la prima area protetta delle Marche. Il Conero costituisce, infatti, una situazione ambientale d’eccezione nel contesto omogeneo di coste sabbiose della riviera adriatica. La presenza di un massiccio roccioso che si erge improvvisamente dalla costa, determina già di per sè un elemento di pregio nel quadro paesaggistico del litorale, inoltre le pendici orientali del Conero ricoprono elementi di interesse come grotte, scogliere e faraglioni. Tra questi, gli scogli noti come le “Due Sorelle”, che hanno assunto un ruolo simbolico nell'immaginario collettivo del Conero. Ai pregi paesaggistici si sommano fattori biologici di grande rilievo: la presenza del monte-isola ha favorito il rifugio di molte specie vegetali, scomparse nelle aree circostanti per la presenza del mare, mentre il ruolo di isola-rifugio ha consentito la conservazione della vegetazione spontanea. Sulle pendici del Conero, dove l'agricoltura e forme stabili di residenza non hanno potuto svilupparsi, si è conservato un patrimonio floro-faunistico assolutamente unico nel contesto regionale.
Un ambiente particolare, nell'ambito del Monte Conero, è rappresentato dalla zona di Portonovo. L'antica frana ha costituito una lingua di terra protesa verso il mare, sulla quale nel tempo si è insediata una fitta vegetazione di sclerofille mediterranee con prevalenza di leccio. In seno al corpo franoso, si sono creati degli stagni retrodunali prossimi al litorale. Questi stagni un tempo occupavano buona parte della piaga di Portonovo, ma si sono progressivamente ridotti agli attuali 'laghetti', denominati Calcagno e Profondo, a causa degli interramenti prodotti dalle attività antropiche legate al turismo. Le acque dei due laghetti hanno caratteristiche diverse tra loro, più salmastro il lago Grande, più dolce il lago Profondo.
Le rupi del Conero orientale costituiscono un habitat che ospita numerose specie di uccelli, tra i quali alcuni rari, come il rondone pallido, il rondone maggiore, il passero solitario, il falco pellegrino e tante specie vegetali come corbezzoli, ginestre, lecci, pini. Le tantissime piante che costituiscono la macchia mediterranea sono qui protette e rappresentano un terzo dell'intero patrimonio floristico delle Marche.
Negli stagni di Portonovo sopravvivono comunità animali e vegetali di grande interesse biologico in quanto uniche nel territorio marchigiano; la diversa qualità delle acque contribuisce a variare la composizione dei popolamenti vegetali ed animali. La vegetazione palustre che li circonda è principalmente formata da una graminacea, la cannuccia di palude, ed una ciperacea, il falasco; tuttavia ad esse si associano anche la tifa, la salicaria, il giunco e la carice.
Monte Conero (foto Nelli Elena - Firenze)
Portonovo - Parco del Conero (foto Nelli Elena - Firenze)
Centro visite:
Il centro visite del Parco è una struttura polifunzionale capace di soddisfare il primo contatto tra turisti e Parco nel periodo estivo, e maggior integrazione tra Parco e residenti durante tutto l'anno. Nel Centro visite vengono date informazioni ed organizzate visite guidate lungo i 18 sentieri escursionistici presenti nel Parco; vengono inoltre organizzati mostre tematiche e incontri serali estivi. La sede è presso l'edificio del Centro polivalente in Via Peschiera, 30/A. a Sirolo Tel. e Fax. 071/9331879. Nel periodo estivo (dal 15 giugno al 15 settembre) è aperto tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19, mentre nel periodo invernale è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13.Il Centro rimane chuiso nei mesi di gennaio e febbraio.
Come arrivare:
Il parco può essere raggiunto in automobile prendendo l’autostrada A14 Bologna-Bari e uscendo ad Ancona Nord, Ancona Sud o Loreto-Recanati. Con il treno attraverso le linee Milano–Lecce, Roma–Ancona, stazione di Ancona. Oppure con altri mezzi pubblici come l’autobus presso la stazione di Ancona - Sirolo (Autolinea Reni) o il traghetto al Porto di Ancona.
Gestione:
Ente Parco Naturale Regionale del Conero
Via Peschiera, 30
60020 Sirolo (AN)
Tel. 071/9331161-Fax. 071/9330376
Sito web: www.parcodelconero.eu
a cura di Nelli Elena