La zona di produzione dell’IGP «Limone Interdonato Messina» comprende interamente i seguenti territori comunali della Provincia jonica Messinese: Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì, Alì’ Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo, S.Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Taormina e Casalvecchio Siculo; Giardini Naxos e Savoca.
Tale denominazione è riservata alla cultivar «Interdonato», ibrido naturale tra un clone di cedro e un clone di limone.
Limone Interdonato Messina Jonica IGP (foto www.limoneinterdonatoigp.it)
Articolo 1.
L'indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina
Jonica» e' riservata ai frutti di limone che rispondono alle
condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente Disciplinare.
Articolo 2.
Descrizione del prodotto
L'indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina
Jonica» e' riservata alla cultivar «Interdonato», ibrido naturale tra
un clone di cedro e un clone di limone, appartenente alla Fam.
Rutacee; Gen: Citrus; Sp: C. limon.
All'atto della sua immissione al consumo l'indicazione geografica
protetta «Limone Interdonato Messina Jonica» presenta le seguenti
caratteristiche:
frutto: (esperidio) di pezzatura medio-elevata compresa tra 80
e 350 gr.;
forma: tipicamente ellittica con umbone pronunciato e cicatrice
stilare poco depressa;
epicarpo: sottile, poco rugoso con ghiandole oleifere distese;
colore: ad inizio della maturazione commerciale verde opaco con
viraggio sul giallo e alla maturazione fisiologica colore giallo ad
eccezione delle estremita' che mantengono una colorazione verde
opaco;
polpa: di colore giallo, tessitura media e deliquescente con
semi rari o assenti.
succo: di colore giallo citrino, con resa non inferiore al 25%
e acidita' totale inferiore al 5%.
Possono ottenere la denominazione IGP Limone Interdonato Messina
Jonica solo i limoni appartenenti alla categoria commerciale «Extra»
e «I».
Articolo 3.
Zona di produzione
La zona di produzione e condizionamento dell'IGP «Limone
Interdonato Messina Jonica» comprende interamente i seguenti
territori comunali della provincia jonica messinese:
Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Ali', Ali' Terme, Nizza di
Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo,
S. Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo, Forza D'Agro',
Taormina e Casalvecchio Siculo.
Articolo 4.
Origine del prodotto
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando
per ognuna gli input e gli output. In questo modo e attraverso
l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dall'organismo di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
coltivazione, dei produttori e dei confezionatori, nonche' attraverso
la denuncia tempestiva, alla struttura di controllo, delle quantita'
prodotte, e' garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le
persone, fisiche e giuridiche iscritte nei relativi elenchi saranno
assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo.
Articolo 5.
Metodo di ottenimento
La produzione della IGP «Limone Interdonato Messina Jonica»
avviene in impianti condotti con il metodo di coltivazione:
a) integrato: che e' quello in uso nella zona, con l'osservanza
delle norme di «Normale buona pratica agricola»; previste dalla
regione Siciliana in conformita' ai regolamenti comunitari in materia
agroambientale;
b) biologico: in conformita' al Reg. CE 2092/91, e successive
modifiche ed integrazioni.
Tecniche di allevamento
Per la produzione della IGP «Limone Interdonato Messina Jonica»
sono utilizzate due tecniche di allevamento: costituzione di nuovi
impianti tramite la messa a dimora di giovani piante da vivaio e la
riconversione varietale di agrumeti gia' esistenti con la cv.
Interdonato tramite reinnesto. Entrambe le tecniche prevedono che il
materiale di propagazione utilizzato (marze, portinnesti, piante
innestate) sia certificato.
Nuovo impianto
Il sesto adottato deve essere tale da consentire un'agevole
esecuzione delle principali operazioni colturali e il transito delle
attrezzature agricole e al contempo garantire un equilibrato sviluppo
vegeto-produttivo delle piante. A tal fine la densita' d'impianto e'
compresa tra 400 e 500 piante/Ha.
