Tra le tante definizioni di questa disciplina, quella data dal Medici ci sembra la più completa: “possiamo dire che l’estimo insegna ad esprimere giudizi circa la somma di moneta che si può attribuire, ad un qualsiasi bene economico oggetto di stima, per soddisfare determinate esigenze pratiche”.
Con il rapido mutare delle esigenze e dei bisogni della società, anche il campo di applicazione dell’estimo si è adeguato ampliando l’interesse e lo studio oltre ai beni economici nell’ambito privato anche a quelli di interesse collettivo o pubblico.
I giudizi economici che si estrinsecano nell’indicazione di un quantum monetario relativo a questioni di interesse particolare sono propri dell’estimo tradizionale, che può essere chiamato estimo privato o microestimo. Le valutazioni di beni pubblici, di beni territoriali e ambientali, dei progetti pubblici (esempio la Valutazione dell’Impatto Ambientale), rientrano invece nell’estimo pubblico o macroestimo. In questi appunti ci occuperemo esclusivamente dell’ampia ed articolata casistica relativa al microestimo.
Per formulare adeguati giudizi di stima, il perito deve possedere le seguenti conoscenze professionali:
Il metodo di stima, cioè il processo logico da seguire per effettuare una stima, si basa sostanzialmente sulla comparazione. Le modalità di applicazione pratica del metodo di stima possono essere diverse: da qui i procedimenti sintetici e quelli analitici.
Qualsiasi stima è contraddistinta dalle seguenti fasi: