Riconoscimento CE: Reg. CE n 1025 del 17.10.2008 - GUCE L. 277 del 18/10/2008
La zona di produzione del «Radicchio di Chioggia», tipologia «tardivo», comprende nell'ambito delle provincie di Venezia, Padova,
Rovigo, l'intero territorio dei seguenti comuni:
- provincia di Venezia: Chioggia, Cona e Cavarzere;
- provincia di Padova: Codevigo, Correzzola;
- provincia di Rovigo: Rosolina, Ariano Polesine, Taglio di Po,
Porto Viro, Loreo.
Prodotto nelle tipologie "precoce" e "tardiva" questo ortaggio croccante e leggermente amarognolo è ricco di fibra, vitamine, di calcio, fosforo e magnesio, con proprietà antiossidanti e antiradicali, diuretiche e depurative. Il Radicchio di Chioggia IGP si consuma soprattutto crudo, ma riserva piacevoli sorprese al palato anche da cotto in ricette di diverso tipo.
Radicchio di Chioggia IGP
Articolo 1.
Denominazione
L'Indicazione Geografica Protetta «Radicchio di Chioggia», sia
nella tipologia «precoce» che in quella «tardiva», e' riservata al
radicchio che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel
presente disciplinare di produzione.
Articolo 2.
Caratteristiche del prodotto
Il Radicchio di Chioggia e' una pianta con lamine fogliari
rotondeggianti, strettamente embricate tra loro che formano un
grumolo di forma sferica; tali foglie hanno colore rosso piu' o meno
intenso con nervature centrali bianche.
Le colture destinate alla produzione della Indicazione Geografica
Protetta «Radicchio di Chioggia» nelle due tipologie «precoce» e «tardiva», devono essere costituite da piante della famiglia delle
Asteraceae genere Cichorium specie intybus varieta' silvestre.
All'atto dell'immissione al consumo, il «Radicchio di Chioggia
I.G.P.» deve presentare le seguenti caratteristiche:
A) Radicchio di Chioggia I.G.P. - tipologia precoce:
a) aspetto: grumolo di pezzatura medio-piccola, ben chiuso,
corredato da modesta porzione di radice tagliata in maniera netta
sotto il livello del colletto;
b) Colore: foglie caratterizzate da una nervatura principale di
colore unicamente bianco che si dirama in molte piccole penninervie
nel lembo fogliare notevolmente sviluppato di colore caratteristico
dal cremisi all'amaranto
c) Sapore: foglie di sapore dolce o leggermente amarognolo e di
consistenza croccante
d) Calibro: peso del grumolo da 180 a 400 grammi.
B) RAdicchio di Chioggia I.G.P. - tipologia tardivo:
a) Aspetto: grumolo di pezzatura medio-grande, molto compatto,
corredato da modesta porzione di radice recisa in maniera netta sotto
il livello del colletto;
b) Colore: foglie caratterizzate da una nervatura principale di
colore unicamente bianco perla che si dirama in molte piccole
penninervie nel lembo fogliare notevolmente sviluppato colore
amaranto carico;
c) Sapore: foglie di sapore amarognolo e di consistenza
mediamente croccante;
d) Calibro: peso del grumolo da 200 a 450 grammi.
Articolo 3.
Zona di produzione
La zona di produzione del «Radicchio di Chioggia», tipologia «tardivo», comprende nell'ambito delle provincie di Venezia, Padova,
Rovigo, l'intero territorio dei seguenti comuni:
provincia di Venezia: Chioggia, Cona e Cavarzere;
provincia di Padova: Codevigo, Correzzola;
provincia di Rovigo: Rosolina, Ariano Polesine, Taglio di Po,
Porto Viro, Loreo.
Il «Radicchio di Chioggia», tipologia «precoce», viene prodotto
all'interno dei comuni litoranei di Chioggia (Venezia) e Rosolina
(Rovigo) dove le particolari condizioni pedoclimatiche consentono di
esaltare le peculiari caratteristiche della tipologia precoce.
Articolo 4.
Elementi che comprovano l'origine
Sul quaderno mensile dell'Istituto Federale di Credito per il
Risorgimento delle Venezie, del marzo 1923, si riscontra che il
Radicchio era stato inserito nella rotazione agraria insieme ad altri
ortaggi.
Ulteriore conferma e' data dal «cenni di economia orticola» di
Pagani-Gallimberti dove viene indicata la tecnica colturale del
radicchio ottenuto negli orti lagunari. In uno studio del 1935, gli «orti sperimentali di Chioggia», si riscontrano studi sulle nuove
varieta' di ortaggi e cicorie con particolare riferimento al
radicchio. Successivamente l'inserimento del radicchio nella normale
rotazione agraria e' documentato dall'«Orticoltura litoranea e
lagunare nella zona di Chioggia».
