Olio di oliva extravergine Lucca DOP
Articolo 1.
Denominazione
La denominazione di origine protetta “Lucca” è riservata all’olio extravergine di oliva che risponde
alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal regolamento (CEE) n. 2081/92 ed indicati nel presente
disciplinare di produzione.
Articolo 2.
Zona di produzione
La zona di produzione della denominazione di origine protetta “Lucca” comprende i seguenti
comuni: Capannori, Lucca, Montecarlo, Altopascio, Porcari, Villa Basilica per l’area della Piana di
Lucca; nei comuni di Camaiore, Massarosa, Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e
Stazzema per l’area della Versilia; nei comuni di Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano, Pescaglia,
Barga, Coreglia Antelminelli e Minucciano per l’area della Media Valle e Garfagnana; tale
territorio è così delimitato. 1) Area della Piana di Lucca. Dal punto di intersecazione della s.s. 439
Lucca-Pescia, si segue Pistoia, in prossimità di Corte Nardi, si prosegue lungo detto confine di
provincia, in direzione Sud-Est, fino a raggiungere la quota 54 s.l.m.; superato di poco il Colle della
Gherardesca. Da quota 54 si prosegue verso Sud-Est per la strada che passa per Colle Seghieri fino
ad incrociare la strada per Montecarlo, lungo la quale si prosegue per circa 500 m, piegando poi
verso Sud-Est per la snoda che, dopo la località Corte Mazzini, va ad incrociare la linea ferroviaria
che segue verso Sud fino a Ponte Canneto, per poi continuare lungo la linea ferroviaria, prima verso
Sud e poi verso Ovest; sino all’incrocio con il rio San Gallo, in località Badia Pozzeveri, si risale
verso Nord il corso d’acqua raggiungendo la strada Altopascio-Porcari per proseguire poi lungo
questa verso Ovest fino alla Corte La Pineta da dove, verso Nord. Si prosegue per la strada che
costeggiando le colline giunge a Corte Di Galante. Da Corte Di Galante si segue, in direzione Nord,
la strada vicinale costeggiando il corso d’acqua, affluente di sinistra del rio Leccio, passando per le
quote 63, 75 e 92 s.l.m.; da quota 92 s.l.m. si prosegue verso Nord fino a raggiungere la località
Cantina Carrara, a quota 38 s.l.m., quindi verso Sud-Ovest fino alla Corte Mencarini, dalla quale si
prosegue verso Sud, lungo la strada che si snoda parallelamente al rio Leccio e che, costeggiando le
colline, raggiunge il centro di Porcari, attraversa il paese e prosegue per rientrare a quota 20 s.l.m.
sulla strada secondaria che tocca le località Palazzo Rossi, Corte Matteoni, Villa Bottini, si segue il
viale di detta strada provinciale e con andamento che segue le pendici collinari, si entra per breve
tratto nella strada Borgonuovo-Gragnano, seguendo poi il corso del rio Ralla fino a sotto casa
Maionchi, da cui, volgendo a Ponente sotto casa Cesaretti, si raggiunge a quota 30 s.l.m. la strada
30 s.l.m. Borgonuovo-Camigliano e la segue fino a quota 55 s.l.m.; si scende verso Ponente
costeggiando le colline fino a quota 39 s.l.m. e da qui segue la strada che porta a Rimortoli,
proseguendo verso Nord per breve tratto lungo la carrabile Rimortoli-Segromigno, fino a quota 41
s.l.m., si raggiunge la località Fornoli, si segue la carrabile fino a quota 48 s.l.m. fino a raggiungere
il centro che si attraversa, si costeggia il Parco di Villa Reale, poi si segue la carrabile che porta alla
frazione di S. Gemignano passando per S. Pancrazio fino al paese di Sesto di Moriano;
attraversando il fiume Serchio nei pressi del ponte ferroviario; dal paese di Sesto, scendendo verso
Sud, si segue per poco la strada comunale che collega il paese di Sesto alla strada provinciale sulla
destra del fiume Serchio, si attraversa Ponte a Moriano e si prosegue, fiancheggiando la collina,
attraversando le frazioni di San Michele di Moriano; San Lorenzo, San Quirico di Moriano e S.
