Riconoscimento CE: 2013
Zona di produzione:
La Cozza di Scardovari corrisponde alla specie alloctona Mytilus galloprovincialis, mollusco bivalve dalla forma allungata con conchiglia di colore nero-violaceo; le valve sono bombate, di forma quasi triangolare e presentano sottili striature concentriche. La raccolta delle Cozze di Scardovari avviene dal momento in cui il prodotto raggiunge la taglia minima commercializzabile di 5 cm; sono abbastanza frequenti esemplari di lunghezza superiore a 10 cm. L’intero processo di produzione è gestito dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, una delle maggiori realtà italiane ed europee nell’allevamento e commercializzazione dei mitili.
La Cozza di Scardovari è prodotta con allevamenti su pali all’interno di un’area di 12 ettari data in concessione all’interno della Sacca degli Scardovari, vasto specchio d’acqua compreso tra le foci del Po di Gnocca e del Po delle Tolle. Si tratta di un ambiente lagunare di transizione dove la mitilicoltura viene praticata dalla fine degli anni ’60, raggiungendo oggi elevati livelli di produttività, grazie alla concomitanza di fattori ambientali che rendono quest’area particolarmente idonea a questa attività.
In mare aperto, al largo delle zone di Rosolina e Scardovari, viene allevata su un’estensione complessiva di 1600 ettari, in impianti galleggianti (off-shore) con sistemi di allevamento in sospensione (long-line).
Cozza di Scardovari DOP
Articolo 1.
DENOMINAZIONE
La Denominazione di Origine Protetta “Cozza di Scardovari DOP” è riservata al mitilo
appartenente alla specie “Mytilus galloprovincialis” che risponde alle condizioni ed ai requisiti
stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Articolo 2.
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
Caratteristiche biologiche
La “Cozza di Scardovari” è un mollusco bivalve dalla forma allungata e dotato di una conchiglia
colore nero-violaceo. Le valve sono bombate, uguali di forma quasi triangolare e presentano
sottili striature concentriche. All’interno il colore è viola-madreperlaceo e questo può variare in
relazione al ciclo produttivo ed al sesso. Dal guscio escono filamenti bruni assai robusti,
costituenti la ghiandola del “bisso”, mediante i quali l’animale si fissa alle reti dette “reste” o ad
altri sostegni. Le valve si chiudono grazie a muscoli adduttori, ad una cerniera e ad un legamento
elastico, stretto allungato di colore brunastro.
Caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche
La Cozza di Scardovari presenta le seguenti peculiarità derivanti dall’ambiente di produzione
quali:
indice di condizione, che misura lo stato di pienezza della parte edibile del mollusco rispetto
all’intero organismo, maggiore di 25%;
dolcezza peculiare delle carni grazie al basso contenuto in sodio (< 210 mg/100 gr);
carni particolarmente morbide e fondenti con elevata palabilità.
Tali caratteristiche peculiari distinguono la Cozza di Scardovari da prodotti similari, provenienti da
altre zone e dagli allevamenti in mare aperto.
Articolo 3.
ZONA DI PRODUZIONE
La zona di allevamento della Cozza di Scardovari è la Sacca di Scardovari, ubicata nel comune di
Porto Tolle, in provincia di Rovigo.). Il termine “Sacca” individua l’insenatura marina formatasi per
l’occlusione parziale di un braccio di mare, che rimane in comunicazione col mare aperto
attraverso una “bocca” lagunare.
La Sacca di Scardovari è situata nell’area meridionale del Delta del Po, fra i rami del Po di Tolle a
Nord-Est e del Po di Gnocca a Sud Ovest, e delimitato a sud dalle seguenti coordinate
geografiche Gauss-Boaga Fuso Ovest, che individuano i due punti foranei di delimitazione della
Sacca dal mare Adriatico:
4971445.99 N – 1773953.45 E
4967536.31 N – 1770965.25 E
Le fasi di depurazione, lavorazione e confezionamento poiché prevedono l’utilizzo di acqua della
Sacca di Scardovari, devono essere svolti in impianti situati nel territorio nelle 3 frazioni di
Scardovari, Ca’ Mello e Santa Giulia del comune di Porto Tolle. Questo al fine sia di mantenere le
peculiarità derivate dall’ambiente di produzione, sia di garantire la vitalità e la freschezza del
prodotto e preservarne la qualità attraverso la rapidità dei tempi di esecuzione.