La maggiore disponibilita' di materiale da riproduzione e la scelta
massale nei periodi piu' idonei, nonche' l'anticipazione delle semine
di due/tre giorni all'anno (con seme proveniente dalla produzione di
testa), hanno permesso di ottenere delle popolazioni sempre piu'
precoci e di migliorare la colorazione anche delle specie tardive.
L'origine del prodotto e' oggi comprovata, dall'iscrizione dei
produttori e confezionatori in apposito elenco tenuto dalla struttura
di controllo di cui all'art. 7 sulla base dei numerosi adempimenti
cui si sottopongono i produttori ed i confezionatori interessati
nell'ambito dell'intero ciclo produttivo.
I fondamenti di tali adempimenti, che assicurano la
rintracciabilita' del prodotto in ogni fase della filiera, sono
costituiti dall'applicazione dei requisiti descritti in seguito.
I produttori i cui terreni ricadono nella zona di produzione
definita all'art. 3 del presente disciplinare di produzione, possono
accedere alla IGP «Radicchio di Chioggia» iscrivendo, per ciascuna
campagna produttiva, i terreni coltivati a «Radicchio di Chioggia»
nell'elenco depositato presso la sede dell'Organismo di Controllo. In
tale elenco andranno indicati gli estremi catastali dei terreni
coltivati a «Radicchio di Chioggia» e per ciascuna particella
catastale: la ditta proprietaria, la ditta produttrice, la localita'
la superficie coltivata a «Radicchio di Chioggia» distinta per «precoce» e per «tardivo».
I produttori e i confezionatori con i terreni iscritti all'elenco
suddetto sono tenuti a dichiarare annualmente all'organismo di
Controllo la quantita' di «Radicchio di Chioggia» a IGP
effettivamente prodotta e che intendono esitare sul mercato che viene
quindi annotata in appositi registri.
Articolo 5.
Tecniche di produzione e raccolta
Un aspetto caratteristico della coltura e' rappresentato dalla
produzione del seme, fase tipicamente eseguita dai singoli produttori
i cui terreni ricadono nella zona di produzione definita all'art. 3.
La costante attivita' di miglioramento genetico, effettuata a
partire dagli anni trenta, ha consentito la selezione e la diffusione
di due tipologie di radicchio, la precoce e la tardiva, le quali,
caratterizzate da un diverso periodo di maturazione, permettono di
coprire il mercato per quasi l'intero arco dell'anno.
Le tecniche di produzione delle due tipologie di Radicchio di
Chioggia si differenziano per alcuni aspetti caratteristici.
Per entrambe le tipologie, l'intervento di raccolta si pratica
recidendo la radice sotto l'inserzione delle foglie basali del
grumolo, in genere 2-3 centimetri appena sotto la superficie del
terreno, quando le foglie si sono embricate in modo da formare un
grumolo piu' o meno compatto a seconda della tipologia.
Subito dopo la raccolta le piante possono essere toelettate
direttamente in campo asportando le foglie piu' esterne di colore
verde o anche rosso non uniforme, le quali, in ogni caso, non vanno a
costituire la parte commerciabile. In altri casi invece, le piante
intere, possono essere trasferite al centro aziendale purche' situato
nell'intero areale definito all'art. 3, dove si provvede alla
toelettatura.
Ancora oggi nei campi, la toelettatura viene effettuata quasi
sempre con coltellini tradizionali ricurvi, detti «roncole».
Articolo 6.
Legame con l'ambiente geografico
La zona di produzione e' caratterizzata da terreni argillosi e
sciolti. Le precipitazioni medie annue si collocano attorno ai 700 mm
con punte massime di 1000 e minime di 430 mm. Il clima e' fortemente
influenzato dalla vicinanza del mare, che consente una ridotta
escursione termica giornaliera, e raramente, durante l'anno, la
temperatura massima supera 31-32°C e la minima scende sotto 0° gradi.
La presenza di brezze e venti dominanti, in particolare la «bora»,
contribuisce a rimescolare i bassi strati dell'atmosfera e quindi ad
evitare ristagni di umidita' che influirebbero negativamente sullo
stato fitosanitario della coltura.
Tale clima e' particolarmente adatto al radicchio tardivo che si e'
diffuso in tutta la zona prevista nell'art. 3; esso infatti favorisce
la coltivazione di questa tipologia sulla quale temperature troppo
elevate non permetterebbero la chiusura del cespo e indurrebbero una
fioritura precoce.
La coltivazione della tipologia precoce e' possibile solo nei
comuni litoranei di Chioggia e Rosolina, grazie alle particolari
caratteristiche pedoclimatiche: terreno particolarmente sabbioso,
maggiore vicinanza al mare che determina una differenza di
temperatura media di qualche grado superiore rispetto all'entroterra,
maggiore ventilazione, costanza di disponibilita' idrica grazie ad
una falda freatica molto superficiale di acqua dolce, che
storicamente veniva prelevata scavando le tipiche «buse».
