La zona di produzione della «Carota dell'Altopiano del Fucino» è l'intero comprensorio dell'Altopiano del Fucino, in provincia de L’Aquila. La delimitazione viene individuata dalla Strada Provinciale Circonfucense e include porzioni di territorio, suddivise da strade interpoderali ed appezzamenti numerati, appartenenti ai seguenti Comuni della provincia di L'Aquila: Avezzano e frazioni, Celano e frazioni, Cerchio, Aielli, Collarmele, Pescina e frazioni, S.Benedetto dei Marsi, Gioia nei Marsi e frazioni, Lecce dei Marsi, Ortucchio, Trasacco e Luco dei Marsi.
Il prosciugamento del Lago del Fucino, considerato il terzo lago d’Italia per estensione, già tentato in epoca romana, fu realizzato solo alla fine dell’800 dal principe Alessandro Torlonia. Il lavoro diede vita ad una conca fertile di ben 13.000 ettari interamente pianeggiante, fiancheggiata da cime che arrivano anche ai 2.500 metri di altitudine; un territorio giovane, quindi, altamente produttivo e poco contaminato che, grazie alla natura del terreno ed al clima particolarmente favorevole, riesce a trasmettere agli ortaggi peculiarità organolettiche e nutrizionali tali da essere apprezzate e riconosciute dai consumatori europei. In particolare, la coltivazione delle carote in pieno campo, in quest’area, è iniziata nel 1950; i notevoli redditi assicurati dalla coltura hanno destato l’interesse degli agricoltori, che hanno così inserito la carota nella rotazione colturale classica in uso nell’Altopiano del Fucino. Insieme ai benefici economici, la coltivazione della carota ha determinato un allungamento della rotazione colturale, riducendo notevolmente lo sviluppo di fitopatologie e la stanchezza del terreno, che arrecavano molteplici problemi alle colture del Fucino.
Il prodotto si caratterizza per presenta una radice di forma prevalentemente cilindrica, con punta arrotondata, priva di peli radicali e senza cicatrici profonde nei punti di emissione del capillizio. Il colore è arancio intenso; l’epidermide è liscia e la polpa estremamente croccante.
La Carota dell'Altopiano del Fucino ha un sapore dolce e corposo e una polpa particolarmente croccante.
Carota dell'Altopiano del Fucino IGP
Articolo 1.
Nome del Prodotto
L'indicazione geografica protetta "Carota dell'Altopiano del Fucino", è riservata alle carote
prodotte nel comprensorio dell'Altopiano del Fucino che rispondono ai requisiti stabiliti dal presente
Disciplinare di Produzione, redatto sulla base delle disposizioni di cui al Reg. CEE n. 2081/92.
Articolo 2.
Varietà coltivate
L' IGP "Carota dell'Altopiano del Fucino" designa le carote delle cultivars della specie"Daucus carota L.", prodotte nella zona delimitata dal successivo art. 3 del presente disciplinare, e
derivanti dalle seguenti varietà: MAESTRO (Vilmorin); PRESTO (Vilmorin); CONCERTO
(Vilmorin); NAPOLI (Bejo); NÁNDOR (Clause); DORDOGNE (SG).
Il prodotto deve avere le caratteristiche di seguito elencate:
forma: -cilindrica con punta arrotondata, assenza di peli radicali;
colore: -arancio intenso compreso il colletto;
contenuto: - saccarosio >3%;
beta carotene >100 mg/Kg;
acido ascorbico > 5 mg/Kg;
- proteine > 1,2%;
- fibra > 1,2%
proprietà fisiche: croccantezza della polpa e rottura vitrea;
Per tutte le varietà la categoria commerciale deve essere Extra e Prima.
Articolo 3.
Zona di produzione
La zona di produzione della "Carota dell'Altopiano del Fucino" di cui al presente disciplinare è
l'intero comprensorio dell'Altopiano del Fucino. La delimitazione viene individuata dalla Strada
Provinciale Circonfiicense e include porzioni di territorio, suddivise da strade interpoderali ed
appezzamenti numerati, appartenenti ai seguenti Comuni della provincia di L'Aquila: Avezzano e
frazioni; Celano e frazioni; Cerchio; Aielli; Cullarmele; Pescina e frazioni; S.Benedetto dei Marsi; Gioia
nei Marsi e frazioni; Lecce dei Marsi; Ortucchio; Trasacco; Luco dei Marsi.
Per la delimitazione dei confini sono state utilizzate le carte IGM 1:25.000 della Regione
Abruzzo ricadenti nei fogli: F0 n. 145 11° - F0 n. 146 IIIo - F0 n. 151 Io- F0 n. 152 IVo
PERIMETRAZIONE DELL'AREA
-Altopiano del Fucino-
Partendo da Avezzano (AQ), percorrendo la strada Via Fucino in direzione sud fino al Km 2 si
incontra il semaforo di Borgo Via Nuova, svoltando immediatamente a sinistra ci si immette sulla
strada Circonfiicense di cui al comma 1 del presente articolo. Durante il percorso, che riporterà
esattamente al punto di partenza, si incontra la località Caruscino, si prosegue attraversando gli incroci
di Str. 7, Str. 8, Str. 10, Str. 11 fino a Paterno di Avezzano località Pietragrossa, si prosegue sempre fino
alla casa di guardia n. VI di Borgo Str. 14. Senza lasciare la strada Circonfucense si prosegue
attraversando gli incroci di Str. 17, Str. 18, Str. 19, Str. 20 fino ad arrivare a S. Benedetto dei Marsi
incrocio di Str. 22. Si prosegue attraversando gli incroci di Str. 23, Sr. 24, Str. 25, Str. 26, Str. 27 fino ad
arrivare al Comune di Ortucchio incrocio di Str. 28. Si prosegue attraversando gli incroci di Str. 29, Str.
30, Str. 31, Str. 32 in località Balzone fino ad arrivare al Comune di Trasacco incrocio di Str. 36.
Proseguendo e costeggiando sempre il Canale Allacciante Meridionale si attraversano gli incroci di
Str.37, Str. 38, Str. 39, Str. 40 fino al Comune di Luco dei Marsi, si oltrepassa il paese e si prosegue
attraversando gli incroci di Str. 43, Str. 44, Str. 45 fino ad arrivare a Borgo Incile Str. 1. Proseguendo
ancora si incontra l'ex Zuccherificio di Avezzano fino ad arrivare all'incrocio di Via Fucino, punto di
partenza.
Articolo 4.
Origine del prodotto
La coltivazione delle carote in pieno campo è iniziata, nell'Altopiano del Fucino nel 1950.
I notevoli redditi assicurati dalla coltura hanno destato l'interesse degli agricoltori, che hanno
così inserito la carota nella rotazione colturale classica in uso nell'Altopiano del Fucino.
Insieme ai benefici economici, la coltivazione della carota ha determinato un allungamento
della rotazione colturale, cosa che ha ridotto notevolmente fenomeni negativi come le proliferazioni di
patologie o il fenomeno della stanchezza del terreno che tanti problemi arrecavano alle colture del
Fucino. Al riguardo è da sottolineare come il controllo dei nematodi della patata e della barbabietola da
zucchero sia oggi affidato alla corretta rotazione colturale, resa possibile anche grazie all'introduzione
della carota, contrariamente a quanto si faceva in passato con trattamenti nematocidi, effettuati con
fumigazioni.
II successo raggiunto da tale coltura, che la pone come coltivazione di punta trainante tutto il
comparto orticolo dell'Altopiano del Fucino, è individuabile anche nel grado di preferenza e nella
notorietà che questa produzione riscontra nei mercati nazionali ed esteri. Una notorietà che induce
molti operatori a far uso della denominazione di Origine "Fucino" per commercializzare prodotto
proveniente da altre aree di produzione.
Ne consegue, pertanto, la necessità di garantire l'origine del prodotto, mediante procedure che
assicurino la tracciabilità delle varie fasi di produzione, ed il controllo dei produttori e delle particelle
catastali su cui si coltiva la carota del Fucino iscritti in appositi elenchi. I predetti controlli verranno
svolti da un organismo conforme a quanto riportato al successivo art. 7. Lo stesso organismo,
accreditato presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, dovrà verificare anche la rispondenza
del prodotto "Carota dell'Altopiano del Fucino IGP" alle prescrizioni del disciplinare.
Articolo 5.
Terreni — Semine - Tecniche colturali — Raccolta e Lavorazione
Terreni
I terreni destinati alla coltivazione della carota dovranno essere ubicati nella zona di produzione
di cui al precedente art. 3.
Nella preparazione degli impianti si procede con:
- aratura ;
- fresatura per l'affinamento della superficie;
- rullatura per consentire una profondità di semina costante;
- non è consentita la concimazione diretta mediante letamazione onde evitare fenomeni di
imbrunimento delle radici a causa della decomposizione della sostanza organica durante il
ciclo vegetativo.
Semine
La semina è esclusivamente meccanica per garantire uniformità di distribuzione e densità
colturale ottimale dei semi. Si provvede a mettere a dimora il seme in interfile di 35-40 cm, mentre
sulla fila il seme è distribuito su bande della larghezza di 5 - 7 cm oppure in file binate continue.
Il seme è posto ad una profondità variabile dai 0.5 ai 1,5 cm.
L'avvicendamento o rotazione colturale da osservare obbligatoriamente è minimo di 4 anni.
Tecniche colturali
Eseguite normalmente a macchina, le operazioni colturali si effettuano facendo attenzione a
non danneggiare le radici o costipare eccessivamente il terreno nelle interfile.
Sono comunque prescritte:
-almeno una sarchiatura per consentire il controllo delle infestanti e la riduzione di compattezza
del terreno per assicurare uno sviluppo armonioso della radice senza strozzature o piegamenti;
-almeno una rincalzatura per evitare fenomeni di inverdimento del colletto.
Irrigazioni
Le irrigazioni vanno effettuate con modesti ma frequenti volumi di adacquamento che non
superano i 400 mc/ha per intervento, il sistema usato è per aspersione.
Nel periodo estivo (luglio, agosto), le irrigazioni, se necessarie, vengono effettuate durante le ore
notturne o al massimo nelle prime ore del mattino; tale scelta si rende necessaria per evitare danni alle
piante a causa delle elevate temperature e della forte ventosità diurne che caratterizzano l'Altopiano del
Fucino.
Raccolta e lavorazione
La raccolta è praticata valutando gli stadi di maturazione più idonei in funzione della
destinazione del prodotto e della tipologia di confezionamento; essa si effettua nel rispetto delle norme
di qualità fissate dalla regolamentazione comunitaria e delle caratteristiche di cui all'art. 2 del presente
disciplinare.
Un prodotto da destinare alla conservazione dovrà essere raccolto a sviluppo ultimato e non
prima del termine previsto per la cultivar.
Inoltre si dovrà tener conto dell'andamento climatico per garantire conservabilità e
mantenimento delle caratteristiche qualitative ed organolettiche. Pertanto durante il periodo estivo
(luglio, agosto) la raccolta si effettua nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio così da evitare
l'esposizione al sole del prodotto.
Appena raccolte, le carote devono essere trasportate, entro quattro ore, nei centri di
condizionamento, dove, prima del lavaggio e confezionamento, subiscono un raffreddamento utile a
garantire loro il mantenimento delle caratteristiche di croccantezza, colore dell'epidermide e sapore.
Caratterístiche del Prodotto
Le carote ammesse a tutela, all'atto della commercializzazione, devono avere le seguenti caratteristiche
minime:
• forma della radice prevalentemente cilindrica con punta arrotondata, priva di peli radicali e
assenza di cicatrici profonde nei punti di emissione del capillizio, epidermide liscia, colore
arancio intenso su tutta la radice;
• dimensioni e peso delle radici tali da soddisfare le norme comuni di qualità e confezionamento
fissate dalla normativa comunitaria.
Articolo 6.
Legame con l'ambiente
La diffusione della coltivazione nel territorio suddetto si identifica negli oltre 2000 ha investiti
a carota. La produzione si attesta su circa 1,5 milioni di quintali annui, che rappresenta mediamente il
30% della produzione nazionale, il 5% della produzione europea e ľ l% di quella mondiale.
La grandissima disponibilità di prodotto ha favorito, limitatamente all'area considerata, attività
correlate di condizionamento e confezionamento del prodotto nonché la realizzazione di impianti di
trasformazione della carota sia in cubetti che in succhi. Tutto ciò ha contribuito a creare un sistema che
associa alle ottime caratteristiche pedoclimatiche dell'area, il notevole grado di specializzazione degli
operatori di settore, sia essi coltivatori che commercianti e il notevole patrimonio di strutture di
lavorazione che assicurano all'area la notorietà di area caroticola per eccellenza.
Articolo 7.
Controlli e vigilanza
I controlli e la vigilanza saranno garantiti da un Organismo conforme all'art. 10 del Reg.
CEE2081/92.
Articolo 8.
Confezionamento ed etichettatura
II prodotto deve essere posto in vendita in appositi imballaggi nuovi, realizzati in legno, cartone
o plastica distinto da apposita etichetta riportante le seguenti indicazioni:
La denominazione "CAROTA DELL'ALTOPIANO DEL FUCINO" IGP INDICAZIONE
GEOGRAFICA PROTETTA, realizzata a caratteri almeno doppi a quelli di ogni altra iscrizione. Sulle
confezioni di cui sopra devono essere apposti tutti gli elementi atti ad individuare nome, ragione
sociale, indirizzo dell'azienda produttrice/confezionatrice e quant'altro previsto dalle norme in materia.
E' vietata qualsiasi qualificazione aggiuntiva diversa da quella prevista dal presente disciplinare.
Articolo 9.
Utilizzo della denominazione geografìca protetta per i prodotti derivati
I prodotti per la cui elaborazione è utilizzata come materia prima la "Carota dell'Altopiano del
Fucino IGP", anche a seguito di processi di elaborazione e di trasformazione, possono essere
immessi al consumo in confezioni recanti il riferimento a detta denominazione, senza l'apposizione
del logo comunitario, a condizione che:
la "Carota dell'Altopiano del Fucino IGP" certificata come tale, deve costituire il
componente esclusivo della categoria merceologica di appartenenza;
gli utilizzatori della "Carota dell'Altopiano del Fucino IGP" siano iscritti in apposito
registro attivato, tenuto ed aggiornato dall'organismo autorizzato dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali e dallo stesso controllati limitatamente alla denominazione
protetta.
L'utilizzazione non esclusiva della "Carota dell'Altopiano del Fucino IGP" consente soltanto il
suo riferimento, secondo la normativa vigente, tra gli ingredienti del prodotto che lo contiene o in cui è
trasformato o elaborato.
Articolo 10.
Logo
II marchio di identificazione è rappresentato, nella parte superiore, dalla scritta di colore verde
Pantone P.C.S. (S 274-1 CVS), bordato di nero. Carota dell'Altopiano del Fucino, carattere Cooper
blk hd bt, con evidente andamento sinuoso come a rappresentare un'altura nella parte centrale della
scritta (Altopiano) e una più bassa nella parte finale (Fucino). Nella parte sottostante, la scritta
-INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA, carattere Anal rounded mt bold, di colore bianco
ottenuto dal contorno con riempimento di colore blu, Pantone reflex blue. A sinistra delle scritte il logo
I.G.P. della CE.