La messa a dimora viene effettuata dal 1° settembre al 30 giugno
con piante di uno o due anni e punto di innesto ad un altezza
compresa tra 50 e 60 cm avendo cura di lasciare parzialmente scoperto
il colletto per prevenire l'insorgenza di fitopatie.
Reinnesto
La tecnica del reinnesto della cv. Interdonato si esegue su
impianti di agrumeto preesistenti che rispondano ai seguenti
requisiti minimi:
densita' e sesti d'impianto compresa tra 400 e 500 piante/ha;
buone condizioni vegetative e fitosanitarie.
I reinnesti si effettuano nella stagione primaverile o autunnale
adottando la tecnica «a penna» «a corona» o «a pezza».
Il reinnesto deve essere preceduto da una energica potatura che
induca il futuro portainnesto all'emissione di nuovo apparato
radicale e al contempo contenga lo sviluppo dell'apparato vegetativo.
Il soggetto (portinnesto) viene sezionato orizzontalmente ad
un'altezza compresa tra 50-100 cm e sul piano di sezione si eseguono
piccole incisioni verticali corticali quante sono le marze che si
desidera innestare (generalmente da 4 a 6).
Le marze vengono in precedenza preparate eseguendo una sezione
trasversale e perfettamente liscia e vengono inserite sulle incisioni
della corteccia avendo cura che le porzioni del cambio siano a
diretto contatto. Successivamente la corona viene fasciata con del
filo elastico per mantenere saldo il contatto tra le porzioni e
successivamente si pennellano i punti di innesto con del mastice
medicato adatto all'uso. Il reinnesto cosi' ottenuto viene coperto
con un sacchetto di plastica, per mantenere un tasso di umidita'
ideale per l'attecchimento, che si attesta tra 70% e l'80%, ed uno di
carta per impedire l'azione termica del sole. Tale copertura viene
rimossa ad attecchimento avvenuto che si ottiene generalmente dopo 3
- 4 settimane.
Gestione della flora spontanea
Le piante infestanti vanno distrutte prima che producano semi
attraverso lavorazioni superficiali o mediante l'impiego dei
diserbanti.
Nutrizione e concimazione
Si distinguono due differenti tecniche a seconda che si adotti il
metodo integrato o il metodo biologico:
metodo integrato: la concimazione invernale si esegue con
concimi granulari complessi organo-minerali o minerali che andranno
interrati tramite una leggera lavorazione del terreno.
Nel periodo primaverile-estivo, nel caso in cui lo stato di
accrescimento dei frutti non consenta di prevedere il raggiungimento
delle caratteristiche di cui all'art. 2 del presente disciplinare,
potra' essere eseguita una concimazione azotata con concimi granulari
da distribuire localmente attorno alle piante o tramite prodotti
idrosolubili da apportare in fertirrigazione;
metodo biologico: la concimazione si esegue con prodotti
certificati ai sensi del reg. UE 2092/91. Quella invernale si esegue
con concimi organici o organo-minerali che andranno interrati tramite
una leggera lavorazione del terreno unitamente ad eventuali
leguminose da sovescio o letame maturo. Nel periodo
primaverile-estivo nel caso in cui lo stato di accrescimento dei
frutti non consente di prevedere il raggiungimento delle
caratteristiche di cui all'art. 2 del presente disciplinare, potra'
essere eseguita una fertirrigazione con concimi idrosolubili ammessi.
Irrigazione
L'irrigazione viene praticata da aprile ad ottobre al fine di
garantire un apporto idrico ottimale in quanto la cv. Interdonato
risulta essere particolarmente soggetta a danni da stress idrico e
termico.
Le tecniche utilizzate sono: a scorrimento, ad aspersione
localizzata, a microirrigazione.
Difesa fitosanitaria
Negli agrumeti la prevenzione ed il controllo fitosanitario dai
fitopatogeni, insetti e acari fitofagi, si differenzia a seconda
della tecnica di produzione attuata in metodo integrato e metodo
biologico.
Metodo integrato: e' attuata in conformita' alle «Norme di Buona
Pratica Agricola» definite nel piano di sviluppo rurale regione
Sicilia e periodicamente aggiornate.