Articolo 4.
ELEMENTI COMPROVANTI L’ORIGINE GEOGRAFICA DEL PRODOTTO
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli
output. In questo modo, e attraverso l’iscrizione dei produttori, dei gestori degli impianti di
depurazione e dei confezionatori in appositi elenchi gestiti dalla struttura di controllo, nonché
attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la
tracciabilità del prodotto. Tutte le persone, fisiche e giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono
assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quando disposto dal
disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Articolo 5.
DESCRIZIONE DEL METODO DI OTTENIMENTO DEL PRODOTTO
Raccolta del seme
Il seme viene raccolto raschiando le superfici sommerse, pescando su banchi naturali nella Sacca
di Scardovari o catturando la semina che si fissa su corde o appositi collettori posizionati negli
allevamenti in mare prospiciente il Delta del Po. La nascita del seme destinato alla produzione
della Cozza di Scardovari, proviene anche da altre aree lagunari o marine di raccolta naturale
della specie Mytilus galloprovincialis. Il seme deve essere selezionato per avere dimensioni
comprese fra 1 e 3 cm.
Attività di semina e accrescimento del seme
La semina e l’accrescimento del seme possono essere effettuate solo in vivai all’interno della
Sacca di Scardovari che, con le sue caratteristiche ambientali, determina le peculiarità del
prodotto finale.
Ogni produttore predispone le reste con il seme e le posiziona in acqua in modo da avere una
densità di 5 -15 unità per m2 . Le reste sono costituite da una rete a maglia variabile che funge da
supporto per la cozza in modo che il “bisso” si fissi su una superficie stabile.
Le reste preparate vengono immerse in acqua ad una profondità di circa 1,5 m, sostenute da
impalcature opportunamente sistemate per formare un vivaio.
Il rinnovo delle reti per formare una resta, avviene 2-4 volte nell’arco del periodo di accrescimento
e tali operazioni sono condotte manualmente in modo da diradare i mitili, ripulirli dagli epibionti e
selezionare le cozze differenziandole per dimensione per formare nuove reste.
Raccolta del prodotto
La raccolta delle Cozze di Scardovari avviene dal momento in cui il prodotto raggiunge la taglia
minima commercializzabile di 5 cm.
La raccolta delle Cozze nelle reste è manuale e viene svolta dal personale che gestisce in modo
tradizionale il vivaio. Il prodotto viene sgranato e calibrato con l’ausilio di una macchina nelle
tipiche “cavane”, casette su palafitte situate lungo l’arginatura della Sacca, e viene riposto in
appositi sacchi ed identificato con un’etichetta posta all’interno del sacco stesso che riporta il
numero identificativo del produttore.
Consegna del prodotto
La consegna del prodotto raccolto e insacchettato deve essere eseguita presso i punti di sbarco
definiti, e situati nella zona di cui all’art. 3, al fine di poter verificare la qualità del prodotto
consegnato.
Dai punti di sbarco il prodotto viene trasportato agli impianti di depurazione di cui all’art 3, con
mezzi dotati di cassone isotermico di materiale liscio, lavabile, disinfettabile e gruppo frigorifero al
fine di evitare che il prodotto possa subire sbalzi di temperatura o contaminazioni. La temperatura
di trasporto deve essere mantenuta inferiore ai 20 °C in modo da mantenere la vitalità del
prodotto rendendo così efficace il successivo processo di depurazione.
Depurazione
Il processo di depurazione deve essere realizzato attraverso il passaggio di un flusso d’acqua a
circuito semi-chiuso utilizzando appositi contenitori nei quali sono inserite le cozze, utilizzando
l’acqua della Sacca di Scardovari depurata secondo la normativa vigente e mantenuta ad una
temperatura inferiore ai 20 °C al fine di garantire l’ottenimento di un prodotto depurato, a basso
contenuto di sodio e che mantiene la freschezza e le qualità derivate dall’ambiente di produzione.
Selezione del prodotto e confezionamento
Al termine della fase di depurazione il prodotto viene trasferito al confezionamento.
Il processo di confezionamento consiste in una serie di operazioni sia manuali che automatiche
che prevedono:
un sistema di lavaggio;
un sistema di ispezione, controllo e eliminazione dei gusci vuoti e del materiale non idoneo;
un sistema di pesatura e dosaggio del prodotto per ottenere i diversi formati.
