La zona di produzione della Cipolla Rossa di Tropea -Calabria- IGP
comprende, i terreni idonei ricadenti nel territorio amministrativo, tutto o in
parte, dei seguenti comuni calabresi:
a) provincia di Cosenza:
parte dei comuni di Fiumefreddo, Longobardi, Serra d'Aiello, Belmonte,
Amantea.
b) provincia di Catanzaro:
parte dei comuni di Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme,
Curinga.
c) provincia di Vibo Valentia:
parte dei comuni di Pizzo, Vibo Valentia, Briatico, Parghelia, Zambrone,
Zaccanopoli, Zungri, Drapia, Tropea, Ricadi, Spilinga, Joppolo, Nicotera
Sono tre le forme della Cipolla Rossa di Tropea:
- a trottola (cipolla rotonda di Tropea), dal sapore dolce, l'involucro esterno è di colore rosso acceso, l'interno ha un colore rosso vinaccia.
- tronco-conica dal sapore agrodolce;
- ovale di sapore forte.
Cipolla Rossa di Tropea IGP (foto www.tropea.biz)
Articolo 1.
Denominazione
La indicazione geografica protetta I.G.P. "Cipolla Rossa di Tropea –Calabria-”
designa i bulbi di cipolla rossa nella tipologia cipollotto, cipolla da consumo
fresco, cipolla da serbo, che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti
nel presente disciplinare di produzione ai sensi del Reg. 2081\92.
Articolo 2.
Descrizione del prodotto
La denominazione Cipolla Rossa di Tropea –Calabria- IGP individua i bulbi
della Specie Allium Cepa limitatamente ai seguenti ecotipi autoctoni, che si
distinguono in base alla forma e alla precocità di bulbificazione derivante
dall’influenza del fotoperiodo:
“Tondo Piatta” o primaticcia;
“Mezza Campana” o medio precoce;
“Allungata” o tardiva.
Si distinguono tre tipologie di prodotto:
1) Cipollotto:
a) colore: bianco-rosato - violaceo
b) sapore: dolce, tenero.
c) calibro: si rimanda ai vincoli previsti dalle norme comunitarie;
Il profilo merceologico del Cipollotto a I.G.P.comprende la Categoria I°.
2) Cipolla da consumo fresco:
a) colore: bianco-rosso fino al violaceo.
b) sapore: dolci e teneri
c) calibro: si rimanda ai vincoli previsti dalle norme comunitarie;
Il profilo merceologico della Cipolla da consumo fresco a I.G.P. comprende la
Categoria I°.
3) Cipolla da serbo:
a) colore: rosso-violaceo.
b) sapore: dolci e croccanti.
c) calibro: si rimanda ai vincoli previsti dalle norme comunitarie;
Il profilo merceologico della Cipolla da serbo a I.G.P. comprende la Categoria
I°.
Articolo 3.
Zona di Produzione
La zona di produzione della Cipolla Rossa di Tropea –Calabria- IGP
comprende, i terreni idonei ricadenti nel territorio amministrativo, tutto o in
parte, dei seguenti comuni calabresi:
a) provincia di Cosenza:
parte dei comuni di Fiumefreddo, Longobardi, Serra d'Aiello, Belmonte,
Amantea.
b) provincia di Catanzaro:
parte dei comuni di Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme,
Curinga.
c) provincia di Vibo Valentia:
parte dei comuni di Pizzo, Vibo Valentia, Briatico, Parghelia, Zambrone,
Zaccanopoli, Zungri, Drapia, Tropea, Ricadi, Spilinga, Joppolo, Nicotera.
Delimitazione area provincia di Cosenza.
Foglio 236 IV S.O. I.G.M. della Carta d’Italia -1959 Fiumefreddo Bruzio –
236 IV S.E. Monte Cucuzzo, 236 III N.E. Amantea.
La delimitazione dell'area ricadente nella provincia di Cosenza che va
da Fiumefreddo Bruzio ad Amantea ha per limite Nord il Torrente Bardano
dalla linea ferrata alla ex S.S. 18 tra il Km 358-359 in località Reggio -
Scornavacca nel comune di Fiumefreddo.
