Prima della raccolta dei tuberi deve essere eliminata la parte vegetativa, perchè questa può creare ingolfamenti; va quindi eliminata:
- meccanicamente (con una specie di trinciastocchi, che scarica la parte aerea nei solchi fra le porche);
- chimicamente (disseccanti).
Analogamente
a quanto avviene per le bietole, esistono macchine a “cantieri separati” e a “cantieri
riuniti”.
Per quanto attiene alla prima categoria, presente in alcune zone del Nord Europa, si tratta di macchine (mono e
bifila) che operano in due tempi, prevedendo un primo passaggio con scavo
dei tuberi convogliati su un nastro e,
successivamente, lasciati in andana. La
trattrice può eventualmente essere
equipaggiata anteriormente con un
defogliatore, che ha la funzione di trinciare
l’apparato vegetativo della coltura
e delle eventuali infestanti presenti,
facilitando la successiva scavatura.
Le patate sono raccolte nel passaggio
successivo con attrezzature autocaricanti,
dotate di una testata ad organi a
forma di rullo, che sollevano e accompagnano
i tuberi.
Le scava-raccogli (macchine a cantieri riuniti) possono essere dotate di tramoggia oppure di "collo di cigno" per lo scarico immediato su un carro che corre a fianco.
Le scava-raccogli-patate dotate di bunker riscuotono oggi notevole successo presso gli agricoltori. Si tratta di operatrici,
per lo più trainate (esistono anche modelli semoventi), mono o bifila.
Il bunker, con capacità variabile da 25-40 quintali per le monofila a 65 quintali per le bifila, dispone di un fondo mobile per lo scarico del prodotto costituito da materiale atto a ridurre il
danneggiamento derivante dall’impatto dei tuberi sul fondo della tramoggia stessa; al bunker può essere applicato un convogliatore in materiale plastico, spesso dotato di cinghie, con funzione
rompi-caduta.
La selezione è di tipo manuale, grazie ad operatori che intervengono su un nastro di cernita allontanando la terra e il prodotto di scarto.
Il problema della presenza di vegetazione, sia essa derivante dalla parte aerea della coltura o dalle infestanti presenti in campo, viene di solito brillantemente superato grazie a nastri
defogliatori che trattengono tale vegetazione e la convogliano sul terreno.
Scavaraccoglipatate a una fila con tramoggia e cernita a bordo
Esistono macchine operatrici dotate di “collo di cigno” (elevatore laterale) , che consentono il convogliamento del prodotto direttamente su un carro che procede affiancato alla
macchina escavatrice.
Questa soluzione presenta il vantaggio di svincolare la raccolta dalle esigenze di scarico frequente, necessario per le macchine dotate di bunker a causa del rapido
riempimento dello stesso.
La presenza di una tramoggia di carico applicata alla macchina escavatrice penalizza le aziende di grandi dimensioni, per lo più caratterizzate da campi piuttosto lunghi, che si vedono
quindi costrette a predisporre in campagna più punti di scarico del prodotto.
Recentemente sono stati immessi sul mercato modelli di macchine a “collo di cigno” dotate di piattaforma di cernita per consentire il lavoro di selezione degli operatori.
Un altro vantaggio di queste operatrici è il costo, di solito inferiore rispetto ad analoghi modelli dotati di bunker. Per contro, un cantiere di raccolta che preveda l’utilizzo di una macchina
con “collo di cigno” presenta l’inconveniente di aver bisogno di una trattrice e, quindi, di un operatore per il traino del o dei carri di raccolta per il prodotto sfuso.
Scavaraccoglipatate a una fila
Scavaraccoglipatate con "collo di cigno"