Tale tipologia viene ottenuta mediante l'utilizzazione di una
tecnica di produzione definita attraverso una sperimentazione
ventennale, la quale ha consentito di ampliare il tradizionale
periodo di coltivazione autunno-vernino, tipico della coltura
tardiva.
La tecnica della produzione precoce si basa sull'impiego di
specifiche selezioni di seme ottenuto sull'intero territorio
delimitato all'art. 3, di apprestamenti protettivi di varia cubatura
e sulla rigorosa programmazione del ciclo di coltivazione.
Studi dimostrano che e' fondamentale, per il radicchio di Chioggia,
impedire il verificarsi di stress di varia natura ascrivibili
prevalentemente alle forti escursioni termiche e/o a drastiche
variazioni del contenuto di umidita' del terreno.
La tessitura sabbiosa della fascia litoranea ricadente nei Comuni
di Chioggia e Rosolina, unitamente alle peculiari caratteristiche
climatiche di questi areali, sono risultati ottimali per garantire la
condizione ideale per la produzione di questo prodotto. In tali
situazioni, infatti, non si evidenziano stress tali da pregiudicare
la qualita' dello stesso.
Studi effettuati dimostrano che in qualsiasi altro ambiente, si
sono rilevate gravi perdite di produzione riconducibili a percentuali
di prefioritura che hanno talora raggiunto livelli superiori al
50-60%, associate ad una drastica riduzione di colorazione del cespo
che perde le caratteristiche dell'ideotipo.
Articolo 7.
Riferimenti relativi alle strutture di controllo
Il controllo per l'applicazione delle disposizioni del presente
disciplinare di produzione e' svolto da una struttura di controllo
conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento (CEE)
n. 2081/92.
Articolo 8.
Modalita' di confezionamento ed etichettatura
Il trasferimento del prodotto, verificato conforme, ai locali di
confezionamento o per la movimentazione commercializzazione dei
contenitori predisposti per la vendita unitaria al dettaglio, puo'
avvenire utilizzando imballaggi di legno, plastica, cartone o altro
materiale idoneo, avente dimensioni di base consentite dalle vigenti
normative in materia.
Per l'immissione al consumo i radicchi che si fregiano della
denominazione «Radicchio di Chioggia» devono essere confezionati in
modo che l'apertura dell'involucro determini la rottura dei sigilli,
usando le seguenti disposizioni:
a) i contenitori dovranno osservare le dimensioni esterne di base
di cm 30\times 50, 30\times 40 o 40\times 60 ed essere di legno,
plastica, polistirolo, cartone o di altri materiali per alimenti per
una capienza compresa tra 1 e 5 kg. di prodotto disposto in un solo
strato.
b) le confezioni inferiori a 1 Kg dovranno utilizzare contenitori
di legno, plastica, polistirolo o cartone.
Il contenuto di ciascun imballaggio deve essere omogeneo ed
includere soltanto radicchi dello stesso tipo, categoria e calibro.
La parte visibile dell'imballaggio deve essere rappresentativa
dell'insieme.
Il confezionamento deve essere tale da assicurare al prodotto una
sufficiente protezione.
Gli imballaggi devono essere privi di qualsiasi corpo estraneo.
Sui contenitori deve essere apposta l'etichetta con il logo
indicante, in caratteri di stampa delle medesime dimensioni, le
diciture «Radicchio di Chioggia I.G.P.», con specifico riferimento
alla tipologia precoce o tardivo confezionata.
Tale logo e' formato da uno scudo accartocciato con fondo bianco,
bordatura gialla, fianco marrone e profilo nero, contenente il leone
di colore rosso di epoca medioevale recante l'iscrizione cerchiata in
caratteri maiuscoli di colore rosso «Radicchio di Chioggia I.G.P.».
Tipo di carattere: «Garamond».
Campo dimensione carattere: massimo «50» minimo «10»;
Campo diametro della cerchiatura: massimo «15» minimo «3»;
Colore logo:
Rosso = Magenta 95% - Yellow 80%
Giallo = Magenta 7% - Yellow 85%
Marrone = Cyan 12% - Magenta 60% - Yellow 95%
Nero = black 100%
(legenda: Cyan = Ciano Magenta = Magenta Yellow = Giallo Black =
Nero).
Il logo «Radicchio di Chioggia I.G.P.», gia' apposto sui
contenitori, non potra' essere riutilizzato.
Sui medesimi contenitori devono essere altresi' riportati gli
elementi atti ad individuare:
nome o ragione sociale ed indirizzo o sede del produttore singolo
o associato e del confezionatore;
peso netto all'origine e la categoria;
nonche' eventuali indicazioni complementari ed accessorie non
aventi carattere laudativo e non idonee a trarre in inganno il
consumatore sulla natura e sulle caratteristiche del prodotto.