Arlascio, fino alla Villa Boccella. Da questa località il confine piega a Ponente verso quota 24 s.l.m.
e segue poi la strada che passa per Villa Barsanti, sotto il seminario Arcivescovile e volgendo a Sud
va verso Villa Sardi, per raggiungere sopra la quota 24 s.l.m. la località Tre Cancelli.Da qui si segue
per breve tratto la strada Lucca-Camaiore per deviare da questa nella via comunale pedocollinare
che passa in località al Pino e che si ricongiunge alla strada Lucca-Camaiore presso Ponte del
Giglio e su questa si prosegue per un tratto fino al bivio per la Fornace a quota 51 e 50 s.l.m., si
toccano le località Frantoio e Villa Fonna e per la strada che conduce a Mutigliano, presso le quote
33 e 31 s.l.m., la località Villa Orsetti. Da qui si segue la strada che passa presso quote 44 e 43
s.l.m. fino ad incontrare la strada che da Monte S. Quirico conduce a S. Alessio, che si segue per
breve tratto poi si risale per la strada che da questo paese segue le colline passando sotto le località
Corte Pistelli, Villa Albertini, Corte Buchignani, Boscarecci, Corte Santini, Corte Lanizzi, sotto la
Fornace a quota 26 s.l.m. fino alla strada che porta alla Certosa. Si costeggia quest’ultima fino a
Farneta poi, verso Sud passando per le quote 57 e 41 s.l.m, si raggiunge la Corte Donatore; si
attraversa la s.s. n. 439 nei pressi di Corte Puccetti, si costeggia il fosso Canabbia fino al suo
attraversamento da parte della A 11/12 indi, a quota 48 s.l.m. si tocca la Corte Padrone, la quota 41
s.l.m.e, verso Est, Corte Santone, Villa Liana e verso Sud fino alla scuola di Nozzano. Dalla scuola
di Nozzano si prosegue verso Ovest fino a Balbano, all’alteza della linea ferroviaria Lucca-
Viareggio che si segue, verso Est, fino alla stazione di Nozzano indi, verso Sud-Est, al confine con
la provincia di Pisa che si segue fino alla intersecazione di detto confine con la A-11 che si segue
fino al Ponte sul Canale Ozzeri, si prosegue su detto canale fino a raggiungere la Villa Poschi, per
poi prendere la strada per la località Zoppino, Vicopelago e San Michele in Escheto fino a
raggiungere la s.s. n. 12 Abetone-Brennero fino a S. Lorenzo a Vaccoli, a quota 27 s.l.m da dove,
verso Est passando per quota s.l.m., si segue la strada comunale che porta a San Pietro,
attraversando il fosso Guappero e, andando a Nord-Est, seguendo, le quote 23, 24, 17 s.l.m. Da
quota 17 s.l.m., dapprima per breve tratto, verso Est e quindi Sud-Est si percorre la strada comunale
che da San Pietro porta a Vorno, fino al bivio per Badia di Cantignano per poi proseguire verso
Guamo. All’altezza di Villa Politi, a quota 28 s.l.m., proseguendo per Villa Pierotti si percorre la
carrabile che raggiunge il centro di Guamo e, da quest’ultimo verso Est, si segue la strada comunale
che, costeggiando il Padule di Massa Macinaia, passando per S. Quirico, il rio S. Quirico e Villa
Moscheni porta, all’altezza di San Leonardo in Treponzio, sulla s.s. n. 439 Sarzanese Valdera. Si
segue la stessa in direzione Lucca fino a Ponte alle Luche quindi, a Nord-Est, si costeggia la collina,
verso Colognora, Corte Forcone, la centrale del latte “Coop. CAPLAC di San Ginese” e verso Sud
fino ad arrivare alla località Porto. Si rientra verso Ovest, in direzione Collina, fino alla stazione di
San Ginese, si prosegue lungo la ex linea ferrata Lucca-Pontedera fino al confine con la provinciale
di Pisa. Si segue detto confine fino alle quote 429 e 356 s.l.m. quindi la strada carrabile che da San
Bucolino porta sul Monte Serra; da quest’ultima, verso Nord, costeggiando Cima Sassabodda per le
quote 526 e 458 s.l.m., si oltrepassa il Rio Sassabodda, si costeggia la costa del Cipollino a quota
547 s.l.m. fino a raggiungere al rio Visona di Compito, quota 450 s.l.m., si prosegue verso Nord per
quota 546 s.l.m., sulla Costa di Borgoguone alle quote 385-428 s.l.m., fino alla strada che da Vorno
porta sul Monte Serra. La si segue fino al fosso di Fossaceca e, seguendo la curva di livello a quota
500 s.l.m., si raggiunge il fosso di Vorno che si segue fino ad incontrare di nuovo la curva di livello
a quota 500 s.l.m., nei pressi del Monte di Carrara; indi si costeggia il Monte Le Corna, il Monte di
San Pantaleone, fino a valle del Monte Pian di Conserva e quindi il confine con la provincia di Pisa
che si segue passando per Villa Orsini, fino al confine fra il comune di Lucca e quello di Viareggio.
