La zona di produzione del vino “Teroldego Rotaliano” comprende la porzione del Campo Rotaliano, ricadente nei comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona e nella frazione di Grumo del comune di S. Michele all’Adige (in Provincia di Trento).
Coltivazione della vite e produzione di vino fanno da sempre parte del bagaglio culturale della
regione; lo testimoniano numerosi ritrovamenti archeologici e documenti storici che coprono un
arco temporale che va dall’Età del Bronzo ai giorni nostri.
Testimonianze sull’attività viticola ed enologica in epoca romana sono state ritrovate anche
all’interno della zona di produzione del vino in questione.
La più antica citazione sulla coltivazione del vitigno Teroldego in provincia di Trento risale
all’anno 1480 mentre successive e ripetute citazioni sul vino Teroldego sono contenute nelle
Cronache del Concilio di Trento scritte da Michelangelo Mariani nel 1673. Tali citazioni
riconducono il vino Teroldego alla zona di produzione del “Teroldego Rotaliano”, elemento
testimoniato anche dal toponimo “alle Teroldeghe” presente nel comune di Mezzolombardo e
documentato sin dal XV/XVI secolo.
Da quanto sopra si evince inconfutabilmente che:
- il vitigno Teroldego è coltivato nella zona da tempo immemorabile;
- già nei secoli scorsi il vino Teroldego era fra i più qualificati ed apprezzati vini della Regione;
- il vino, già nell’antichità, era noto con il nome proprio del vitigno.
L’uso di qualificare il Teroldego con il nome geografico “Rotaliano” è relativamente più recente e
nasce dall’esigenza, manifestatasi nell’ultimo dopo guerra, di contraddistinguere il prodotto
originale della zona di produzione da vini similari.
“Teroldego Rotaliano” è quindi il nome impiegato per designare il vino ottenuto dalle uve del
vitigno Teroldego, prodotte nel Campo Rotaliano.
La coltivazione della vite rappresenta nell’area in questione un elemento caratterizzante del
paesaggio ed un importante elemento di tutela del territorio. Il geografo ed irredentista trentino
Cesare Battisti, agli inizi del secolo scorso, definì il Campo Rotaliano “il più bel giardino vitato
d’Europa”.
La coltivazione della vite ha rappresentato, e rappresenta tuttora, la prevalente - quando non
esclusiva - fonte di reddito per generazioni di famiglie contadine della zona.
La denominazione di origine controllata “Teroldego Rotaliano” è riservata al vino che risponde alle
condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Teroldego Rotaliano (nel tipo rosso o Rubino)
- Teroldego Rotaliano (nel tipo rosato o kretzer)
- Teroldego Rotaliano superiore e superiore riserva
Piana Rotaliana (foto www.cantinarotaliana.it)
Grappolo di Teroldego (foto www.la-vis.com)
Il vino “Teroldego Rotaliano” deve essere ottenuto dalle uve provenienti dal vitigno Teroldego.
Il vino “Teroldego Rotaliano” all’atto della immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
Teroldego Rotaliano (nel tipo rosso o Rubino):
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 21 g/l.
Teroldego Rotaliano (nel tipo rosato o kretzer):
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19 g/l.
Teroldego Rotaliano superiore e superiore riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22 g/l.
Il vino “Teroldego Rotaliano” all’atto della immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
Teroldego Rotaliano (nel tipo rosso o Rubino):
colore: rosso rubino piuttosto intenso, talora con orli violacei;
odore: caratteristico, gradevolmente di fruttato, particolarmente intenso;
sapore: asciutto, sapido, leggermente amarognolo, con lieve gusto di mandorla, un po’ di corpo e
leggermente tannico.
Teroldego Rotaliano (nel tipo rosato o kretzer):
colore: rosato, tendente al granato;
odore: caratteristico, gradevolmente di fruttato;
sapore: asciutto, sapido, leggermente amarognolo, con lieve gusto di mandorla.
Teroldego Rotaliano superiore e superiore riserva:
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al rosso mattone;
odore: gradevole, etereo caratteristico e persistente;
sapore: asciutto, sapido, pieno con piacevole retrogusto amarognolo, un po’ tannico, armonico.
Si accompagna bene con bolliti, arrosti, brasati, carni grigliate, selvaggina e formaggi stagionati; giovane va servito a 16-18°C, invecchiato a 18°C.