L'indicazione geografica tipica "Marmilla" è riservata ai seguenti vini:
bianchi, anche nella tipologia frizzante;
rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello;
rosati, anche nella tipologia frizzante.
La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l'indicazione geografica tipica "Marmilla" comprende l'intero territorio amministrativo dei seguenti comuni: Collinas, Furtei, Pabillonis, Samassi, Sanluri, Sardara, Serrenti, Villamar, Villanovaforru, in provincia del Medio Campidano, e dei comuni di: Baressa, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Morgongiori, Pompu, Simala, Siris, in provincia di Oristano.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che contribuiscono ad
ottenere il vino “IGT Marmilla”.
La regione della Marmilla è stata abitata fino dai tempi più antichi come testimoniano i numerosi
monumenti di età nuragica presenti nella zona. Del periodo cartaginese resta la fortezza di Santu
Antine a Genoni, mentre in età romana rivestirono una certa importanza i centri di Biora (attuale
Serri) e Valentia (attuale Nuragus).
Varie sono le testimonianze della coltivazione della vite da vino in questi importanti sito
archeologici. La vite in Sardegna è sempre stata una coltura ad alta diffusione, nonostante fino a
pochi anni fa, sull’origine della cultura della vite si avessero notizie differenti.
Le numerose tipologie dei vitigni sardi coltivati in zona testimoniano le diverse culture che si sono
susseguite nel tempo in questo territorio. C’è chi sostiene che si sia sviluppata autonomamente, o
che sia stata introdotta dai Fenici, dai Cartaginesi e anche nel periodo romano era ben conosciuta.
Numerose ricerche sembrano confermare che già durante il periodo nuragico i sardi coltivassero la
vite e conoscessero il vino. Nel corso dei secoli vennero importati vitigni come il Cannonau, che
sembra essere uno dei vini più antichi del Mediterraneo e la Vernaccia che deriva dal termine latino “vite vernacula” ossia “originaria del luogo”, di cui esistono riscontri della sua esistenza già nella
città di Tharros, il centro punico-romano di cui oggi possiamo ammirare i resti nella penisola del
Sinis. Nel periodo giudicale la regione appartenne al Regno di Arborea (curatorie di Marmilla e di
Part'e Alenza) e al Giudicato di Cagliari (curatorie di Siurgus).
Nel periodo giudicale la coltura della vite in Sardegna conobbe un nuovo sviluppo, soprattutto nella
zona di Oristano, grazie all’opera della giudicessa autrice di una raccolta di leggi (Carta de Logu),
la famosa Eleonora d’Arborea, che prevedeva tra le tante leggi il divieto di tenere gli stessi mal
coltivati. Negli anni successivi la viticoltura continuò a prosperare.
Nel territorio è attiva la cantina sociale “Il Nuraghe” che produce vini pregiati come il Semidano di
Mogoro fondata nel lontano 1956 ad opera di un piccolo gruppo di viticoltori, animato dal profondo
rispetto per una produzione artigianale di qualità, la Cantina il Nuraghe sorge a Mogoro, importante
centro della Marmilla, di grandi tradizioni agricole e viticole.
La Cantina affonda le proprie radici in una terra fertile, particolarmente vocata alla coltivazione
della vite, in cui crescono alcuni tra i vitigni locali più pregiati, quali Monica, Nuragus, Malvasia,
Moscato, Vermentino e Cannonau: 450 ettari di vigne allevate per il 50% con il tradizionale sistema
ad alberello.
Zona di produzione dei vini Marmilla Igt (foto www.lestradedelvino.com)
Base ampelografica
I vini a indicazione geografica tipica "Marmilla" bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da
uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei alla
coltivazione nella regione Sardegna iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite
per uve da vino, a bacca di colore
corrispondente.
L'indicazione geografica tipica "Marmilla", con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla
coltivazione nella regione Sardegna con l'esclusione dei vitigni Cannonau, Carignano, Girò,
Malvasia, Monica, Moscato, Nasco, Nuragus, Semidano, Vermentino e Vernaccia è riservata ai vini
ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, per almeno l'85% dai
corrispondenti vitigni.
Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e vini sopra indicati, le
uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione
Sardegna, fino a un massimo del 15%.
I vini a indicazione geografica tipica "Marmilla" con la specificazione di uno dei vitigni possono essere prodotti anche nelle tipologie frizzante nonché novello per i vini
ottenuti da vitigni a bacca rossa.
I vini a indicazione geografica tipica "Marmilla", anche con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:
"Marmilla" bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 13 g/l.
"Marmilla" rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 17 g/l.
"Marmilla" rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.
"Marmilla" novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
"Marmilla" bianco frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 13 g/l.
"Marmilla" rosso frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.
"Marmilla" rosato frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol
acidità totale minima: 3,5 g/l
estratto non riduttore minimo: 14 g/l.
I vini a indicazione geografica tipica "Marmilla", anche con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:
"Marmilla" bianco:
colore: dal bianco carta al giallo ambrato
odore:caratteristico
sapore:dal secco al dolce.
"Marmilla" rosso:
colore: da rosso rubino tenue a rosso granato
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce.
"Marmilla" rosato:
colore: dal rosa pallido al rosa carico
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce.
"Marmilla" novello:
colore: da rosso con riflessi violacei a rosso rubino
odore: caratteristico
sapore: dal secco all’abboccato.
"Marmilla" bianco frizzante:
colore: dal bianco carta al giallo
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.
"Marmilla" rosso frizzante:
colore: dal rosso rubino tenue al rosso rubino
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.
"Marmilla" rosato frizzante:
colore: dal rosa pallido al rosa carico
odore: caratteristico
sapore: dal secco al dolce, frizzante.
I vini a indicazione geografica tipica “Marmilla” con la specificazione del nome del vitigno, all'atto dell'immissione al consumo, oltre alle caratteristiche sopra specificate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.
Variano a seconda della tipologia.