Zona di Villa Basilica. Si parte dal paese di Valgiano e, verso Est, si raggiunge il rio di Cartiera che
si segue fino a quota 456 s.l.m. e per mulattiera si raggiunge quota 432 s.l.m., si sale a sud il rio fino
a quota 589 s.l.m. poi, sempre per mulattiera, si raggiunge la località Campo Grande a quota 554
s.l.m., si toccano le quote 385 e 412 s.l.m. sino a raggiungere la località di Gelli, si segue poi il
sentiero fino a rio Rimogno; si risale il torrente e si segue il primo affluente di sinistra fino alla
località Crocicchiura, si prende la strada che da villa Basilica raggiunge Romitorio verso valle, al
secondo tornante si abbandona la strada e si segue il sentiero fino al rio, si scende lungo
quest’ultimo fino all’abitazione a quota 563 s.l.m. poi, dalla località Casa delle streghe, si continua
lungo le quote 524, 467, 482 s.l.m., fino alla strada che da Pariana va verso l’altopiano delle
Pizzorne. Da Pariana si raggiune il cimitero e si segue il rio della Torbola, seguendo poi la curva di
livello a 600 s.l.m. fino alla località Uccelliera; da qui si prende il sentiero per il Colle di Capannori
a quote 636 e 568 s.l.m., in località Castagnora e da qui si egue la strada di Boveglio-Colognora
fino al cimitero di Colognora. Si raggiunge l’abitato e si prosegue verso il rio dei Balzo, si scende
lungo il medesimo e si segue il sentiero fino al confine provinciale in località Nardi (punto 1). 2)
Area della Versilia. A Nord-Ovest si inizia dal punto di intersecazione tra la via Aurelia ed il
confine di provincia con Massa Carrara, si segue tale confine dal mare verso i monti fino alla
località Bellegra, da qui si segue la curva di livello della quota 600 s.l.m. fino al crinale del Monte
Cerreta che funge da spartiacque tra la valle del Serra ed il versante esposto a Sud, si raggiunge poi
il crinale del Monte Canala a quota 432 s.l.m. fino alla località La Rocca a quota 170 s.l.m., si
attraversa tale località e si scende fino alla quota 100 s.l.m., si segue la curva di livello a quota 100
s.l.m. e, seguendo il fiume Serra verso la sorgente fino al Canale di Rota, si continua lungo il fiume
Serra fino al canale di S. Michele che risale fino a quota 300 s.l.m. per poi percorrere la curva di
livello a quota 300 s.l.m. fino a raggiungere il Botro di Rimone; lo si risale fino a quota 600 s.l.m.,
si percorre tale curva di livello in direzione Sud raggiungendo le pendici del Monte Cavallo e del
Monte Castellaccio fino a raggiungere il canale di Basali, si scende lungo tale canale fino al Canale
del Giardino, si continua a scendere lungo detto canale fino al canale del rio che risale fino a quota
600 s.l.m., si percorre la curva di livello a quota 600 s.l.m. passando sopra Terrinca e Levigliani, si
attraversa il canale delle Volte, gira intorno al Monte Alto, passa sopra le località Retignano e
Pruno, attraversa il canale della Capriola sotto il Monte Forato, si attraversa il canale Versilia, si
gira intorno al Monte Procinto, si attraversano le frazioni di Pomezzana e Farnocchia, si gira intorno
ai monti Lieto, Ornato, Anchiana, Gabberi, prosegue sopra la località Bollogno, intorno al monte
Ciurlaglia, Monte Prana ed il Monte Pedona, fino ad incontrare il rio Lucese, si segue il suo corso
verso mare per un breve tratto per ricollegarsi al percorso descritto nella Media Valle, in adiacenza
