Riconoscimento UE: 2020
La zona di produzione della IGP “Rucola della Piana del Sele” comprende il territorio amministrativo dei comuni di Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano - Faiano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum, nella provincia di Salerno.
Rucola della Piana del Sele IGP
Articolo 1.
Denominazione
L’indicazione geografica protetta (I.G.P.) “Rucola della Piana del Sele” è riservata al
prodotto che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Articolo 2.
Caratteristiche del prodotto
La denominazione “Rucola della Piana del Sele” IGP, designa le foglie di rucola prodotte
nella zona delimitata al successivo art. 3 e riferibili alla specie botanica Diplotaxis tenuifolia (L.)
DC. (fam. Brassicaceae), volgarmente denominata “Rucola selvatica”. Il prodotto è immesso in
commercio allo stato fresco o già pronto per il consumo (IV gamma) essendo stato sottoposto a
processi tecnologici di minima entità, articolati nelle fasi di selezione, cernita, taglio, lavaggio,
asciugatura e confezionamento in buste, in vaschette sigillate o altro come meglio dettagliato al
successivo art. 8, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva.
La “Rucola della Piana del Sele” IGP, all’atto della raccolta in campo, deve possedere le
seguenti caratteristiche:
Foglie: larghe 2-5 cm e lunghe 8-25 cm, pennatifide o pennatosette o pennatolobate, con
lobi stretti, lunghi fino a 4 cm e denticolati (talora con forte riduzione della dentatura fino ad essere
del tutto intere). Esse, inoltre, sono glabre (con pubescenza pressoché nulla) ed opacheglaucescenti.
Il segmento apicale è allungato-trilobo e le foglie superiori, se presenti, risultano a
segmenti ristretti.
Le foglie di rucola devono essere integre, di aspetto fresco, pulite e prive di sostanze
estranee visibili, prive di odori e/o sapori estranei. Esse, inoltre, devono essere esenti da attacchi
parassitari in atto. Eventuali danni da pregressi attacchi parassitari non devono superare la soglia
massima del 10%.
Caratteristiche essenziali:
- Aroma speziato e piccante particolarmente intenso e penetrante;
- Accentuazione della consistenza croccante delle foglie;
- Percettibile sapidità del prodotto che potrebbe fare escludere l’uso di cloruro di sodio nel
condimento.
Articolo 3.
Zona di produzione
La zona di produzione della IGP “Rucola della Piana del Sele” comprende il territorio
amministrativo dei comuni di Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano - Faiano, Giffoni Valle
Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum, nella provincia di
Salerno.
Articolo 4.
Prova dell’origine
Al fine di garantire l’origine del prodotto ogni fase del processo produttivo viene monitorata
documentandone gli input e gli output. La tracciabilità del prodotto avviene attraverso l’iscrizione,
in appositi elenchi gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori, dei condizionatori, dei
confezionatori e di eventuali intermediari, nonché attraverso la denuncia annuale, alla struttura di
controllo, dei quantitativi prodotti dai singoli produttori. Tutte le persone fisiche o giuridiche,
iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate alle verifiche da parte della struttura di controllo
secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Articolo 5.
Metodo di ottenimento del prodotto
Le condizioni ambientali e di coltivazione, devono essere quelle tradizionali della zona di
produzione atte a conferire al prodotto, specifiche caratteristiche di qualità.
In tutto l’areale di cui al precedente Art.3, la “Rucola della Piana del Sele” IGP può anche
essere coltivata secondo il metodo dell’Agricoltura Biologica.
Tipicamente, la coltivazione della “Rucola della Piana del Sele” IGP, è effettuata in tunnel o
multi-tunnel, non riscaldati, coperti con film plastico al solo fine di proteggere la coltura dalla
grandine e da piogge eccessive che potrebbero causare dannosi ristagni d’acqua. Nel periodo
primaverile estivo può essere prodotta anche in pieno campo o sotto reti protettive.
In particolare, si evidenzia quanto segue, in merito alle tecniche colturali adottate:
Interventi colturali in pre-semina: per la produzione della «Rucola della Piana del Sele» IGP, non è
ammessa la coltivazione fuori suolo.
Sui terreni destinati a tale coltura, prima della semina al fine di assicurare la necessaria
quantità di sostanza organica nel suolo, è consentita la pratica del sovescio. A partire dalla metà di
giugno, è consentita la pratica della solarizzazione del terreno, quale intervento, di natura
meramente fisica, per la disinfestazione e la disinfezione del suolo.
Segue la fase di lavorazione del terreno, con l’impiego di apposite macchine che
sommuovono il terreno e lo rivoltano, per poi procedere alla preparazione del letto di semina.
Semina: La “Rucola della Piana del Sele” IGP deve provenire da semente certificata e OGM free.
La semina va effettuata con l’impiego di seminatrici di precisione, su terreno sistemato, utilizzando
13-15 milioni di semi ad ettaro pari a 4 - 5 Kg di semente/Ha.
Trapianto: E’ consentita la tecnica del trapianto.
Pacciamatura: E’ consentita la tecnica della pacciamatura del terreno.
Irrigazione: L’irrigazione avviene per aspersione, mediante appositi irrigatori dislocati lungo tutto il
tunnel di coltivazione, oppure mediante ali gocciolanti a terra o per subirrigazione.
Grazie alla buona capacità idrica dei terreni di coltivazione, l’irrigazione è, limitata ad
alcune specifiche fasi della coltivazione: la prima subito dopo la semina, per assicurare la
germinazione del seme e la seconda a germinazione avvenuta. Dopo ogni raccolta, si pratica
un’irrigazione allo scopo di favorire il “ricaccio” delle piante.
L’acqua utilizzata per l’irrigazione, al fine di monitorarne l’idoneità all’uso irriguo, dovrà
essere sottoposta ad analisi fisico-chimiche e microbiologiche, con periodicità almeno semestrale,
per verificarne la conformità ai parametri qualitativi previsti dalla specifica normativa vigente.
Fertilizzazione e difesa fitosanitaria: Per quanto attiene alla fertilizzazione e alla difesa fitosanitaria
della “Rucola della Piana del Sele” IGP si fa riferimento, rispettivamente, a quanto riportato nel
disciplinare di produzione integrata e nelle norme tecniche di difesa integrata della Regione
Campania. Per le produzioni biologiche, si fa riferimento alle norme tecniche specifiche di tale
metodo di coltivazione.
Raccolta: è realizzata mediante l’impiego di apposite macchine raccoglitrici oppure “a mano”,
mediante l’impiego di appositi falcioni, falcetti e coltelli.
Il prodotto è raccolto allorquando le foglie abbiano raggiunto uno sviluppo di 8-25 cm di
lunghezza.
A seconda del periodo, il numero di raccolte può variare da 1 a 10, con una produzione
massima, per taglio, di 60 quintali di Rucola/Ha.
Immediatamente, dopo la raccolta, nella stessa azienda agricola di produzione, il prodotto
deve essere collocato in cassette e posto in celle idonee al raffreddamento o in camion refrigerato
(temperatura compresa tra +2 e +6°C) così da mantenerne integre le imprescindibili condizioni di
freschezza per la successiva sua preparazione per il mercato del fresco o per la preparazione delle
confezioni di IV gamma.
Articolo 6.
Legame con l’ambiente
La domanda di registrazione della IGP “Rucola della Piana del Sele” si basa sull’intenso,
specifico aroma speziato e piccante del prodotto, sulla tipica consistenza croccante delle foglie e
sulla loro percettibile sapidità, che potrebbe far escludere, nel condimento, l’uso di cloruro di sodio,
ma si basa anche sull’acquisita e diffusa reputazione del prodotto sui mercati.
Tali caratteristiche specifiche della “Rucola della Piana del Sele” IGP sono la conseguenza
diretta di un ambiente di coltivazione assolutamente caratteristico sia sotto il profilo pedologico sia
sotto quello climatico.
Infatti, il terreno agricolo destinato alla coltivazione della “Rucola della Piana del Sele” IGP, è costituito da uno spesso strato superficiale di suolo, di natura vulcanico - alluvionale, formatosi
grazie all’azione del Vesuvio, nelle sue trascorse fasi eruttive, ed all’azione alluvionale del fiume
Sele e degli altri corsi d’acqua superficiali, che si diramano sul territorio.
Un suolo così originatosi risulta molto ricco di macro e micro elementi, specialmente
potassio, calcio e ferro che intervengono nei processi biologici che assicurano al prodotto le sue
tipiche caratteristiche di aroma, consistenza e sapidità.
Anche sotto il profilo climatico l’area di coltivazione della “Rucola della Piana del Sele”
IGP contribuisce in maniera sostanziale a determinare, in sinergia con le già citate peculiarità del
suolo, le caratteristiche proprie del prodotto, consentendo alle coltivazioni le migliori condizioni di
sviluppo e di crescita minimizzando il rischio di dannosi stress idrici e termici.