Metodo biologico: e' attuata in conformita' al reg. UE 2091/92 e
succ.
Potatura
Gli interventi di potatura vengono eseguiti dal 15 febbraio al
15 settembre e devono conseguire l'apertura di spazi all'interno
della chioma, in modo da consentire il passaggio dell'aria, e per
quanto possibile, dei raggi solari. Si tratta, quindi, di operazioni
di sfoltimento di branche superflue che occupano spazi gia' impegnati
da altra vegetazione.
Raccolta
La raccolta avviene dal 1° settembre al 15 aprile e avviene
manualmente con l'utilizzo di forbici al fine di evitare il distacco
della porzione calicina. La resa in prodotto fresco e' compresa tra
80-130 kg/pianta.
Condizionamento
Per i frutti non commercializzati immediatamente dopo la raccolta
e' permessa la conservazione a basse temperature. Si impiegano a tal
fine celle frigorifere in cui l'umidita' relativa si mantiene elevata
(75 - 95%), per mantenere la turgidita' del frutto, mentre va
ricambiata l'aria (5 volte il volume della cella per 24 ore), al fine
di allontanare l'anidride carbonica e l'etilene che si sviluppano
durante la respirazione dei frutti. Le temperature di conservazione
sono comprese tra 6 e 11 °C. I tempi di condizionamento non devono
superare i trenta giorni dalla raccolta.
Articolo 6.
Legame con l'ambiente
Il «Limone Interdonato Messina Jonica» ha colonizzato e
caratterizzato in modo naturale l'areale ionico messinese, che si
contraddistingue per particolari e peculiari elementi pedologici,
orografici, climatici ed ambientali. Grazie a tali caratteristiche il«Limone Interdonato Messina Jonica» presenta un frutto invernale con
un ritmo di accrescimento molto elevato ed un periodo di maturazione
molto precoce, che consente la sua immissione al consumo gia'
da settembre sfruttando i vantaggi economici derivanti dall'assenza
di offerta di prodotti sostituibili.
Per tale motivo la coltivazione del «Limone Interdonato Messina
Jonica» riveste tuttora una grandissima importanza sociale ed
economica per tutto il territorio.
I profili pedologici sono in prevalenza di tipo alluvionale,
risultando estremamente fertili sotto il profilo agricolo. Sotto
l'aspetto idrologico e' da porre in evidenza la diffusa presenza di
torrenti di cui solo alcuni rivestono una certa importanza ai fini
irrigui, mentre gli altri assumono carattere torrentizio solo
eccezionalmente in presenza di forti precipitazioni. Il clima e'
quello tipico temperato con inverni miti ed estati siccitose e una
particolare rilevanza assume la ventosita' caratterizzata da venti
dominanti di maestrale, libeccio e di scirocco.
Il limone come pianta ornamentale e per il consumo locale in
Sicilia ha ormai una storia millenaria, la sua presenza risale
infatti al periodo bizantino-arabo.
Si puo' cominciare a parlare di limonicoltura, come comparto
economico vero e proprio, solo dopo la meta' del sec. XVI, quando i
prodotti agricoli siciliani divennero strategici per
l'approvvigionamento delle truppe di Carlo V, impegnato nella lunga
guerra per l'egemonia in Europa. La storia del «Limone Interdonato»,
ha inizio nel 1875 quando l'eroe dell'epopea garibaldina, il
colonnello Giovanni Interdonato, seleziono' questa particolare
cultivar i cui frutti si distinguevano per il periodo di maturazione
precoce, le dimensioni elevate, forma allungata e cilindrica, con
umbone conico, discreto contenuto in succo, buccia molto liscia e
colore giallo-chiaro, che gli valsero la denominazione anche «limone
speciale» o «fino». Cosi' gia' nel XIX sec. e' il «Limone
Interdonato» a dare il proprio volto al paesaggio dell'intera fascia
ionica della provincia di Messina, che acquista la nomea di «terra
dai giardini sempre verdi»; e l'economia, le abitudini,
influenzandone la composizione sociale, le vicende, la cultura, i
riti, le tradizioni, i ritmi di vita.