alla frazione di Torcigliano. Si riparte dal confine con la provincia di Pisa al punto di intersecazione
dello stesso con la strada comunale per Quiesa che si percorre passando per il centro di
Massaciuccoli fino ad incontrare la linea ferroviaria Lucca-Viareggio in località Quiesa, si percorre
la ferovia Lucca-Viareggio in direzione Viareggio fino alla località Portovecchio, da qui si segue la
via di bonifica che da Massarosa raggiunge la località Il Garage, da qui si segue l’altra via di
bonifica che da detta località raggiunge la via Sarzanese, si percorre tale via fino al Ponte
dell’Abbaccattoio prima del centro di Pietrasanta per seguire la via del Castagno fino ad incontrare
la via Aurelia che si percorre per un breve tratto fino al viale Apua che si segue in direzione mare
fino a raggiungere l’autostrada Sestri Levante-Livorno, si percorre tale autostrada fino ad incontrare
la via provinciale della Marina, si risale detta via in direzione di Querceta fino a raggiungere il
fiume Versilia, si percorre il Versilia fino al canale Bonazzera e lo si risale fino ad incrociare la via
del Lago che si segue fino a raggiungere la via Aurelia che si percorre in direzione Nord-Ovest fino
al confine con la provincia di Massa Carrara. 3) Area Media Valle. Zona centrale. Dalla Località
“Ponte di Campia” si risale verso Nord. Lungo il confine comunale fino alla mulattiera tra
Treppignana e la località Battosi (Tenuta de “il Ciocco”); da qui seguendo la strada per
Sommocolonia si continua lungo la strada comunale in direzione Ponte di Castagnana; oltrepassato
il bivio per Montebono si prende il sentiero per la località Canteo e si continua verso Gragnana e
poi verso Piastra, si segue la strada per Renaio verso valle, superato il ponte sul torrente Lopporetta
si prende il sentiero per la località Colletto a quota 595 s.l.m., poi si segue la strada per Pegnana
verso valle fino al bivio per Tiglio Basso. Da questa località si segue la strada che raggiunge i centri
di Tiglio Basso, Coreglia Antelminelli, Gromignana e Lucignana, per poi scendere lungo la strada
comunale fino alla s.s. 445. Si segue la statale in direzione Castelnuovo Garfagnana, nell’abitato di
Ghivizzano, si prende la strada per Ghivizzano Alto e da qui si prosegue verso il cimitero e poi
lungo il sentiero che risale lungo il Rio Secco fino alla località Colle. Da qui si segue la strada fino
alla provinciale per Coreglia Antelminelli e poi quest’ultima in direzione Coreglia fino al primo
tornante. Qui si prende la carrabile per le località Burica Curchi e si prosegue sul sentiero che
oltrepassa il torrente Ania, fino alla località Seggio, quindi si segue la carrabile fino a raggiungere
le località Corte, Solco e Loppia (Chisa). Da Loppia si segue la provinciale per Barga poi quella per
Castelvecchio Pascoli fino alla località Ponte di Campia su confine comunale. Zona Est. Si segue la
strada che da S. Pancrazio raggiunge S. Gemignano fino alla statale 12 del Brennero (oltre il
cavalcavia ferroviario). Poi lungo la medesima statale in direzione Bagni di Lucca fino al km 53 in
località Ponte a Diana, qui si lascia la strada e si segue il sentiero fino alle località Cima del Colle e
Madonna di Mirocchio, poi si segue la strada per Benabbio fino al sentiero per S. Trinità, poi verso
la località La Motta sotto il Colle di Cerbaia fino al torrente Bugliesima, si segue il torrente fino alla
