La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l’indicazione geografica tipica «Basilicata» comprende l’intero territorio amministrativo delle province di Matera e Potenza, nella regione Basilicata.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Basilicata”.
La coltivazione della vite in Basilicata ha origini antichissime, testimonianza della sua presenza ci
portano agli Enotri e poi ai Lucani antichi popoli che abitarono l’Italia meridionale fin dal 1200-
1300 a.C., infatti secondo gli storici l’Enotria era così chiamata per la qualità eccezionale del vino
prodotto.
I Greci, alla fine del II millennio, iniziarono la colonizzazione dell’Italia meridionale dando origine
a nuove comunità e promuovendo lo sviluppo del commercio con la madrepatria, le terre della
Basilicata diventarono sede di vie di comunicazione e di trasporto delle merci.
I Greci furono portatori di nuove conoscenze e si deve ad essi l’introduzione di nuove varietà e di
notevoli trasformazioni nella coltura della vite.
I numerosi scritti di Plinio, Strabone, Virgilio, Marziale testimoniano la presenza di una viticoltura
evoluta già presente in zona fin dal VII secolo a.C..
L’intero territorio regionale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che
documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti.
Oltre all’’Aglianico del Vulture, vitigno più rinomato della regione bisogna ricordare una notevole
quantità di vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in tutti in regione e molto spesso
conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella
viticoltura regionale.
Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione dei vini
prodotti in Basilicata da queste varietà coltivate risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli”
disposta da Gioacchino Murat nel 1811.
Nel 1887 si tiene a Potenza la prima mostra enologica in cui vengono presentati vini ottenuti da 30
differenti varietà coltivate.
Possiamo affermare, quindi, che la Basilicata è tra le più antiche regioni d’Italia a vocazione
viticola; alla fine del secolo scorso venivano censite 154 diverse denominazioni di cultivar diffuse
nei comuni della Basilicata.
- base ampelografica dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli
tradizionalmente coltivati nell’area di produzione.
- le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura che, anche per i nuovi impianti,
sono quelli tradizionali e tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle
viti, sia per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione
della chioma.
- le pratiche relative all’elaborazione dei vini sono quelle tradizionalmente consolidate in zona per
la vinificazione in rosso di vini tranquilli ma strutturati.
Zona di produzione - Basilicata Igt
Base ampelografica
L’indicazione geografica tipica «Basilicata» è riservata ai seguenti vini:
bianchi, anche nella tipologia frizzante;
rossi, anche nella tipologia frizzante e novello;
rosati, anche nella tipologia frizzante;
con la specificazione del nome di un vitigno, anche nella tipologia frizzante e, limitatamente ai
rossi, anche nella tipologia novello.
I vini a indicazione geografica tipica «Basilicata» bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da
uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei e/o in
osservazione per la regione Basilicata, ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve
da vino, riportati nel disciplinare.
L’indicazione geografica tipica «Basilicata» con la specificazione di uno dei vitigni idonei e/o in
osservazione per la regione Basilicata,
con l’esclusione dei vitigni Aglianico e Montepulciano, è riservata ai vini ottenuti da uve
provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, per almeno l’85% dal corrispondente
vitigno.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione di tali vini le uve dei vitigni a bacca
di colore analogo, non aromatici, idonei e/o in osservazione per la regione Basilicata fino a un
massimo del 15%.
I vini a indicazione geografica tipica «Basilicata», all'atto dell'immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:
«Basilicata» Bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
«Basilicata» Rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Basilicata» Rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
«Basilicata» Rosso Passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,50% vol di cui effettivo almeno 13,00 % vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
«Basilicata» Bianco Passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol di cui effettivo almeno 12,00 % vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
I vini a indicazione geografica tipica «Basilicata», anche con la specificazione del nome del
vitigno, prodotti nelle tipologie “novello” e “frizzante”, all'atto dell'immissione al consumo,
devono avere il seguente titolo alcolometrico volumico totale minimo:
«Basilicata» Novello 11,00% vol;
«Basilicata» Frizzante 10,50% vol.
I vini a indicazione geografica tipica «Basilicata», all'atto dell'immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:
«Basilicata» Bianco:
colore: giallo paglierino;
odore: intenso, fruttato;
sapore: tipico, secco, sapido.
«Basilicata» Rosso:
colore: rosso rubino;
odore: complesso, fruttato;
sapore: armonico, tipico.
«Basilicata» Rosato:
colore: rosato cerasuolo;
odore: intenso, persistente;
sapore: tipico, caratteristico, secco.
«Basilicata» Rosso Passito:
colore: rosso più o meno carico tendente al granato;
odore: caratteristico ed intenso;
sapore: dolce, armonico e vellutato.
«Basilicata» Bianco Passito:
colore: giallo tendente all’ambra a seconda dell’invecchiamento;
odore: intenso, fruttato;
sapore: caratteristico, secco, sapido.
I vini a indicazione geografica tipica «Basilicata» con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.
Variano a seconda della tipologia.