Al fine di garantire la vitalità, la freschezza e le caratteristiche igienico-sanitarie del prodotto,
preservarne la peculiare qualità, garantire il controllo per evitare frodi legate al mescolamento con
cozze provenienti da altre zone di produzione, il prodotto viene da sempre confezionato
all’interno della catena di processo dopo l’uscita dalle vasche di depurazione.
Stoccaggio e spedizione
Il prodotto così confezionato viene posto in cella ad una temperatura compresa tra 2 e 8°C e
viene avviato alla spedizione entro le 48 ore. Il mezzo di trasporto può presentare sulla
pavimentazione del vano di carico, al di sotto dei pallet, uno strato di ghiaccio in modo da
garantire il mantenimento delle idonee condizioni di temperatura all’interno del mezzo. In ogni
caso durante il trasporto l’autista è obbligato a controllare sul termostato la corretta temperatura
di conservazione del prodotto (tra i + 2 e i + 6 °C).
Articolo 6.
ELEMENTI CHE COMPROVANO IL LEGAME CON L’AMBIENTE
Fattori Storici
La prima Cooperativa di pescatori locali della Sacca di Scardovari è del 1936. La trasformazione
del territorio nell’ultimo secolo è stata molto rapida, sia grazie alla mano dell’uomo, sia per effetto
dei fattori antropici e naturali, e la configurazione attuale della Sacca di Scardovari si raggiunge
dopo l’alluvione del 1966. E’ a partire da questo momento, che si iniziò la sperimentazione
dell’allevamento di mitili in piccoli vivai all’interno della Sacca, come alternativa alla pesca in
mare, come testimoniato anche dalla relazione del Consiglio di Amministrazione della cooperativa
pescatori, in merito all’impianto di depurazione dei mitili di Scardovari degli anni ‘80.
Una relazione scientifica dell’Amministrazione provinciale di Rovigo del 1972 testimonia delle
tecniche di produzione e sul particolare accrescimento dei mitili ottenuti nella Sacca di
Scardovari.
Altre pubblicazioni scientifiche a partire dal 1977 e una tesi di laurea del 1979 attestano lo studio
della dinamica di popolazione e delle peculiarità produttive della Cozza di Scardovari.
La rinomanza del nome e del prodotto, già dagli anni ’80, è documentata da foto alle feste della
Cozza di Scardovari. Oggi la produzione di cozze provenienti dalla Sacca di Scardovari è una
realtà importante, che coinvolge molti operatori e aziende familiari e il prodotto è conosciuto dai
consumatori sia in Italia che in altri Paesi europei.
Fattori ambientali
La Sacca di Scardovari è situata nell’area meridionale del Delta del Po ed occupa una superficie
di circa 3.000 ha con una profondità massima di 3 m. Il Delta del Po è la zona umida più vasta
d’Italia la cui peculiarità e valore ambientale sono stati riconosciuti a livello internazionale
(Convenzione di Ramsar, 1971). L’incontro delle correnti d’acqua dolce con il mare, soggetto ad
elevati cicli di marea, è molto importante in quanto assicura il continuo apporto di ossigeno e il
costante ricambio d’acqua utile per il benessere di questi bivalvi.
Le particolari condizioni ambientali della Sacca di Scardovari che nel periodo produttivo sono
adatte alla crescita e caratterizzano la peculiarità della “Cozza di Scardovari”, sono
principalmente:
I fondali poco profondi, originati dai detriti fluviali, che permettono di garantire:
- una temperatura mediamente più elevata rispetto alle zone di mare;
- una buona ossigenazione, anche grazie all’alternanza delle maree presenti nella zona;
- una buona diffusione della luce in tutta la colonna d’acqua.
L’immissione delle acque dolci del fiume Po che comportano un cospicuo apporto di nutrienti
e riduce la concentrazione salina dell’area, abbassando il range di salinità presente nella
Sacca di Scardovari a valori variabili tra i 10‰ e i 30‰ con una media intorno ai 20‰. Questo
valore è ben inferiore alla salinità media dell’acqua di mare che si attesta attorno ai 35‰.
Queste particolari condizioni ambientali influiscono sull’elevata produttività fitoplanctonica e la
ricchezza di particellato organico in sospensione dell’area, fattore questo che maggiormente
influenza il rapido accrescimento dei bivalvi tanto che solo dopo otto/nove mesi dalla messa
dimora del seme, i molluschi raggiungono la taglia commerciale.
L’ambiente particolarmente idoneo permette inoltre di avere un prodotto di ottima qualità sia dal
punto di vista organolettico e nutrizionale sia per l’ottimo rapporto peso totale/peso della carne.
Questi fattori ambientali sommati alle particolari tecniche di produzione e ai tradizionali metodi di
allevamento, sono i presupposti ideali per la rapida crescita dei molluschi, il notevole sviluppo
della parte edibile e quindi la peculiare pienezza delle carni nel guscio rilevato dall’elevato indice
di condizione.
La bassa salinità delle acque della laguna permette di avere un prodotto con un tenore di sodio
nelle sue carni, nettamente inferiore a quello presente in bivalvi allevati in mare (come mostrato
dai confronti con i dati nazionali INRAN) e da ciò ne deriva un alimento con un sapore molto più
delicato, meno salato di quello proveniente dagli allevamenti in mare e che concorre alla dolcezza
delle carni.
Inoltre l’elevata disponibilità, nelle sostanze organiche e nutritive, di lipidi totali ed in particolare di
acidi grassi saturi e monoinsaturi, determinano la particolare morbidezza e palabilità delle carni
dei mitili allevati in Sacca di Scardovari.
Fattori umani
L’allevamento è a carattere familiare o in forma associativa e prevede una lavorazione
prevalentemente manuale la cui tecnica tradizionale viene tramandata di padre in figlio, e
caratterizza specialmente alcune fasi manuali del processo di produzione. Esse consistono
essenzialmente nelle diverse operazioni di rinnovo delle reti, finalizzate in particolare alla
separazione e diradamento dei mitili, alla eliminazione dei epibionti e alla selezione delle cozze
differenziandole per dimensione allo scopo di formare nuove “reste”. Tali operazioni permettono
uno sviluppo maggiore e più uniforme dei mitili e un controllo della qualità degli stessi.
La professionalità degli operatori si esplica anche nella tradizionale preparazione dei vivai per
l’allevamento delle cozze. I vivai sono strutture fisse più o meno rettangolari, costituiti da pali che
emergono dall’acqua, collegati con un cavo al quale vengono appese, con l’ausilio di corde, le
calze di rete a maglia variabile, detta “resta”. Nella “resta” vengono inseriti i piccoli mitili che
tramite la ghiandola del “bisso” si fissano stabilmente e la utilizzano come supporto.
Articolo 7.
STRUTTURA DI CONTROLLO
Il controllo della conformità del prodotto al disciplinare é svolto da una struttura di controllo, come
stabilito all’articolo 11 del regolamento CE n. 510/2006. Tale struttura è l’organismo di controllo
CSQA Certificazioni Srl - Via San Gaetano, 74 – 36016 Thiene (VI) – ITALY - Tel. +39-0445-
313012 - Fax +39-0445-313070 – e-mail: csqa@csqa.it.
Articolo 8.
CONFEZIONAMENTO ED ETICHETTATURA
Confezionamento e commercializzazione
La Cozza di Scardovari, al momento della commercializzazione, deve presentare un guscio scuro
e resistente alla percussione; essa è commercializzata viva (in confezioni chiuse di rete,
sottovuoto o in atmosfera protettiva) o trasformata (surgelata con o senza guscio).
Le confezioni per la “Cozza di Scardovari DOP” - sacchetti chiusi a rete o confezioni di plastica o
altro materiale idoneo- dovranno essere sigillate in maniera tale che l’apertura della confezione
ne comporti la rottura del sigillo o della confezione stessa.
In etichetta devono essere indicate le diciture “Cozza di Scardovari” e “Denominazione d’origine
protetta”, eventualmente sostituibile con l’acronimo DOP. Deve inoltre essere riprodotto il logo
della DOP “Cozza di Scardovari” nonché il simbolo grafico comunitario della DOP.
Il logo distintivo della “Cozza di Scardovari DOP” é composto da una cozza aperta di colore blu
posta all’interno di un cuore di forma irregolare coi margini di colore blu.
Nella valva di destra della cozza è disegnata la parte edibile di colore arancione.
Esternamente al cuore nella parte superiore sinistra vi è la scritta “D.O.P.” di colore arancione,
mentre nell’area esterna laterale sinistra vi è la scritta “COZZA DI SCARDOVARI” di colore blu.
Il font del carattere utilizzato nel logo è il “Trebuchet MS Bold”, la percentuale della scritta rispetto
al logo è circa del 40%.