Tipologia: Parco Naturale Provinciale; istituito con D.P.G.P. 4 marzo 1980, n. 72
Regione: Trentino-Alto Adige
Provincia: Bolzano
Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies (Fannes-Sennes-Prags) occupa la porzione più settentrionale del sistema dolomitico e, con i vicini parchi delle Dolomiti di Sesto e delle Dolomiti Ampezzane, forma la più vasta area protetta delle Alpi orientali. Nel suo perimetro (25.680 ettari) sono incluse due zone ben differenziate: il gruppo delle Dolomiti di Braies, culminante a 3.148 m con la Croda Rossa, e la zona dei grandi altipiani di Senes, Fanes e Fosses, imponenti basamenti di dolomia principale con strati sovrapposti di calcare del Giurassico inferiore.
Lago di Braies - Parco Naturale Fanes-Senes-Braies - Fannes-Sennes-Prags (foto www.loveforce.it)
Parco Naturale Fanes-Senes-Braies - Fannes-Sennes-Prags (foto Marco Sacchi www.jaconatura.it)
Pallidi, altissimi, quasi insormontabili muraglioni di roccia, svettanti sopra fitti boschi di abete rosso e di larice, delimitano il territorio del parco naturale di Fanes-Sennes-Braies, racchiuso tra la Val Badia a ovest, la Val di Braies a nord, la Valle di Landro a est e la Val Travenanzes a sud. Dietro ai monti che tracciano i confini naturali del parco si estendono, come un regno incantato, i vasti altipiani di Fanes, Sennes, Fosses e Prato Piazza, interrotti soltanto dalla Val dai Tamersc. Tipici fenomeni carsici, come campi carreggiati, doline, pozzi e valli cieche, tratteggiano l'asprezza e la solitudine di questi luoghi, resi a volte meno aspri dalle azzurre acque di piccoli laghetti. In questo ambiente severo risultano favorite le specie ornitologiche più elusive come la pernice bianca o il gallo forcello. Non mancano però specie più comuni come marmotte (diffusissime in tutto il parco), lepri, caprioli, cervi e camosci. Le pareti che sostengono questi altipiani sono rivestite da fitte peccete o da boschi radi di pini cembri e larici, le zone sommitali risultano prive di vegetazione arborea. Qui, nella buona stagione, imperano splendide fioriture alpine: ranuncoli, negritelle, crochi, pulsatille. E' il preludio di specie ancor più rarefatte ma coriacee, in grado di sopravvivere alle altre quote, come quelle tipiche dei coni detritici e delle morene (papavero alpino) o delle fessure delle rocce (Potentilla caulescens o Artemisia nitida). Da San Leonardo in Val Badia parte una seggiovia che, passando sopra prati alpini e boschi, arriva quasi ai piedi de L'Ciaval (2.920 metri), dove si trova il modesto santuario della Santa Croce, simbolo dell'impotenza dell'uomo di fronte alle forze e ai pericoli della natura. Il lago di Braies (nell'omonima valle), annidato in una romantica conca tra le rocce (ai piedi della Croda del Becco che si innalza per altri 1.300 metri), è considerato il più suggestivo lago delle Dolomiti. Suggestiva porta d'accesso alle Dolomiti è la Val di Landro (laterale della Val Pusteria a Dobbiaco): alti muraglioni dolomitici strettamente addossati gli uni agli altri, lasciano un angusto passaggio al fiume Rienza e alla strada statale. Il lago di Dobbiaco, formatosi per lo sbarramento di cumuli detritici come il lago di Braies, giace all'ombra del Sarlkofel (2.387 m), dalla tipica formazione a balconate della dolomia del Serla (detta anche dolomia della Mendola).
Nel 1987 sono stati rinvenuti in una cavità carsica a 2.800 metri di quota i resti di un Ursus spelaeus, l'orso delle caverne, estintosi alla fine dell'Era Quaternaria (fra 50.000 e 30.000 anni fa).
L'Ciaval - Parco Fanes-Senes-Braies - Fannes-Sennes-Prags (foto http://digilander.libero.it/grfoto)
La principale direttrice che conduce nel cuore del parco, la Val dai Tàmersc, si imbocca a San Vigilio di Marebbe (BZ).
Centro visitatori: San Vigilio di Marebbe, Via Katharina Lanza 96
Ufficio Parchi Naturali - Provincia Autonoma di Bolzano
Via C. Battisti 21
39100 Bolzano