Regno: Animalia
Phylum: Cordata
Subphylum: Vertebrata
Classe: Aves
Ordine: Columbiformes
Famiglia: Columbidae
Sottofamiglia: Columbinae
Genere: Streptopelia
Specie: S. turtur L., 1758
La Streptopelia turtur detta anche tortora selvatica o comune, è visibile in tutta Italia, mentre in inverno emigrano verso l'Africa.
Preferisce le zone verdi con alberi su cui nidificare, ma la si può osservare (se pur raramente) anche nelle periferie cittadine.
Molto discreta con gli umani.
Lunghezza totale: 28-29 cm
Peso:
- Maschio 140-146 grammi
- Femmina 138-143 grammi
Facilmente distinguibile dato la sua livrea affascinante, petto color rosa, ventre bianchiccio, groppa di color rosso sfumato con striature marroni, collo striato di bianco e nero.
Si nutre prevalentemente di semi come il cardo bianco, miglio, ravizzone e sorgo, ma anche di frutta e invertebrati.
Solitamente depone 1 o 2 uova, per un tempo di cova di 2 settimane circa, dopo di che i piccoli cominciano a volare dopo 15-20 giorni, alimentandosi da soli.
La coppia solitamente depone 2 covate l'anno, da marzo a settembre.
L'allevamento non è facile, ma non impossibile, serve esperienza, bisogna alimentarli con più varietà di semi rispetto alla tortora comune, è consigliabile inserire anche fiori appena raccolti come il cardo, nella sua voliera o dintorni in caso di allevamento libero si consiglia inoltre di far crescere i giovani nella voliera per almeno 2 mesi prima di lasciarli liberi.
Sono uccelli che necessitano di grandi spazi, allevarli in voliere o in libertà, procurando loro il giusto riparo fatto con apposite cassette di legno appese con mangiatoria ed acqua.
Bisogna stare attenti ad introdurre altri soggetti nell'allevamento, assicurandosi che siano privi di alcune malattie, dato la velocità di contagio, consigliabile un breve ricovero dei nuovi soggetti.
Per la detenzione è prevista una iscrizione nella propria provincia per denunciarne il possesso.
Tortora selvatica o dal collare (foto http://albertozafferano.com)
Tortora selvatica in volo (foto http://ibc.lynxeds.com)
Si ringrazia Antonino Bottino.