Articolo 7.
Controlli e struttura di controllo
Il controllo sulla conformita' del prodotto e' svolto
conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del reg. CEE n.
2081/92.
Articolo 8.
Etichettatura e logotipo
Confezionamento
L'IGP «Limone Interdonato Messina Jonica» e' immesso al consumo
nei seguenti modi:
1) in contenitori e/o vassoi di: legno, plastica e/o cartone;
2) in sacchi retinati di peso massimo di 5 Kg;
3) bins alveolari;
4) allo stato sfuso.
Le confezioni, i sacchetti e i bins devono essere sigillati in
modo tale da impedire che il contenuto possa esser estratto senza la
rottura del sigillo.
Per il prodotto venduto allo stato sfuso e' prevista la
bollinatura del singolo frutto.
Etichettatura
La confezioni recano obbligatoriamente sulla etichetta a
caratteri di stampa chiari e leggibili:
1) la denominazione IGP «Limone Interdonato Messina Jonica» e
il Logo, con caratteri superiori a quelli delle altre diciture
presenti in etichetta;
2) il nome, la ragione sociale, l'indirizzo dell'azienda
produttrice e/o confezionatrice;
3) la categoria commerciale di appartenenza «Extra» o «I».
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non
espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni
che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano
significato laudativo o siano tali da trarre in inganno il
consumatore, dell'indicazione del nome dell'azienda dai cui
appezzamenti il prodotto deriva, nonche' di altri riferimenti
veritieri e documentabili che siano consentiti dalla normativa
vigente e non siano in contrasto con le finalita' e i contenuti del
presente disciplinare.
Logo
Il logo risulta composto da due cerchi concentrici.
All'interno del primo cerchio lo sfondo verde richiama il colore
del limone Interdonato ad inizio maturazione che fa da base alla
scritta: LIMONE INTERDONATO, e alle due estremita' delle stesse sono
raffigurate due foto dello stesso limone.
Il secondo cerchio ha per sfondo il colore azzurro raffigurante
il mare che lambisce le aree costiere ove la cultivar e' presente e
racchiude i seguenti elementi:
- una striscia di colore azzurro raffigurante un orizzonte
immaginario;
- una effige in scala di grigio raffigurante l'immagine del
Colonnello Interdonato selezionatore della omonima cultivar;
- nella porzione centrale si rappresenta la Sicilia di colore
giallo paglierino con il tratto della riviera ionica messinese
evidenziata in giallo piu' scuro;
- la scritta: MESSINA JONICA che completa la denominazione IGP.
- il logo comunitario di indicazione geografica protetta
sovrastato dall'acronimo: I.G.P. Infine sulla parte inferiore del
logo sovrapposta ad entrambi i cerchi, compare un'immagine
fotografica in quadricromia di forma ovale che raffigura un
particolare di albero di limone Interdonato con frutti e foglie.
Articolo 9.
Prodotti trasformati
I prodotti per la cui preparazione e' utilizzata la I.G.P.«Limone Interdonato Messina Jonica» anche a seguito di processi di
elaborazione e di trasformazione, possono essere immessi al consumo
in confezioni recanti il riferimento alla detta Indicazione
geografica, protetta senza l'apposizione del logo comunitario, a
condizione che: il prodotto a Indicazione geografica protetta «Limone
Interdonato Messina Jonica» certificato come tale, costituisca il
componente esclusivo della categoria merceologica; gli utilizzatori
del prodotto a Indicazione geografica protetta «Limone Interdonato
Messina Jonica» siano autorizzati dai titolari del diritto di
proprieta', intellettuale conferito dalla registrazione della I.G.P.
riuniti in Consorzio di Tutela incaricato dal Ministero delle
politiche agricole e forestali. Lo stesso Consorzio incaricato
provvedera' anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare
sul corretto uso della Indicazione geografica protetta. In assenza di
un Consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte
dal MIPAF in quanto autorita' nazionale preposta ll'attuazione del
reg. CE 2081/92.