Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Amanita citrina (Schaeff.) Pers.
Sinonimi: Agaricus citrinus - Amanita mappa
Nomi volgari: Tignosa paglierina - Agarico citrino
Cappello: 4-10 cm, carnoso, da emisferico a piano, di colore giallo con varie tonalità (tutto bianco nella varietà alba), coperto da verruche piatte e irregolari, prima biancastre poi brunastre. Cuticola viscosa e brillante.
Lamelle: biancastre, fitte, generalmente libere.
Gambo: 6-12 x 07-1,5 cm, cilindrico, prima pieno poi cavo, bianco o giallastro, striato al di sopra dell'anello, con grosso bulbo biancastro imbrunente, sul quale aderisce una volva marginata.
Carne: bianca o appena giallina sotto la cuticola, consistente. Odore di ravanello e sapore dolciastro.
Spore: bianche.
Amanita citrina (foto www.northamptonshirewildlife.co.uk)
Relazione con l'ambiente vegetale circostante: fungo simbionte. Il nome deriva dal latino "citrinus", per il colore del cappello. Frequente nei boschi di conifere e latifoglie in suoli acidi, in autunno. Un tempo veniva considerata mortale al pari dell'Amanita phalloides. L'esperienza ha dimostrato che le gravi intossicazioni sono state causate da forme giallastre della phalloides e non dalla citrina. Cotto è un mediocre commestibile, ma se ne sconsiglia l'uso per evitare tragici errori.
Commestibile, anche se ne sconsiglia l'uso per evitare tragici errori.