Tale importante specificità climatica dell’areale, è congiuntamente determinata dall’azione
termoregolatrice del Mar Tirreno, che ne lambisce la costa occidentale e da quella, svolta dalla
catena montuosa degli Alburni, ubicata a nord-est, che oltre a proteggere il territorio dai freddi
provenienti dai Balcani, consente anche, a beneficio delle coltivazioni, la raccolta negli invasi
sotterranei naturali, delle piogge provenienti da Ovest.
La coltivazione della rucola nella Piana del Sele era già diffusamente praticata nel periodo
medievale, come si rileva dalle “Opere mediche” attribuibili alla “Scuola medica salernitana” ed in
particolare a Costantino l’Africano (1025-1087), medico cartaginese venuto a Salerno nel 1077,
autore dell’opera Particulares Dietae, ma è solo a partire dalla fine degli anni ‘80 dello scorso
secolo, che gli operatori agricoli dell’area, in considerazione delle grandi opportunità economiche
evidenziatesi in Italia nel nascente settore delle produzioni agricole di IV gamma, hanno
progressivamente iniziato a praticare, con sempre maggiore interesse, accuratezza e competenza la coltivazione delle insalatine ed in particolare la coltivazione della rucola sia per il mercato del
fresco sia per quello di IV gamma.
Ben presto, come si rileva da numerose testimonianze orali e scritte di agricoltori e
commercianti locali, la coltivazione della rucola, si è decisamente diffusa come coltivazione tipica
di qualità del territorio e si è contemporaneamente consolidata la denominazione “Rucola della
Piana del Sele” per indicare un prodotto di particolare aroma e sapidità che, per la sua tipica
consistenza, meglio si adatta alle preparazioni di IV gamma.
Proprio alla luce di tali peculiarità del prodotto, importanti produttori del Nord Italia hanno
trovato e trovano conveniente dislocare una parte sempre più consistente delle proprie aree di
fornitura proprio nella Piana del Sele e gli agricoltori locali si sono orientati sempre più
decisamente verso la coltivazione della rucola, ambito nel quale si sono altamente specializzati.
La denominazione “Rucola della Piana del Sele”, oramai adottata nella documentazione
commerciale di molti produttori agricoli e commercianti della zona, risultava già presente nella
fatturazione commerciale risalente al 1993 ancora conservata da qualche vecchio produttore locale.
A partire da tale epoca, la denominazione “Rucola della Piana del Sele”, si è notevolmente
diffusa, grazie anche a numerose manifestazioni promozionali (“Sagra della pizza con la Rucola
della Piana del Sele”- I edizione – dal 5 al 14 agosto 1994 e XIII edizione 2 al 4 agosto 2007) e
convegni ( “Presente e futuro nella coltivazione della Rucola nella Piana del Sele” – 17 settembre
2001; “La Rucola della Piana del Sele verso l’IGP” – 1 marzo 2013), che hanno avuto luogo sul
territorio per sottolineare la crescente estensione delle coltivazioni, per definire la messa a punto
delle agrotecniche e per evidenziare l’alta qualità di un prodotto che è sempre più conosciuto.
Inoltre, si segnalano le seguenti pubblicazioni dedicate alla “Rucola della Piana del Sele”:
- “Eruca/Rucola nella piana del Sele” (Belinda Villanova, ed. Consorzio di Bonifica in Destra
del fiume Sele, 2018);
- “La Piana del Sele - La Terra e i Contadini”, un intero capitolo dal titolo “Gli anni del boom
economico e la riscoperta della Rucola nella Piana del Sele” dedicato alla coltivazione della
Rucola della Piana del Sele (Belinda Villanova, Ed. Federazione Coltivatori Diretti di
Salerno, 2003).
- “Ricette con la Rucola della Piana del Sele” (Belinda Villanova, Ed. Federazione
Coltivatori Diretti di Salerno).
La “Rucola della Piana del Sele” è citata anche in articoli scientifici, nello specifico:
- L’articolo “Nutrizione razionale, un «comandamento» per la rucola” pubblicato sulla rivista “Informatore agrario” n. 24-25/2019, cita la Piana del Sele come principale area di
coltivazione della rucola.
- L’articolo “Rucola per IV gamma: aspetti produttivi e nutrizionali” pubblicato sulla rivista “Informatore Agrario n. 37/2016, fornisce informazioni in merito ad uno studio comparativo
tra rucola selvatica e rucola coltivata. Tra i campioni utilizzati per lo studio della rucola
coltivata vi è la “Rucola della Piana del Sele”.
