La zona di produzione comprende l'intero territorio dei comuni di Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania, escluse le tre isole amministrative di Sant'Ilario, Riparossa e Macchia del comune di Atella.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Aglianico del Vulture Superiore”.
L’intero territorio del Vulture presenta reperti archeologici che documentano la produzione diffusa
del vino, quale prodotto inteso come alimento, ma anche strumento di convivialità e di autorevole
testimonianza di valore intrinseco tanto da essere oggetto di dono per divinità e personalità
qualificate.
La necessità di produrre un’uva di ottima qualità si sposava perfettamente con un territorio difficile
orograficamente e che richiedeva abbondante manodopera, ma che ha caratterizzato anche una
notevole tradizione viticola che, nel tempo, è divenuta un vero e proprio “marchio d’area’. La
tradizione della vigna che diventa un vero e proprio “giardino” fa sì che il paesaggio venga
fortemente caratterizzato da vigneti ordinati e ben tenuti e coltivati, ma anche l’uva si avvantaggia
di pratiche colturali che consentono la migliore esposizione e la migliore maturazione dei tannini,
molto abbondanti nell’Aglianico. D’altro canto solo una meticolosa preparazione dei vigneti
consente all’uva di poter resistere al lungo ciclo vegetativo che si conclude con la piena
maturazione in un periodo (ottobre-novembre) quando la piovosità è già alta, l’umidità diventa
fattore di rischio sanitario e la neve può rendere difficile la raccolta.
Zona di produzione del vino Aglianico del Vulture Doc
Base ampelografica
Il vino a DOC «Aglianico del Vulture» deve essere ottenuto dalle uve provenienti dal vitigno
Aglianico del Vulture N. e/o Aglianico N.
I vini a denominazione di origine controllata «Aglianico del Vulture» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
Il vino a DOC «Aglianico del Vulture» Spumante, all'atto dell'immissione al consumo, deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
I vini a denominazione di origine controllata «Aglianico del Vulture» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:colore: rosso rubino;
odore: tipico, gradevole ed intenso;
sapore: dal secco all'abboccato, giustamente tannico e sapido, per l'abboccato il contenuto
zuccherino non deve superare i 10 g per litro.
Il vino a DOC «Aglianico del Vulture» Spumante, all'atto dell'immissione al consumo, deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
colore: rosso rubino tendente al granato; con l'evoluzione puo' assumere riflessi aranciati;
spuma: fine e persistente;
odore: fruttato, tipico, gradevole;
sapore: tipico e caratteristico, da brut a extra dry.
"Aglianico del Vulture": si abbina a carni alla griglia, formaggi stagionati, carni rosse e pollame, caciocavallo, pollo alla potentina, primi piatti al ragù, selvaggina quando invecchiato, arrosti. Temperatura di servizio 18°C.
"Aglianico del Vulture Spumante": ottimo come aperitivo, si abbina anche a frutta secca e dolci. Temperatura di servizio 8° - 10°C.