Da questo punto il confine risale costeggiando la sponda Nord del
Torrente Bardano per circa 1 Km per poi ridiscendere costeggiando la sponda
Sud fino ad incontrare la ex SS 18 e da qui per 2 Km fino ad arrivare agli inizi
del vallone Cordari.
Si risale dalla parte nord del vallone per circa 500 metri per
ridiscenderlo verso sud fino ad incontrare nuovamente la ex SS 18 in localita’
C. Aloe che delimita la zona ancora per 1 Km fino al torrente Agosto nei pressi
della località Tarifi.
Si risale costeggiando la sponda Nord del torrente anzidetto per 1 Km
fino all'incrocio della vecchia strada in localita’ Zagarone che porta alla località
S.Barbara; dall'incrocio si segue la strada verso Sud che porta alla località
S.Croce e si prosegue lasciando la vecchia strada in direzione Sud per circa 180
metri fino ad incontrare il Torrente S.Croce che delimita i territori comunali di
Longobardi e Belmonte Calabro.
Si ridiscende costeggiando la sponda Sud del torrente per circa 900
metri fino ad incontrare nuovamente la ex SS 18 nei pressi della località
Campo di Mare.
Da qui il confine segue verso Sud la ex SS 18 per circa 3 Km fino ad
arrivare al Torrente Verri e abbandonando la statale si segue una mulattiera
che porta nel territorio comunale di Amantea passando dalla località di Camolo
inferiore fino al Fiume Liceto in localita’ S.Giuseppe.
Si risale il fiume sulla sponda nord in diresione est per circa 1.5 km
per poi ridiscenderlo fino ad incontrare la strada comunale che collega
Amantea a S. Pietro in localita’ Cannavino.
Da qui attraversando il F. S. Maria, in localita’ Valle Archi passando
per S. Angelo attraverso la mulattiera, si incontra nuovamente la statale nei
pressi del Km 371. Si prosegue verso sud attraversando il T. Calcato fino al
centro abitato di S. Antonio in localita’ Marinella e abbandonando la ex S.S. 18
si prosegue con la mulattiera fino alla località S. Precopio, da qui seguendo la
sponda del T. Corallo in direzione ovest si incontra la statale che rappresenta il
limite sud di detta area.
Da detto limite si risale seguendo la mulattiera che attraversa C.
Corallo, Marincola arrivando in località Calcato alla periferia sud di Amantea
incontrando la ferrovia. Da questo punto la linea ferrata segna il limite di
coltivazione ovest fino ad incrociare il limite nord che chiude il perimetro di
detta area. In alcuni tratti, nel comune di Amantea, il limite di coltivazione
ovest si allontana di circa 100 metri dalla ferrovia in presenza di suoli
sabbiosi.
La delimitazione riparte a distanza di 250 m dalla sponda del torrente
Oliva dalla linea ferrata. Da qui si procede verso sud con la mulattiera
passando nei pressi del c. a. Viola ad est di Campora arrivando alla S.S. silana
di Cariati n.108 tra il Km 2 e 3.
Proseguendo verso sud per circa 500 metri, costeggiando la suddetta
statale si arriva al c.a. di C. Calogni e proseguendo , poi, con la mulattiera si
attraversa il c.a. Cas° Aurato, nei pressi della sponda nord del F.Torbido che
delimita il confine provinciale.
Seguendo tale confine si incrocia una mulattiera che percorsa in
direzione sud –ovest incrocia la ex S.S. Tirrenia n. 18 nei pressi del c.a. Torre
Vecchia e da qui si attraversano i c.a. di Quintieri, Ventura, la loc. Marina di
Ventura, S. Giuseppe fino al Vallone Sciabbica , dal quale proseguendo per la
mulattiera che attraversa Case De Luca e Ms. De Luca , s’ incrocia la ex S.S.
18 e la linea ferrata fino a Marina De Luca. Da questo zona si risale
costeggiando la linea di battigia ad una distanza di 200 m fino ad incrociare la
sponda del F. Oliva che chiude il limite nord di detta area.
Delimitazione area provincia di Catanzaro.
Foglio 236 III S.E. Nocera Terinese- Foglio 241 IV N.E. Nicastro
Parte dei terreni ricadenti nel comune di Nocera T. nella provincia di
Catanzaro vengono per continuità indicati nella descrizione precedente e
delimitati dai confini comunali e provinciali.
L'area che ricade nel comune di Falerna ha forma di un quadrilatero i
cui lati sono rappresentati a nord dal limite comunale di Falerna fino alla
località Marepitano, incrociando la mulattiera percorrendola in direzione Sud
per circa 1 Km fino a raggiungere il naturale confine del vallone, il lato ovest è
rappresentato dalla ex S.S. tirrenia inf. che rappresenta il lato che chiude il
quadrato.
L'area di coltivazione che ricade parzialmente nei territori
amministrativi di Gizzeria e Lamezia Terme ha per limite nord l’incrocio tra la
S.S. Tirrenia inf. N.18 e la strada comunale nei pressi del lago La Vota. La
strada comunale percorsa verso est, attraversando il torrente Casale , Torre S.
Caterina, contrada Specchi, il torrente Spilinga fino ad arrivare ad incrociare la
diramazione della S.S. Tirrenia nei pressi del Bastione di Malta. Da qui si
arriva alla statale nei pressi del Km 402 , giungendo all’incrocio di una
mulattiera che percorrendola in direzione sud attraversa la localita’ Passo di
Mandra e il c.a. Paradiso, il Torrente Bagni in localita’ Cafarone. Da questo
punto si procede in direzione sud-est per circa 600 m fino ad incrociare il
Torrente Cantagalli e andando verso sud si arriva vicino all’aeroporto che si
costeggia sul lato ovest per circa 200 m passando nei pressi della localita’
Generale e con la mulattiera si arriva ad incrociare il fiume Amato in localita’
Tregna. Si percorre la mulattiera verso sud attraversando Torre Amato in
localita’ Pagliarone e S. Nicola che segna il limite sud di detta area che
costeggia l’insediamento industriale della Sir. Da questo limite si risale verso
nord attraverso la mulattiera passando per la localita’ Praia e Torrazzo fino
all’incrocio con la strada comunale e superando il fiume Amato si prosegue
fino alla loc. Cafarone all’altezza della congiunzione T. Bagni e T. Cantagalli.
Con la mulattiera si arriva in localita’ Marinella e all’incrocio con la S.S.
Tirrenia n. 18 e della sua diramazione nei pressi di Gizzeria lido e torrente
Spilinga. Si prosegue lungo la statale verso nord fino ad incontrare ed
inglobare tutti i terreni della loc. Maricello e Lago la Vota chiudendo la
perimetrazione di detta area.
Delimitazione area provincia di Vibo Valentia.
Foglio 241 II N. O Filadelfia -245 I N.E bis Tropea - 241 III S.O. Briatico –
246 IV N.O Vibo Valentia
La delimitazione ha inizio nei pressi della Torre Mezzapraia, (comune
di Curinga – prov. Cz) ) seguendo il Canale Gagliato fino ad incontrare la linea
ferroviaria per circa 2 km, oltrepassando la stazione di Francavilla Angitola
arrivando al fiume Angitola.
Si lascia la ferrovia per seguire la S.S Tirrenia n.18 e l’attuale
autostrada A3 per circa 2 km passando nei pressi della località Marinella
giungendo vicino all’Istituto Nautico dal quale si risale verso Nord con una
linea ideale posta ad una distanza media di 100 metri dal mare fino ad arrivare
nuovamente a Torre di Mezzapraia, chiudendo il perimetro di confine.
La delimitazione dell'area da Vibo Valentia a Capo Nicotera ha inizio
dalla stazione FS di Trainiti, in località Porto Salvo, ad 1 km da Vibo Marina.
Si giunge alla fiumara Rizzuta nei pressi del c.a. di Conidoni e
risalendola dalla sponda nord fino a Sciconi si procede verso ovest seguendo
il confine amministrativo fino alla fiumara Murria nei pressi di Potenzoni
passando per la localita’ Don Nuro.
Da qui si risale la sponda nord di detta fiumara per circa 1,5 Km
attraversando la loc. Pilla e seguendo il confine comunale si arriva a Case
Cotura. Si procede per la strada provinciale e si arriva fino a Papaglioniti
proseguendo fino a Mesiano (frazione di Filandari) , da qui si procede con la
Strada provinciale dei Pioppi fino a localita’ Torre Galli di Caria (frazione di
Drapia) e si arriva con l’interpoderale a Serramondo , si segue il crinale del
Timpone che rappresenta il limite naturale della Piana di S. Lucia nel comune
di Drapia e poi alla strada che porta a Gasponi .Da qui procedendo per 5 km si
arriva a Brattirò attraversando il c.a. S. Agata e localita’ piana di Cosimo.
Seguendo la mulattiera che porta a Spilinga, si passa per località Petti
di Brattiro’ e Madonna delle Fonti fino ad arrivare al centro di Panaia, da qui
si percorre la strada comunale che porta a Coccorinello e Coccorino nei pressi
della galleria omonima nel territorio di Joppolo.
Proseguendo verso Sud si segue la fascia costiera fino ad incontrare la
strada secondaria che porta nei pressi della località Siroto passando per le
localita’ Quercia grande, Linasi e Joppolo.
Da Siroto si giunge a Nicotera attraversando l'ampia formazione
terrazzica sottostante l'altopiano del Poro attraversando il c.a. Preitoni, e la
localita’ Piana Pugliesa. Da Nicotera si percorre la strada comunale che
conduce al c.a. di Badia per circa 200 metri fino ad incontrare la mulattiera che
porta alla strada comunale passante per Fosso S.Giovanni attraversando fosso
S. Pietro e localita’ Fontanelle. .Da Fosso S.Giovanni, che costituisce il limite
sud-ovest della zona di coltivazione , si torna indietro verso nord seguendo la
mulattiera fino a Nicotera marina e da qui si arriva attraverso la strada
comunale che porta a Siroto all’altezza di Petti di Camata. Abbandonando la
strada e procedendo verso ovest per circa 1 km si arriva attraverso la strada
comunale nei pressi di Joppolo marina. Si risale attraversando la localita’
Poligari fino alla galleria di Coccorino.
Da qui si risale verso Nord seguendo la fascia costiera, osservando una
distanza che va dai 100 dalla linea di costa attraversando in ordine Ricadi, C.
Vaticano, Tropea, Parghelia, Zambrone, Briatico arrivando alla stazione di
Trainiti che chiude il limite di coltivazione della cipolla.
Articolo 4.
Origine del Prodotto
Diverse fonti storiche e bibliografiche attribuiscono l’introduzione della cipolla
nel bacino mediterraneo ed in Calabria prima ai Fenici e dopo ai Greci
diffondendosi in quel tratto di costa tra i mari “lametino” e “viboneto” che va
da Amantea a Capo Vaticano ( Strabone lib.6 e Aristotile lib.7 De Repubblica).
Ben apprezzata nel Medio Evo e nel Rinascimento, considerata principale
prodotto dell’alimentazione e dell’economia locale veniva barattata in loco,
venduta ed esportata via mare in Tunisia, Algeria e Grecia.
Citazioni si rilevano negli scritti dei numerosi viaggiatori che arrivano in
Calabria fra il ‘700 e l’800 e visitando la costa tirrenica da Pizzo a Tropea,
parlano delle comuni Cipolle Rosse di Tropea.
La cipolla rossa di Troppa -Calabria si diffonderà con maggiore impulso nel
periodo borbonico, verso i mercati del nord Europa, diventando in breve
ricercata e ben apprezzata così come racconta G.Valente. e Marafioti, Barrio,
Fiore in Studi sulla Calabria di Leopoldo Pagano (1901) che riferisce pure
sulla forma del bulbo e delle rosse bislunghe di Calabria ed i primi ed
organizzati rilevamenti statistici sulla coltivazione della cipolla in Calabria
sono riportati nell’Enciclopedia agraria Reda ( 1936 – 39).
Le caratteristiche merceologiche uniche che hanno conferito notorietà al
prodotto a livello nazionale, e soprattutto il valore storico e culturale nell’area
considerata ancora oggi vivo e presente nelle pratiche colturali, in cucina, nelle
quotidiane espressioni idiomatiche e nelle manifestazioni folcloristiche, hanno
reso il prodotto stesso oggetto di imitazioni e contraffazione della
denominazione.
Ne consegue la necessità di tutelare la denominazione geografica e di creare un
sistema di certificazione che garantisca allo stesso tempo la tracciabilità delle
varie fasi di produzione. Pertanto i produttori della “ Cipolla Rossa di Tropea –
Calabria” e le particelle catastali su cui si coltiva, verranno iscritti in appositi
elenchi gestiti dall’organismo di controllo di cui al successivo art. 7. Lo stesso
organismo, accreditato presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
definirà le modalità di iscrizione nei suddetti elenchi e dei controlli affinché il
prodotto IGP sia rispondente alle prescrizioni del disciplinare.
Articolo 5.
Metodo di ottenimento del prodotto
Le operazioni di semina per la "Cipolla Rossa di Tropea –Calabria- " vengono
effettuate a partire da agosto, direttamente in vivaio, in campo o in
contenitori alveolari.
Il trapianto si effettua da ottobre a gennaio per la cipolla precoce e gennaio/marzo
per la tardiva, quando le piantine nel vivaio hanno raggiunto 15 cm di
altezza e 4-5 foglie.
Per la produzione del cipollotto si pratica indifferentemente la semina diretta,
il trapianto di semenzali o quello di bulbi dell’annata precedente accuratamente
conservati, posti a dimora nel terreno da agosto in poi.
I sesti di impianto in funzione del terreno e della tecnica colturale variano da 4
-20 cm sulla fila a 10 – 22 cm nell’interfila con densità variabile da 250.000
piante\ ettaro a 900.000 piante \ ettaro , quest’ultima con 4 bulbi per foro ad
attecchimento definitivo.
Tra le ordinarie operazioni colturali si ricorre all’irrigazione variabile in
funzione dell’andamento pluviometrico e del tipo di terreno.
Successivamente alla raccolta i bulbi dei cipollotti devono subire
l’eliminazione della tunica esterna sporca di terra, la spuntatura delle code a 40
cm e quindi essere posti in cassette disposti in fascetti.
Per la cipolla da consumo fresco i bulbi privati dalla tunica esterna vengono
sottoposti all'eventuale taglio delle code se superano i 60 cm e poi riuniti in
fasci di 5-8 kg e posti in cassoni o cassette.
Per la cipolla da serbo i bulbi vengono deposti in andane sul terreno
coprendoli con le stesse foglie e lasciandoli un tempo variabile da 8 a 15
giorni per farli asciugare, far acquisire compattezza, resistenza ed una
colorazione rosso vivo. I bulbi una volta disidratati possono essere scollettati
o, mantenendo le code, destinati alla produzione di trecce.
Articolo 6.
Legame con l’ambiente
Per la produzione della "Cipolla Rossa di Tropea –Calabria- " sono idonei tutti
i terreni sabbiosi o tendenzialmente sabbiosi, di medio impasto, a tessitura
franco –argillosa o limosa che corrono lungo la fascia costiera o che
costeggiano fiumi e torrenti, di origine alluvionale che seppur ghiaiosi non
limitano lo sviluppo e l'accrescimento del bulbo.
I terreni costieri sono idonei alla coltura della cipolla precoce da consumo
fresco , quelli di aree interne, di natura argillosa e franco-argillosa sono adatti
alla tardiva da serbo.La cipolla da sempre è stata presente nell’alimentazione
degli agricoltori e nelle produzioni locali, già il viaggiatore in Calabria
dr. Albert nel 1905 in visita a Tropea è impressionato dalla miseria dei
contadini che mangiano solo cipolla.
Nei primi del ‘900 la "Cipolla Rossa di Tropea –Calabria- " abbandona la
coltivazione dei piccoli giardini e degli orti familiari per passare a estensioni
considerevoli nel 1929 con l’acquedotto della Valle Ruffa che consente
d’irrigare ed avere rese maggiori e miglioramento della qualità.
Alla prima produzione organizzata nei territori di Tropea , Parghelia, Briatico
e Zambrone, Ricadi ed il suo interno si è successivamente aggiunto, con forte
impulso il territorio costiero a Nord del Golfo di S.Eufemia, individuabile tra i
comuni di Gizzeria e Longobardi, con particolare sviluppo tra Amantea –
Campora, Nocera.
Oggi come allora, la cipolla rossa è presente negli orti familiari come nelle
grandi estensioni , nel paesaggio rurale ,nell’alimentazione e nei piatti locali e
nelle tradizionali ricette.
Articolo 7.
Areale di condizionamento del prodotto
Tutte le operazioni di condizionamento devono avvenire presso l’area di
produzione descritta nell’art. 3, a garanzia della tutela, della tradizione e della
tracciabilità.
Articolo 8.
Organismo di controllo
Il controllo sulla rispondenza del prodotto al presente disciplinare, sarà svolto
da un organismo conforme a quanto stabilito dall’art.10 del Reg. CEE 2081/92.
Articolo 9.
Etichettatura e caratteri commerciali del prodotto
All'atto dell'immissione al consumo i bulbi con l'indicazione geografica
protetta "Cipolla Rossa di Tropea –Calabria-” devono presentare le
caratteristiche previste per la I ° categoria delle norme comuni di qualità.
Per l'immissione al consumo i bulbi designati dalla I.G.P. "Cipolla Rossa di
Tropea –Calabria-” devono essere confezionati secondo le seguenti modalità:
- I cipollotti si riuniscono in fascetti e posti in cassette di cartone, plastica o
legno, pronti per la vendita.
- La cipolla da consumo fresco è raccolta in mazzi da 5-8 kg posti in cassoni e
cassette.
Per le cipolle da serbo, il confezionamento, di peso variabile fino ad un
massimo di 25 Kg, avviene in sacchetti o cassette.
Il numero dei capi per formare le trecce parte, indipendentemente dal calibro,
da un minimo di 6 bulbi e per uno stesso imballaggio il numero ed il peso
devono essere uniformi.
Sui contenitori devono essere indicati, in caratteri di stampa doppi rispetto a
tutti gli altri, le diciture "Cipolla Rossa di Tropea –Calabria-” I.G.P.
accompagnata dalla specificazione della tipologia "cipollotto" , "cipolla da
consumo fresco" , "cipolla da serbo" e dal marchio.
Sui contenitori devono essere, altresì, riportati tutti gli elementi atti ad
individuare il nome, la ragione sociale e l’indirizzo del confezionatore, il peso
netto all'origine, nonché eventuali indicazioni complementari ed accessorie non
aventi carattere laudativo e non idonee a trarre in inganno il consumatore sulla
natura e le caratteristiche del prodotto.
I Cipollotti e le cipolle da consumo fresco riuniti in fasci, nonché le cipolle da
serbo in treccia, all'immissione al consumo, porteranno un adesivo recante il
logo ed il marchio tale da renderli perfettamente riconoscibili.
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista dal
presente disciplinare di produzione, ivi compresi gli aggettivi: dolce, croccante,
tenera, non piccante, genuina, tipica.
E' tuttavia consentito l'uso di nomi, ragioni sociali, marchi privati purché non
abbiano significato laudativo che possa trarre in inganno il consumatore.
Il marchio è rappresentato dalla rupe di Tropea su cui si eleva il Santuario
Benedettino di Santa Maria dell'Isola. Il logo si presenta costituito dalle
seguenti colorazioni e particolarità elaborate facendo riferimento alla
Tavolozza colori Pantone “Matching system –lucidi” così come sotto riportato:
1. cielo -pantone 304 cvc-;
2. mare -pantone 2985 cvc-;
3. vegetazione -pantone 349 cvc-;
4. rupe -pantone 149 cvc-;
5. spiaggia -pantone 1205 cvc-;
6. santuario -pantone 1595 cvc-;
7. muro che circonda lo spiazzo antistante -pantone 1595 cvc-;
8. tetto del santuario -pantone 131 cvc-;
9. spiazzo antistante il santuario e scale -pantone 1205 cvc-;
10. denominazione dell’I.g.p. riportata in alto nel cielo in posizione centrale
-pantone red 032 cvc-;
11. la denominazione dell’I.g.p. riportata in alto nel cielo in posizione
centrale presenta carattere “Engravrs Roman BT”, stile Normale e
dimensione 28;
12. cipolle poste nella parte bassa destra del logo -pantone red 032 cvc- e -
pantone 106 cvc-;
13. contorno logo e apertura grotta della rupe -pantone hexachrome black
cvc-.
Articolo 10.
Commercializzazione prodotto trasformato
I prodotti per la cui preparazione è utilizzata la "Cipolla Rossa di Tropea –
Calabria-” I.G.P., anche a seguito di processi di elaborazione e di
trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezioni recanti il
riferimento alla detta Indicazione Geografica senza l’apposizione del logo
comunitario, a condizione che:
- Il prodotto a Indicazione Geografica Protetta, certificato come tale,
costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica;
- Gli utilizzatori del prodotto a indicazione geografica protetta siano
autorizzati dai titolari del diritto di proprietà intellettuale conferito dalla
registrazione dell’I.G.P. riuniti in Consorzio incaricato alla tutela dal
Ministero delle Politiche Agricole. Lo stesso consorzio incaricato
provvederà anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul
corretto uso della indicazione geografica protetta. In assenza di un
Consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal
Mipaf in quanto autorità nazionale preposta all’attuazione del Reg.
(CEE) 2081/92.
L’utilizzazione non esclusiva dell’Indicazione Geografica Protetta consente
soltanto il suo riferimento, secondo la normativa vigente, tra gli ingredienti del
prodotto che lo contiene, o in cui è trasformato o elaborato.
Modifica del Disciplinare di produzione
Nel maggio 2012 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la domanda di modifica del disciplinare di produzione della denominazione “Cipolla Rossa di Tropea Calabria” IGP. Il tradizionale ortaggio calabrese, conosciuto per la tenerezza dei bulbi, la dolcezza e la particolare digeribilità.
Le modifiche richieste riguardano il metodo di ottenimento e sono relative: alle modalità di spuntatura delle code dei bulbi con l’inserimento di un taglio variabile, anche per la cipolla da consumo fresco; alle modalità di preparazione del prodotto al confezionamento al fine di permettere maggiore flessibilità nella scelta delle dimensioni delle confezioni e far fronte alle nuove esigenze del mercato in materia di packaging.