- L’articolo “Quarta gamma e Baby leaf nella piana del Sele - Torzella, rucola e crescione
sempre più richiesti in Europa”, pubblicato su ARPA Campania Ambiente n.54 del
15.10.2012.
- L’articolo Interventi di ricerca per l’innovazione della filiera della rucola nella Piana del
Sele” pubblicato sulla rivista “Dal seme” (CREA, anno IX- giugno 2016 n. 2, pag.11”
riporta “La coltivazione di rucola selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.) in Italia
rappresenta un settore in forte crescita; in particolare, la Piana del Sele (provincia di Salerno)
rappresenta il maggior polo produttivo nazionale e uno tra i principali punti di riferimento
nel mercato europeo”.
Nella trasmissione televisiva “La Linea Verde Orizzonti” andata in onda sul canale Rai Uno sabato 8 febbraio 2014 “La Rucola della Piana del Sele” è stata definita "L'oro Verde Della Piana Del Sele".
Proprio a volerne sottolineare la tipicità, la Rucola della Piana del Sele è finanche entrata a far parte degli ingredienti di numerose ricette culinarie adottate da importanti ristoranti, agriturismi e pizzerie ( “Coroncine di risotto alla Nerano, Rucola della Piana del Sele e fiore di zucca ripieno”; “Scagliette di pecorino scamosciato con Rucola della Piana del Sele”;”Fusilli con pesto di rucola della Piana del Sele”; “Tagliata di vitello, con Rucola della Piana del Sele, scaglie di parmigiano, pomodorini e glassa balsamica”; “Pizza Rucola, con pomodoro, mozzarella e Rucola della Piana del Sele”) ed anche di uno specifico prodotto liquoroso denominato “Rucoletta” e realizzato specificamente con l’infuso di Rucola della Piana del Sele.
Articolo 7.
Controlli
I controlli, sulla conformità del prodotto al relativo disciplinare di produzione, è svolto da
uno specifico Organismo di controllo, così come sancito dagli articoli 36 e 37 del Regolamento UE
n.1151/2012.
Tale organismo di controllo è il “Dipartimento Qualità Agroalimentare” (DQA), con sede
legale in Roma (CAP:00161) alla via Bosio, n.4 – telefono +39 06/85451240, mail:
info@dqacertificazioni.it
Articolo 8.
Confezionamento ed Etichettatura
Per l’immissione al consumo la “Rucola della Piana del Sele” IGP, deve essere confezionata
in buste a rete oppure in contenitori quali: vassoi, buste, vaschette, casse, con o senza l’impiego di
atmosfera protettiva. I citati contenitori possono essere realizzati in plastica, legno, cartone o ogni
altro materiale considerato idoneo, per tale uso, secondo i termini di legge. Il contenuto di ciascun
imballaggio deve essere sempre ben visibile. Tutte le confezioni devono essere sigillate in modo
tale che il prodotto non possa essere estratto senza la rottura della confezione stessa. Non è
ammessa la vendita di prodotto sfuso.
La fase di confezionamento della IGP “Rucola della Piana del Sele “ può anche aver luogo
fuori dell’area di produzione.
In ogni caso, allo scopo di evitare il decadimento delle caratteristiche fisiche ed
organolettiche del prodotto è essenziale che esso, sin dalla raccolta e fino al confezionamento per il
mercato del fresco o per quello di IV gamma, sia sempre condizionato a temperatura compresa tra
+2 e +6°C.
Etichettatura
L’etichetta da apporre sulle confezioni, oltre alle informazioni corrispondenti ai requisiti di
legge, deve riportare le seguenti ulteriori indicazioni:
- il simbolo europeo della IGP;
- il logo della “Rucola della Piana del Sele” IGP, con dimensioni non inferiori ad altre
diciture eventualmente presenti sullo stesso imballaggio;
- il nome o la ragione sociale ed indirizzo o sede del produttore singolo e/o associato e/o del
confezionatore;
- il peso netto all’origine.
E’ vietata l’aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista. E’ tuttavia consentito l’utilizzo di indicazioni che facciano riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi privati, purché non abbiano significato laudativo o tali da trarre in inganno il consumatore, nonché di altri riferimenti veritieri e documentabili che siano consentiti dalla normativa comunitaria, nazionale o regionale e che non siano in contrasto con le finalità e i contenuti del presente disciplinare.
Logotipo
Il logo della denominazione è il seguente: