Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
I Tisanotteri sono insetti molto piccoli (circa 1 mm di lunghezza), dal corpo molto sottile e caratteristici per le ali, prive o quasi di nervature, strette e frangiate, da cui il nome dell’ordine (Tysanos = frangia).
Le ali possono essere ridotte o mancare in alcune specie e, a volte, anche all’interno della stessa specie.
Il capo è provvisto di occhi ben sviluppati e di un apparato boccale pungente-succhiante, formato da tre stiletti; le zampe portano, nella parte terminale, una vescicola atta all’adesione al substrato.
I Tisanotteri si dividono in due sottordini: Terebranti e Tubuliferi, che si differenziano, essenzialmente, per la presenza o meno di ovopositore.
La riproduzione è generalmente anfigonia; sono insetti ovipari. A volte, la riproduzione avviene per partenogenesi (telitoca ed arrenotoca).
I Tisanotteri sono insetti eterometaboli, neometaboli; lo sviluppo avviene generalmente attraverso stadi di neanidi mobili o due stadi ninfali (preninfa e ninfa) in cui l’insetto non si nutre, ma rimane immobile.
Sono insetti prevalentemente fitofagi; si nutrono della linfa delle piante, pungendo fiori, foglie, germogli e frutti.
La loro azione causa deformazioni, aborto fiorale, colatura e defogliazione, argentatura delle foglie e rugginosità dei frutti.
Inoltre, i Tisanotteri sono dei vettori di virus e di batteri; la loro azione di suzione è quindi aggravata per la trasmissione di malattie. Alcune specie sono predatrici di piccoli Artropodi, di cui succhiano i liquidi; altre sono onnivore.
La caratteristica distintiva consiste nella presenza di un ovopositore morfologico, costituito da due paia di valve, con il quale la femmina depone le uova dentro i tessuti vegetali.
I Terebranti comprendono molto specie dannose, tra cui:
I Tubuliferi, differentemente dai Terebranti, non possiedono un vero ovopositore; sono dotati di un ovopositore di sostituzione, costituito dal prolungamento del decimo segmento addominale.
Tra le specie più dannose vi è Liotrips oleae (Costa), Tripide dell’olivo.
Tripide dell'olivo - Liothrips oleae (Costa)