Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Leccinum vulpinum Watling
Sinonimo: Boletus vulpinus (Watling) Hlaváček
Cappello: fino a 20 cm, da emisferico a convesso, regolare, asciutto in superficie; da leggermente vellutato a liscio opaco; da rosso mattone fino a brunastro rosso; cuticola debordante annessa, frangiata.
Tubuli:
grigiastro-chiari, poi grigio-bruni con sfumature bruno-rossicce, molto lunghi.
Pori: bianco-grigi, brunastri da vecchi, piuttosto piccoli, rotondeggianti.
Gambo: 7-13 x 2-4 cm, di media lunghezza, quasi cilindrico, attenuato in alto, alle volte anche piuttosto tozzo (relativamente al gruppo cui appartiene questa specie), ricoperto da piccole squamosità grigio-brunastro-nerastre; sul fondo quasi sempre con sfumature azzurro blu.
Carne: biancastra con tendenza a virare lentamente verso il colore rosa rosso, specialmente nel gambo; inodore; sapore dolciastro.
Spore: lisce, fusiformi, ellittiche, giallo-brunastre in massa.
Leccinum vulpinum Watling (foto www.nagrzyby.pl)
Relazione con l'ambiente vegetale circostante: fungo simbionte.
Cresce in boschi di conifere o misti, associato al pino; alcuni autori differenziano la forma crescente in associazione con Picea abies, cui è stato attribuito il nome di Leccinum vulpinum f.ma piceinum.
Commestibile.