strada per Lucignano. Oltrepassando il bivio per le Pizzorne, si segue il sentiero sul versante destro
nella valle del torrente Pizzorna, fino alla località Fabbriche, poi si segue il sentiero lungo le quote
440 e 497 s.l.m. fino alla località Madonna di Serra e Rio Particelle, poi si segue il sentiero lungo le
quote 502, 552, 420, 398 e 302 s.l.m. fino alla località Madonna della Selva, per raggiungere la
quota 344 s.l.m., il Colle dei Burroni lungo il sentiero per piazza di Brancoli, la strada per
Ombreglio, da qui si segue la carreggiabile per il Ponte Molinaccio, poi si prende il sentiero per
Deccio, Tramonte e Castellaccio, fino a raggiungere il torrente Fraga, si segue poi la strada verso
valle fino a raggiungere la località Matraia Colle e si prosegue per la località Zazzera e lungo il
sentiero, all’incrocio con il torrente Rio Caprio, si prende la strada che da Matraia raggiunge
Valgiano fino all’abitato di Valgiano (segue sulla Piana di Lucca). Zona Ovest. Si segue la strada
provinciale Ludovica dalla frazione di Ponte a Moriano fino a Piano della Rocca, da qui si risale per
il sentiero (ex strada comunale) che raggiunge la località Rocca (Chiesa degli Alpini), si prosegue
verso il cimitero e si continua sul sentiero per la località Londigiana fino ad incontrare la strada
Oneta-Cune. Si segue la strada fino all’abitato di Cune poi si percorre il sentiero per le località Alla
Volta, Colle delle Coste e Colle Belvedere fino a raggiungere la frazione di Dezza; si prosegue
lungo il sentiero che risale lungo il torrente Dezza e si raggiungono le località Bestuolico, Ripa e
Carraia, si prende la strada per Colognora fino al bivio poi si scende per il sentiero verso le località
Ansana, Gello, S. Rocco e Alle Pianacce, incontrando la strada provinciale in località Vergana, si
segue poi la provinciale fino alla frazione Piegaio, poi si segue la strada per Fiano-Loppeglia e da
Fiano in direzione Chiesina di Foce lungo la carreggiabile, si segue poi il sentiero per Bozzano fino
alla focalità Capannaccia sotto il Monte Primo e si raggiunge l’abitato alla quota 643 s.l.m., poi si
segue il sentiero in direzione Anticiana e prima dell’abitato della medesima località si risale fino al
torrente, si segue il torrente fino alla quota 484 s.l.m., si prende il sentiero per la località
Ferrandino-Gombitelli, si continua sulla strada per Torcigliano, fino al ponte sul Rio Lucense da qui
si risale lungo l’affluente di destra fino alla quota 600 s.l.m., ove si ricongiunge con la Zona
Versilia. 4) Zona della Garfagnana. Dal confine provinciale si raggiunge la strada Montefiore-
Pugliano e la si segue fino a Pugliano per poi proseguire per Antognano, ove si prende il sentiero
per il Fosso del Martellino. Oltre il fosso si prosegue verso Sermezzano fino alla Croce, poi in
direzione della località La Maulina si raggiunge il Fosso del Fiatone a quota 544 s.l.m., si prosegue
per le località Il Poggione e Fosso della Scolosa, si segue il fosso fino al confine di provincia.
Art. 3. Varietà di olive
La denominazione di origine protetta “Lucca” è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto
dalle olive prodotte nella zona delimitata dall’art. 2 appartenenti alle seguenti varietà:
1) Frantoio o Frantoiano o Frantoiana - fino al 90%;
2) Leccino - fino al 30%;
3) Altre -fino al 15%.
Articolo 4.
Caratteristiche di coltivazione
Le condizioni pedoclimaiche e di coltura negli oliveti destinati alla produzione dell’olio a
denominazione di origine protetta di cui all’art. 2 debbono essere quelle specifiche delle zone di
produzione atte a conferire alle olive ed all’olio le tradizionali caratteristiche qualitative.
A) Tecniche Colturali:
1) potatura: periodicità almeno biennale in primavera;
2) concimazioni: organiche e minerali;
3) gestione del suolo: inerbimento: lavorazioni superficiali del terreno: il diserbo chimico è
ammesso solo nelle situazioni di coltivazione (terrazze, declività eccessive) che precludano
l’impiego di macchine operatrici per le periodiche sfalciature, trinciature o lavorazioni superficiali
del terreno. Su dette superfici sono consentiti trattamenti con erbicidi di contatto in unica o più
applicazioni operando con microdosi su infestanti nei primi stadi di sviluppo;
4) difesa fitosanitaria: definizione trattamenti, con particolare riguardo al Bactrocera Oleae, con
applicazione dei programmi di lotta guidata stabiliti dal consorzio nell’ambito delle normative
regionali.
B) Indicazioni di raccolta.
Le olive debbono essere raccolte dalla pianta preferibilmente con il metodo della “brucatura
manuale”: in nessun nodo dovranno essere utilizzate olive raccolte a terra. La fase di raccolta delle
olive dovrà comunque essere conclusa entro il termine massimo del 31 dicembre di ogni anno. Le
live raccolte e lavorate oltre questa data non potranno essere idonee alla produzione di olio a Dop “Lucca”.
La produzione massima di olive per ettaro, per campagna di produzione degli oliveti destinati alla
produzione dell’olio di cui all’art. 2, deve essere la seguente:
q.li olive/Ha 70 per oliveti in coltura specializzata, ed intensiva;
Kg 20 di olive per pianta negli altri casi.
La resa massima delle olive in olio per campagna di produzione degli oliveti all’albo
denominazione di origine protetta “Lucca” è definita annualmente dall’organismo di controllo
competente, sentito il consorzio di tutela, e non può comunque superare il 19,00%.
Il trasporto delle olive deve avvenire in modo idoneo alla perfetta conservazione del frutto.
Le olive raccolte devono essere conservate fino alla fase di molitura in recipienti rigidi ed aerati
(cassette in plastica) in locali freschi ed areati.
Le olive devono essere molite entro il termine massimo di giorni 2 dalla raccolta.
Articolo 5.
Modalità di oleificazione
Le operazioni di oleificazione della Dop “Lucca” debbono essere effettuate nell’ambito dei territori
dei comuni di cui all’art. 2. L’oleificazione avverrà con il metodo tradizionale a pressione o in
frantoi moderni a ciclo continuo o semicontinuo purché rispondenti a caratteristiche di validità
operative riconosciute dal competente organismo di controllo. Debbono essere rispettate le
indicazioni riguardanti il tempo massimo e la temperatura di gramolazione, fissati rispettivamente
in 50 minuti e 28 gradi centigradi. In caso di olive molto asciutte, può essere utilizzata acqua di
diluizione a temperatura non superiore a 20 gradi centigradi.
Articolo 6.
Caratteristiche al consumo
Gli oli di cui all’art. 1 all’atto dell’immissione al consumo debbono rispondere alle seguenti
caratteristiche:
caratteristiche organolettiche:
olio di colore giallo con toni di verde più o meno intensi;
fruttato di oliva da leggero a medio, fondamentalmente dolce e con sensazioni di piccante e di
amaro legate all’intensità del fruttato rilevato;
punteggio minimo al panel test: uguale o maggiore a 7.
Caratteristiche chimico fisiche:
acidità massima in acido oleico 0,5%;
numero di perossidi max 12;
acido palmitico 9-14%;
acido palmitoleico 0,4-1,2%;
acido stearico 0,5-3%;
acido oleico > 72;
acido linoleico 5-9%;
acido linolenico < 0,9%;
polifenoli totali non inferiori a 100 mg/litro;
tocoferoli totali non inferiori a 90 mg/litro.
