Il cavallo Tolfetano è originario dell'Italia centrale, in particolare dei Monti della Tolfa, zona compresa tra Roma e Viterbo (un tempo etrusca).
Conosciuto già all'epoca degli Etruschi, è un cavallo molto frugale, ancora oggi allevato allo stato brado.
Solido, robusto e resistente.
Un tempo da soma e per il governo del bestiame; oggi può essere utilizzato come cavallo da sella (equitazione da campagna) e per la produzione di carne su pascoli rifiutati dai bovini.
Tipo: mesomorfo.
1) AREA DI ORIGINE: Monti della Tolfa ed entroterra viterbese: comuni di Allumiere e Tolfa (Regione Lazio).
2) ATTITUDINE: monta da lavoro e soma. Conserva in larga misura le caratteristiche originarie della razza Maremmana tradizionale.
3) CARATTERI TIPICI:
a) Mantello: baio, morello, grigio e sauro;
b) Conformazione:
- testa: proporzionata, anche con profilo leggermente montanino;
- collo: ben attaccato, abbastanza corto, a base larga, con criniera
folta;
- spalla: breve e poco inclinata;
- garrese: muscoloso e poco rilevato;
- dorso: può presentare una leggera depressione;
- lombi: ben attaccati, possono essere leggermente depressi;
- groppa: ben sviluppata, di conformazione regolare, inclinata;
- petto: non molto ampio, in armonia;
- torace: poco profondo, in armonia;
- arti: piuttosto brevi, forti con barbette folte e lunghe;
- articolazioni: forti e asciutte;
- andature: energica, elastica ed agile;
- appiombi: regolari;
- piede: resistente, di ridotte dimensioni.
c) Temperamento: vivace e generoso.
d) Altre caratteristiche: resistente alle avversità e frugale.
4) DATI BIOMETRICI (espressi in cm):
Altezza garrese:
- Maschi: 150 cm
- Femmine: 147 cm
Circonferenza minima torace:
- Maschi: 170 cm
- Femmine: 160 cm
Circonferenza stinco:
- Maschi: 20 cm
- Femmine: 19 cm
5) DIFETTI CHE COMPORTANO L’ESCLUSIONE DAL REGISTRO
ANAGRAFICO:
- Mantello: diverso da baio, morello, grigio o sauro.
- Balzane: se estese sopra del nodello.
- Taglia: marcatamente diversa dallo standard
Cavalli Tolfetani (foto www.agraria.org)
Cavallo Tolfetano (foto www.agraria.org)