Gli esami chimico-fisici ed organolettici devono essere effettuati, secondo le metodiche di cui al
reg. CEE n. 2568/91 e successive modifiche ed integrazioni.
Articolo 7.
Designazione e presentazione
Alla denominazione di origine protetta di cui all’art. 1 è vietata l’aggiunta di qualsiasi menzione
aggiuntiva diversa da quella prevista dalla normativa vigente e dal presente disciplinare, ivi
comprese le indicazioni: tipo, gusto, uso, selezionato, scelto e similari, nonché indicazioni che
facciano riferimento ad unità geografiche diverse da quelle espressamente previste nel presente
disciplinare. È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento ad aziende, nomi,
ragioni sociali o marchi privati purché non abbiano significato laudativo, non siano tali da trarre in
inganno il consumatore e siano riportate in dimensione dimezzata rispetto al carattere con cui, in
etichetta, viene trascritta la Dop. L’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta,
prodotto nella zona di cui all’art. 2, può essere commercializzato in recipienti a bottiglie di capacità
non superiore a litri 5. Sui recipienti e/o sulle bottiglie contenenti l’olio extravergine di oliva,
contrassegnati a Dop o sulle etichette apposte sui medesimi, devono essere riportate a caratteri
chiari ed indelebili le seguenti indicazioni:
a) la Dop sotto la quale l’olio è posto in vendita seguita immediatamente al di sotto dalla dicitura “denominazione di origine protetta”;
b) il nome e cognome del produttore o ragione sociale e sede dello stabilimento di
imbottigliamento;
c) la quantità di prodotti effettivamente contenuta nel recipiente espressa in conformità alle vigenti
norme metodologiche;
d) la dicitura “olio imbottigliato dal produttore all’origine” o “olio imbottigliato nella zona, di
produzione” a seconda che l’imbottigliamento sia effettuato dal produttore o da terzi;
e) la campagna olearia o l’anno di produzione.
Dovrà figurare, inoltre, il simbolo grafico relativo all’immagine del logotipo specifico ed univoco
da utilizzare in abbinamento inscindibile con la denominazione di origine protetta. Il simbolo
grafico si presenta sotto forma di cerchio con bordi irregolari sagomato, a mo’ di timbro da
ceralacca di misura reale, complessiva di cm 2 x 2 di colore Verde Scuro (Pantone 364 cvc). Al suo
interno, in sovrastampa, i primi due cerchi concentrici di mm 17,1 e 17 di diametro a fare da
cornice, ambedue di colore marrone (Pantone 161 cvc) all’interno dei quali è riportata la dicitura “olio extravergine di oliva denominazione di origine protetta” su fondo di colore verde chiaro
realizzato da una retinatura del 15% del colore Pantone 363 cvc, delimitata da altrettanti due cerchi
concentrici, sempre in sovrastampa, del rispettivo diametro di mm 12 e 11,8 di colore marrone
(Pantone 161 cvc). All’interno degli ultimi due cerchi, in posizione centrale all’interno disegno, è
inserita la raffigurazione di un antico torchio per olio, stampato in colore marrone (Pantone 161
cvc) riportante la scritta “Lucca” su fondo di colore giallo chiaro (Pantone 1205 cvc). Sovrimpresso
a tutti gli altri colori, in simil oro (Pantone 104 cvc) come colore di stampa finale, l’immagine
dell’olio che cola dal torchio durante la spremitura. Come opzione è prevista la sostituzione del
colore simil oro (Pantone 104 cvc) con l’applicazione di oro in polvere per ottenere l’effetto di un
oro più vistoso, oppure l’applicazione della stessa sagoma raffigurante la colatura dell’olio
realizzata con foglio d’oro a caldo, per ottenere effetto metallico, lucido e brillante. Tale marchio è
da riprodursi nella misura reale di cm 2 x 2 per essere applicato successivamente a bottiglie o
recipienti l’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta “Lucca” su carta idonea
all’applicazione, con colla o a supporto adesivo, oppure da riprodursi, opportunamente ingrandito,
per tutti gli altri usi purché nei modi e nei termini decisi dagli Enti autorizzati dallo stesso marchio.